Sensazioni e pareri scaturiti dalla lettura e dall’analisi delle poesie contenute nel libro scritto da Mango.
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1939
Che buon odore
la scorza di mandarino sulla brace.
Somiglia ad un amore antico,
fatto di sguardi rubati,
carichi di pudore,
ed ecco che le parole tradiscono gli argini,
catturano ranocchi,
assaporano vini guastati dall’acqua.
Ed ecco che ti sento.
Che buon odore
la scorza di mandarino sulla brace.
Somiglia ad un amore intenso,
fatto di notti solitarie
riempite da un solo pensiero,
quello di te che non dormi
pensando a me che non dormo.
Ed ecco che ti sento.
Che buon odore
la scorza di mandarino sulla brace.
Somiglia ad un amore vero,
fatto dei tuoi capelli neri
sciolti sul tuo seno,
gonfio di latte e di tenerezze
per quel figlio voluto,
in una notte da lupi,
quando il tuo freddo
svaniva sotto mio petto
e l’abbaiare nervoso, fuori,
si nascondeva nel vento
minaccioso di tormenta.
MANGO

“1939” è a parer mio una delle più belle poesie di Mango. Essa sembra scaturire dal ricordo di un odore, quello della scorza di mandarino che brucia sulla brace e, dal ricordo di quell’odore, rinascono immagini e atmosfere del passato, intensi momenti venati di nostalgia. Tuttavia questa poesia non trasmette malinconia, mi colpisce invece per le immagini luminose, solari, che trasmettono l’idea di un mondo semplice e sereno.
Sono due per me le immagini più belle e suggestive, quella dolcissima degli sguardi rubati, carichi di pudore e l’altra tenerissima di questa figura femminile coi capelli neri sciolti sul seno…
Questa poesia mi fa tornare alla memoria numerosi ricordi della mia infanzia serena e felice, a quei tempi la gente non aveva niente, a volte neanche il necessario, ma nelle case regnava l’amore e bastava pochissimo per sentirsi felici.
Spesso nelle poesie di Mango, come anche in questa, si rievocano atmosfere di vita domestica e a questo proposito vorrei fare un piccolo paragone con Giovanni Pascoli, nel quale ugualmente troviamo un attaccamento forte all’ambito caldo e confortevole degli affetti famigliari, il cosiddetto “nido”.
Questa è una delle poesie di Mango che amo di più anche per il linguaggio limpido e semplice che mette ancora di più in risalto la limpidezza e la dolcezza della figura femminile descritta.
Complimenti davvero!
Cinzia

Mi riconosco abbastanza nella risonanza di Cinzia :wink: , testé descritta.
Una pennellata puntuale e sapiente. Come sempre (non arrossire :oops: :wink: , però!).

Sottolineo poche cose.
“Somiglia ad un…” (cambiano gli aggettivi):
“amore antico”,
“amore intenso”,
“amore nuovo”.
Efficace, dunque, la descrizione di questo sentimento, che si sviluppa e muta.

Infine, segnalo alcune espressioni, taluni versi che contemplano i nostri sensi:
- buon odore, (l’olfatto);
- assaporano vini (il gusto);
- sguardi rubati (la vista);
- Ed ecco ti sento (perché no?, il tatto);
- Fatto dei tuoi capelli neri / sciolti sul tuo seno (ancora la vista).

E’ vero: prepotentemente e solenne fa ingresso uno dei valori più belli in assoluto.
Mi riferisco al “ricordo”.
Ricordare per rendere eterno l’attimo, l’istante…
Bella poesia, davvero!

Michele :wink:

Quando ho letto questa bellissima poesia, nella mia mente si è dipinta una cartolina, un ricordo indelebile della mia infanzia.
Una vecchia casa coloniale, con dentro l'essenziale, ma soprattutto tanta serenità..
E nel tentare di ricordare, di mettere a fuoco...non vi trovo un orologio..
Forse la vita era meno frenetica.. e si aveva il tempo di assaporare l'odore di quella scorza di mandarino...

Tornando ai versi, ecco il ricordo di quell'immenso amore, tanto intenso da dire

notti solitarie
riempite da un solo pensiero
quello di te che non dormi
pensanso a me che non dormo

Il ricordo di quella immensa figura dai capelli sciolti, materna...
piena di attenzioni.. fuori una notte da lupi, ma dentro tanto amore.
Tristezza? No... forse una dolce nostalgia...

Patti
Questa poesia come avete commentato benissimo voi prima, ha del sapore antico, domestico e coinvolge i quattro sensi. Una poesia di chi sà sapientemente catturare la quotidianità attraverso immagini passate dagli occhi al cuore.

