I tuoi denti sono greggi di pecore


I tuoi denti sono greggi di pecore.
Le stesse che io conto quando non dormo
e tu non ci sei.
E' come togliere Venezia
al carnevale.
Il centro è fuori fuoco
ed i contorni spengono i confini.
Le alture fidanzano il cielo
senza mai sposar l'immenso.
Filomèla semina Gheppio
cantando paura e spavento.
Comunque t'amo.
Comunque è flogistico.
Comunque son qui,
son destino fagliante d'impasto.
Comunque i tuoi denti sono greggi di pecore.
Le stesse che io conto quando non dormo
e tu non ci sei.
Fiammeo orizzonte
divampa dal lampo,
così che di festa ti vesta.
Però, a dirla giusta,
un pò mi spiacerebbe
averti qui,
offenderei quel modo mio
d'immaginarti,
ma ancor più
mi ammala il non averti.