Il secondo libro di poesie di Mango: nuove emozioni e cronache delle presentazioni nelle librerie”
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"Non raccontarmi di come eravamo
ma solo di quando NOI siamo
e della lentezza dei giorni,
sfiorati e distratti l'uno dall'altro."

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Questi versi appena li ho letti, mi si sono scolpiti nel cuore...
li dedico alla mia dolce metà....
Grazie Pino...

Eh si...son versi straordinari!!!

Tra l'altro sottolinea quel portarsi alle spalle il passato andando avanti...vivendo il presente guardando al futuro...in quella lentezza dei giorni, confortati dai baci, dagli abbracci e degli sguardi innamorati! :wink:

caro mango 89.. quello che hai citato è anche uno dei miei aforismi di vita... "Imparare dal passato... per vivere il presente e sognare nel futuro..."

Il trascorrere del tempo ci appartiene...ma il presente è vivo, è vita che ci attraversa...sta a noi viverlo intensamente, assaporando ogni istante cogliendone le sfumature...
Il mio presente è tale da quando ci sei TU!!!

Amore mio... viviamolo intensamente questo nostro presente... colorando il futuro con sfumature nuove... tali da scoprirne da DENTRO l'essenza...Il mio presente e il mio futuro sei Tu... TI AMO!!!!!!

Peppissimo ha scritto: caro mango 89.. quello che hai citato è anche uno dei miei aforismi di vita... "Imparare dal passato... per vivere il presente e sognare nel futuro..."


E anche uno dei miei aforismi!!!!!!!!! 8)

Questa poesia piace tanto anche a me.

È vero e bellissimo quello che avete detto:

Imparare dal passato.....per vivere il presente.....e sognare nel futuro.
Anche per me è così, ho imparato a pensare così.

Lorenza.

Il dado

Se tu fossi montagna sapresti di cielo,
saresti cadenza nel mio passo terreno.
Se tu fossi montagna sapresti di sguardo sul mondo
e d’azzurro relativo interiore.
Saresti cadenza sul mio attimo perso.
Ma il dado, dal pugno già tratto,
racconta il suo gioco
non quel che di te io racconto alla vita.
Conducilo adesso l’umore per mano
se hai voglia di vero davvero.
Non raccontarmi di come eravamo
ma solo di quando noi siamo
e della lentezza dei giorni
sfiorati e distratti l’uno dall’altro.


Rileggendo questo topic di Peppissimo (ma dove sei Peppissimo, dai, torna con noi :wink: ) ho pensato che di questa poesia mi colpisce tantissimo la frase iniziale: Se tu fossi montagna sapresti di cielo. Io amo immensamente la montagna e questa frase mi fa ripensare a tutte le emozioni che provavo fino a qualche anno fa, ogni volta, nelle mie arrampicate, quando arrivavo in cima e mi sentivo vicina al cielo, sembrava di poterlo toccare con la mano il cielo, bellissimo perciò questo accostamento “se tu fossi montagna”….
Stessa cosa per “sapresti di sguardo sul mondo”, è incredibile dove può arrivare lo sguardo dall’alto di una montagna, dominando l’intera valle sembra quasi di dominare il mondo.
Mi piace tantissimo l'espressione "sapresti d'azzurro relativo interiore..." il cielo non sempre sta in alto, a volte non è un luogo, ma è un condizione dello spirito, può essere anche dentro di noi il cielo.
Il dado, che viene lanciato dal pugno di una mano senza sapere quale sarà la faccia visibile una volta caduto a terra, mi fa pensare invece al destino o al caso che a volte sembra decidere al posto nostro. E’ il dado, inteso come caso fortuito o destino per chi crede al destino, è la fatalità oppure è un sorprendente disegno d’Altissimo che a volte determina la nostra vita.
Oppure leggo questa frase come “il dado è tratto” nel senso di ciò che è stato è stato, ormai fa parte del passato, purtroppo è impossibile tornare indietro per modificare il passato, anche avendo preso coscienza di eventuali errori commessi, non bisogna fossilizzarsi su questo, meglio pensare al presente e concentrarsi sui giorni da vivere.
Bellissima anche questa poesia.
Cinzia

Esprimo il mio giudizio complessivo sulla poesia: bella e piena di fascino.
Nel dettaglio, approfondisco alcuni versi.
“… il dado, dal pugno già tratto,
racconta il suo gioco
non quel che di te io racconto alla vita”.
Il dado rappresenta sfida, azzardo, tentare la sorte.
E raccontare il suo gioco significa, in questo caso, raccontare parzialmente, partigianamente, forzatamente.
Un racconto suscettibile di valutazione. Incompleto o opinabile.
La chiave di lettura, a mio avviso, sta poi nel terzo verso (“non quel che di te io racconto alla vita”).
Qui, c’è una presa di distanza nei confronti dell’imprevedibilità del dado, che non sempre coincide con le nostre speranze…
C’è l’orgoglio per qualcosa o qualcuno. E c’è la fierezza di narrarlo alla vita, magari con dovizia di particolari.
Dulcis in fundo, una breve riflessione su questo ulteriore nettare:
“Non raccontarmi di come eravamo
ma solo di quando noi siamo”.
C’è un distinguo rispetto al passato, a ciò che si era, una voglia di garbata rimozione.
C’è l’orgoglio di quello che si è, oggi, nel presente, proiettati nel futuro.
Si è fieri non di quello che si ha, ma di quello che si è.
Se uno è, ha. Non sempre se uno ha, è.

Michele.

P.S. Ennesimo e sincero ringraziamento a Cinzia!

Caro Michele, sono io che ringrazio te per i tuoi bellissimi commenti che invitano sempre a nuove riflessioni e a nuove interpretazioni di queste meravigliose poesie.
Non ti stancare che a breve ne inserisco altre. :lol:
Ciao. Cinzia :wink:

come sempre i versi di Pino lasciano nuovi spiragli di luce e perdersi dentro è un respiro di ossigeno puro......a volte le sensazioni che provocano una frase,un accopiamento di parole e un tuffo nel vuoto.....
a volte sono così intensi,queste emozioni,che ogni parola che potrei dire non renderebbe giustizia a tanta bellezza forse dipingere un arcobaleno su un cristallo e lasciarlo innondare di sole potrebbe rendere una piccolissima idea di quello che mi provocano le poesie e la voce di Pino.............e questa è una poesia di quelle che danno un vortice di emozioni e non è facile districare un discorso logico,almeno per me.......

grazie Michele per averci dato la tua lettura per altre riflessioni....


antonella

Ho letto tutte le vostre bellissime riflessioni.

Conducilo adesso l'umore per mano
se hai voglia di vero davvero.


Mi hanno colpito in particolare questi versi, sento un grande
incoraggiamento ad andare avanti, nella vita, in cerca solo di quello
che è vero, che poi è quello che conta davvero.


Patti
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