Nella prima evoca il ricordo di un amore timoroso fatto di sguardi rubati e carichi di pudore per desideri "proibiti". Un timore tradito dalle parole che irrompono in quello spazio, mentre il vino viene mescolato all'acqua...metafora perfetta di chi vuol esprimere un amore che non può e non deve essere diluito con altro, in quanto è assoluto.

E ancora con "quel ti sento"...racconta di un amore passionale bramato e tormentato per lungo tempo per poi divenire amore vero ,vissuto. Che passa attraverso l'immagine di lei incredibilmente materna e avvolta di sensualità, con i capelli neri sciolti sul petto. La cornice è una fredda notte di tormenta che si contrappone al calore della dimora.

Dona un senso di dolcezza, protezione e allo stesso tempo un senso di valore all'amore tramite il tempo che ne sugella a piccoli passi l'intensità.
Mi piace moltissimo.

Cindy

Volevo aggiungere un pensiero.
Nella memoria sono custoditi i ricordi del nostro vissuto, di tutti i momenti più significativi della nostra vita passata.
Però, accanto ai ricordi vissuti, ci sono anche i ricordi "raccontati" e mi riferisco in particolare a quei ricordi di vita non vissuta in prima persona, ma da qualcuno che ci è stato o ci è molto caro, come ad esempio un genitore, un nonno, ecc.
Quante volte i nostri genitori o i nostri nonni ci hanno raccontato della loro infanzia, della loro giovinezza... questi ricordi, di cui spesso ascoltiamo da bambini, rimarranno il più delle volte impressi in modo indelebile.
E credo che appartengano a questo tipo di ricordi quelli evocati da questa poesia, non a qualcosa di vissuto, ma di raccontato, vista anche la data, o forse sono ricordi rielaborati dall'immaginazione, dalla nostalgia, dall'amore...
Di certo tutto è descritto in modo molto vivo... leggendo la poesia si percepiscono tangibilmente tutte quelle sensazioni...il turbamento derivato da uno sguardo, la solitudine per una lontananza, la tenerezza per un figlio appena nato...
E' davvero molto bella ed emozionante questa poesia, soprattuto la amo per i dolci ricordi che anche in me fa riaffiorare.
Cinzia

racconti così emozionanti che sembra averli vissuti in prima persona...
è vero,ci sono quei racconti ed io ho avuto la fortuna di sentirli e viverli...
ti entrano dentro e solo il sentire un profumo antico come la scorza di mandarino sulla brace,gesto che mi appartiene.perchè l'ho visto fare mille volte da mia nonna,da mia madre e ora è il mio e ogni volta che lo ripeto è un tuffo in quel tempo lontano, eppure vicino al cuore.
Questa poesia è di una bellezza straordinaria,leggerla a voce alta è brividi...."Ed ecco che ti sento"..ingoio con voce tremula e continuare mi è difficile,la lettura riparte con voce flebile e tremula per poi finire in un filo di voce strozzato in gola.....mentre tutti i cinque sensi hanno ballato sù quel valzer......
da sempre è così :oops:

antonella
ti regalo le mie paure
ti regalo le mie paure,
potrebbero servirti
guardandomi negli occhi dal profondo.
Te ne regalo ancora quando torno

così tra un libro ch ho perduto
e quel vestito a fiori,che toglievi in fretta
per ricoprirmi il petto nudo di sudore,
potrai sorprendere un destino nuovo
fatto di carezze mie sui tuoi silenzi,
appesicome calzini
ad aspettare il vento.

ti regalo le mie paure,
potrebbero servirti
guardandomi negli occhi dal profondo.
Ti regalo ancora quando torno,
così,tra l'attimo che segue il sopravvento
e quello che precede il vuoto in un momento,
forse porìtrai trovarmi
affasciati,sì,dal gioco delle parti,
che,pure amareggiandole lìindole,
nasconde un pò i contorni,
sfocando il desiderio,
accumulando mandorle di plastica e d'ortica,
gettandole di sotto,come sempre,
a ricoprir di niente tutto quanto,
mentre tra un passo svelto e un'altro attento,
saprò di me e di te,
senza nasconder quello che ne fu il perdente


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la mia canzone sale,e va col vento
a raggiungere te fino al firmamento,
questi momenti lucidi di rabbia
li tengo stretti quì,tra le mie braccia
(queste frasi le ho scritte adesso),
perchè di rabbia si muore,ma a chi rimane ,
doniamogli la pace
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