Ho bussato tre volte


Ho bussato tre volte al tuo portone,
ma il vento,
nei pensieri,
era più forte dei miei mille
"ti amo"
ricacciandoli, uno ad uno,
in fondo al cuore.

Per trenta volte, poi,
ho misurato il tempo
strappando i miei capelli
e farne corda
per arrivare a te, dai tuoi silenzi,
bussando sottovoce
a non gustar l'immenso
che hai negli occhi.

Ho scritto più di centotre canzoni
su di te,
sulla tua pelle
volo di allodole
a rabbuiare un cielo azzurro d'infinito.

Ho bussato poi, una volta,
ai tuoi ginocchi
e la paglia del tuo petto
ha preso fuoco,
senza bruciare il grano
che, diventato pane mi ha saziato
e tu
mi hai dato un bacio sulla mano,
lasciandomi di colpo senza fiato.