Il secondo libro di poesie di Mango: nuove emozioni e cronache delle presentazioni nelle librerie”
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Mi ha colpito questa poesia che parla di trattenuti baci, di baci in potenza, si potrebbe quasi dire, e di un "non conoscere" il sapore di certi baci.
Il bacio in cui una bocca assume la forma di un cerchio, di un anello, capace del mondo. E' bella questa ampia intimità a cui allude la poesia: un'intimità in cui le mani non sanno ciò che fanno le labbra ma in cui quel gesto si apre a

l'idea di quel centro del mondo.

E' una concezione alta e profonda dell'amore e dei gesti dell'amore, in cui cioè la posta in gioco non è solo l'unione di due persone ma l'essere del mondo, il mistero ultimo della vita.
Chi può credere di possedere ciò? Nessuno, chiaramente. Allora si tratta di fare dei passi indietro, di farsi piccoli come le pulci d'acqua capaci di scivolare sul pelo dell'acqua o di cercare un sistema di basse frequenze per avere libero accesso all'idea. L'immagine mi ha fatto ricordare Mosè che, di fronte al mistero del roveto che arde senza consumarsi, si toglie i sandali e si copre il volto.
Sono quei rari momenti di intensità dove percepiamo di essere sfiorati da una luce, che non è nostra ma ci raggiunge, che non possiamo contenere ma in cui, semmai, siamo contenuti: una luce in cui possiamo anche perderci ma che, nello stesso tempo, ci avverte dell'essere mio consistenza. E una poesia come questa ti dice dunque una cosa che non sapevi: in un bacio, anzi nel sapore pregustato di un bacio (magari mai dato!) c'è tutto il segreto del mondo.

Baci :D

d.Max

......Mi è mancato il respiro :shock: , caro don Max!!!

Ieri sera rileggevo, prima di addormentarmi, proprio questa poesia!
Ed ho pensato a quanto mi sarebbe piaciuto vederla commentata tra queste pagine.....
Scoprirla al mio buongiorno, così ben delineata da te, mi ha piacevolmente stupita! Grazie :D !!!

Io definirei questi "magici" questi "incroci di pensieri"!

Il mio libro trattiene annodato un nastrino, proprio in quella pagina....
Un nastrino legato ad un ricordo bellissimo,
stretto stretto sul cuore: ed ogni volta è un abbraccio nel rileggerla.

Grazie don Max, per averci nuovamente regalato i tuoi preziosi pensieri!
Un grazie in particolare da parte mia! :D

Cosetta

L'aggettivo "trattenuti" riferito ai baci mi fa pensare ad uno sforzo per reprimere un desiderio (baci affogati).
Mai le mie mani sapranno dei trattenuti baci...
sembra quasi che si sia voluto sopprimere qualche elemento nella frase per creare un effetto più sorprendente, ma io la interpreterei: Così come le mie labbra non sapranno mai dei trattenuti baci, mai le mie mani sapranno delle trattenute carezze.
Anche perché questa frase mi riporta alla poesia " Girasole e tulipano" che dice:
Che ne sapranno le mani dei trattenuti baci
e poi delle carezza e i sospiri bruciati
e le illusioni perdute
tra le cose d'un amor perduto?

Credo che le due poesie parlino dello stesso argomento, forse questa seconda è il seguito della prima, forse ne è la conclusione...
Comunque, tornando alla poesia in questione, mi fa pensare ad un amore perduto sul nascere, ad un attimo non colto e oramai fuggito per sempre.
Mi colpisce tantissimo anche la particolare musicalità con le allitterazioni (mai le mie mani, saputo sapore, capace di baci/di baci capace), le assonanze (mani/baci, capaci/annunciati), le consonanze (frequenze/consistenza)... si vede proprio che è stata scritta da un poeta musicista. :wink:
Cinzia

Come sempre stupende le vostre considerazioni.....
Bello il tuo riferimento Cinzia all'altro capolavoro di Mango con cui effettivamente sembra legare....
Anch'io vedo tutta la potenzialità di un amare "trattenuto", perché inconsapevoli della sua potenza. Spesso davanti alla forza di un sentimento si è come spauriti nel solo lontano intuirne il potenziale, capace di farci perdere in esso senza più controllo alcuno, come se ogni membrana del nostro essere potesse godere improvvisamente di una vita propria, smembrata dall'insieme "dell'essere mio consistenza" (come giustamente dice d.Max "le mani non sanno ciò che fanno le labbra") eppur moltiplicandosi l'un l'altra "l'idea di quel centro del mondo"......
Pino, come già in altre sue perle, consacra anche qui al bacio la fondamentalità per un'assoluta intimità: la capacità di accarezzare fino alle radici il miracolo stesso della vita ("baciami fin dove sai di me").... fin dove nessuna mano sa arrivare.

le poesie di Pino affasciano con quei giochi di parole
è un rincorrersi di rafinatezze,un mondo scappato
dall'anima alla punta della penna, impregnando un foglio e i cuori che sanno leggere al di là dei caratteri stampati e sanno leggere lo sguardo poetico del menestrello che si racconta " a cuore aperto" ........

grazie Pino di tanto incanto...
.....disincantarsi poi è piacevole
è piacevole vedere con occhi "nuovi" e cogliere sapori arcobalenosi per "dipingere parete e parole" del nostro quoditiano.


antonella
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