A questo punto, dopo aver cercato di ricordare tutte le cose che sono state dette e soprattutto con l’aiuto della mia carissima amica Daniela di Rimini, posso fare un resoconto un pochino più dettagliato.
Durante la presentazione di Riccione, sono state dette tante cose interessanti e trattati diversi argomenti oltre che sulla poesia, anche sulla musica e su come essa è vissuta e concepita oggi.
E' stato bello ed emozionante quando Pino a un certo punto ha detto che lui ha preso la buona abitudine di tenere sempre sul comodino vicino al letto un libro di poesie. Sono stati tanti i concetti espressi, ad esempio sul sogno, che non è da confondere con un obbiettivo o uno scopo nella nostra vita, ma il sogno è bello se rimane sospeso sopra di noi, come se fosse irraggiungibile e poi, prendendo in mano il suo libro di poesie ha detto: "Questo è un sogno..."
Ha parlato di come a volte le poesie non sono veramente tali, quando magari proviamo a scrivere una poesia pensando ad una persona che amiamo, pur con tutto il sentimento che ci possiamo mettere, quella non è una vera poesia. Perchè la poesia nasce dalla nostra vita, ma anche da fatti esterni, dalla natura, da ciò che viviamo e che ci circonda e non solo da tutto ciò che abbiamo potuto leggere e assimilare da altri scrittori e poeti. Anche se tutto quello che è il nostro bagaglio culturale, gli scrittori e i poeti che abbiamo letto ci vanno in un certo senso ad influenzare.
La poesia si è evoluta negli anni e si è abbandonato l'uso della classica rima o delle strofe imprigionate in uno schema come si usava una volta.
Si è parlato poi della differenza tra la canzone e la poesia qui, riferito a "Di quanto stupore", ha parlato di come poesia e canzone siano un fatto completamente diverso, intanto nascono già da una situazione diversa, infatti ha spiegato che se lui ad esempio, si trova seduto al pianoforte o imbraccia una chitarra è più facile che nasca una canzone, mentre invece se si trova da solo in casa in una situazione di totale rilassamento, magari la mattina presto, con carta e penna in mano, è più probabile che nasca una poesia.
"Di quanto stupore" cantata quindi, è un'emozione, mentre la poesia (fra l'altro differente nel testo), è un'altro tipo di emozione completamente diversa, quasi come se fosse stata scritta da un altra persona.
Che emozione quando ha parlato di "La fine delle poesie", un testo splendido che lui ha voluto assolutamente fra altri, perchè lo aveva emozionato tantissimo più di tutti e rispecchiava proprio quello che lui avrebbe voluto esprimere.
La fine delle poesie è bella perchè facendoci caso, ha spiegato Pino, la parte più bella di una poesia, quella che racchiude il senso di tutto, è proprio la fine di una poesia, l'ultima parte quindi.
Con tanto interesse abbiamo seguito poi l'argomento riguardante la musica come viene vista oggi:
Pino ha detto molto tristemente che ora sono le canzoni più "facili" che vendono più di altre e che riscuotono maggior interesse fra la gente e chi compra i dischi.
Una fan infatti gli aveva detto che lei si era sempre chiesta perchè in radio non passassero mai un brano splendido e intenso come "Io ti vorrei parlare"...
Da qui è nato questo argomento sulla musica e sul fatto che un brano come questo, che sicuramente come spiegava Pino è più intenso e profondo di altri brani più "commerciali", è impossibile che piaccia a tante persone e che le colpisca.
Ha detto: "guardate che il pubblico non è tutto come voi che siete qui", riferendosi appunto al fatto che la maggior parte delle persone cerca brani più facili e immediati ed è indirizzata verso quelli, anche se magari hanno un senso meno profondo rispetto ad altri valutati e apprezzati meno.
Ha citato quindi "La voce del padrone" di Battiato che vendette un milione di copie, mentre invece un altro suo disco meno immediato ma tanto più bello e interessante come “L’ombrello e la macchina da cucire” ne ha vendute tante di meno.
Pino stesso ha ricordato e paragonato album come "Sirtaki" o l'album che conteneva "Bella d'estate", "Adesso", ad altri come "Credo" o "Inseguendo l'aquila", che rispetto ai primi citati, vendettero tante meno copie, pur avendo un notevole valore artistico e nello stesso LP "Adesso", spiccava "Bella d'estate", ma c'erano anche tanti altri brani degni di nota e di essere apprezzati.
Pino non vuole rimanere imprigionato solo in alcuni brani di successo e non vuole fermarsi solo a quelli, ma vuole andare oltre e proporre sempre cose nuove, perchè se si fermasse solo agli stessi brani di sempre, gli passerebbe anche la voglia di andare avanti...
Vorrei ricordare ancora l’emozione di “Mediterraneo”, nessuno di noi l’aveva mai ascoltata così, nemmeno ai concerti, nemmeno alle altre presentazioni, Pino ha dato a questa interpretazione un’intensità tale che pure i muri avrebbero potuto emozionarsi…
Un momento indimenticabile…una serata indimenticabile.
Cinzia e Dany