Il secondo libro di poesie di Mango: nuove emozioni e cronache delle presentazioni nelle librerie”
7 messaggi Pagina 1 di 1
Io uomo dal collo più lungo,
che è in punta di piedi da sempre
per vedere laddove le nebbie hanno nuovo percorso
e vedo luce fin quando ti sento.
Io uomo del sogno,si!



Mi chiedo quante volte,quando le nebbie hanno avuto nuovo percorso nella mia vita,mi sono alzata sulla punta dei piedi per guardare oltre,per scorgere una nuova luce,un nuovo paesaggio..o mi sono nascosta la testa tra le mani per paura di guardare oltre quella coltre, oltre quel muro che mi sembrava così difficile da scrutare....così incomprensibile,così estraneo...spaventoso...

Quanto sono stata coraggiosa o piuttosto codarda?
Quanto sono stata capace di affrontare situazioni con il vigore di una donna in grado di prendere decisioni importanti,talvolta dolorose ma necessarie?
Quante volte,invece,mi sono voltata di fianco fingendo di non vedere? Come se stessi guardando un film d'altri tempi che non appartenesse alla mia esistenza?

Quanto uomo del sogno c'è in me?


Capace di tenere i piedi per terra ed il cuore tra le nuvole?
La testa nella realtà e l'anima tra le stelle?

che dei cento mercanti di dubbio
ne acceca l'essenza sparigliando certezza?




Il tempo dei bilanci periodicamente si affaccia alla vita di ognuno....


Tu cammini il tuo assoluto?

Interessante argomentazione, Nora, colto da questa poesia.....

Non è affatto facile, giunti davanti al gradino più alto da salire, intraprendere la decisione di usare tutte le proprie energie in quella salita, di averne la forza.

Si, tante volte si vorrebbe essere coraggiosi di guardare oltre
quell'orizzonte offuscato, scrutando attentamente in cerca di certezze..

E anch'io ho avuto paura di guardare laddove ci sarebbe uno spiraglio..
E mi sono ritrovata a scorrere le immagini di un passato che ormai
è passato!
Ne continuavo a soffrire e non scorgevo orizzonte.

Qualche volta ho nuotato negli oceani della volontà
anche se con affanno, respirando a fior d'acqua
La paura di affogare, di non farcela più in quel mare di incertezze...
Mi sono ritrovata sfinita, ma sulla riva.

Qualche volta sono riuscita ad allontanare le sentenze dal cuore....

NON E' FACILE TENERE I PIEDI PER TERRA
E IL CUORE TRA LE NUVOLE.....

Marta

L’uomo dal collo più lungo è in ognuno di noi: è la possibilità che tutti abbiamo di guardare oltre la nebbia che restringe il nostro orizzonte , a volte.
Anche gli struzzi hanno il collo lungo ma è famoso un detto popolare che li riguarda: quello di nascondere la testa sotto la sabbia , come se non vedere ciò che li spaventa bastasse a far davvero sparire la causa di tale turbamento…


Ho sentito parlare di me anche in questi versi…

Ci sono momenti in cui la nebbia che ci attanaglia sembra avvolgere tutto, come se il mondo e il sole stesso fossero spariti!
Ho vissuto questo stato d’animo in cui la tristezza e l’angoscia sembravano coprire tutto il resto, come un coltre spessa di nubi, come quella notte polare che dura sei mesi.
Mi sembrava di non poter fare altro che starmene lì in mezzo, aspettando che l’oscurità si diradasse da sola, o peggio “far finta che” tutto fosse come doveva essere. …
Proprio come uno struzzo, per tanto tempo ho fatto finta di non vedere, per non affrontare le mie paure, la mia fragilità, perché pensavo di non essere in grado di guardare più su…eppure bastava mettersi “in punta di piedi…” !

Gli oceani della volontà
Allontanano le sentenze del cuore


Nell’eterno dilemma tra ragione e sentimenti , ho allontanato le sentenze del mio cuore e relegato in due mondi distinti la realtà e il sogno, come se non potessero toccarsi mai, come se quello fosse l’equilibrio più vero e più giusto…

Ma l’assoluto della mia anima non può accontentarsi di fare piccoli voli di rondine, ogni tanto ...
Lo voglio vivere sempre: imparando a stare da sempre in punta di piedi se il mio collo non è abbastanza lungo per guardare al di sopra delle nuvole…

Spesse volte sono proprio le sentenze del cuore che ci relegano al di qua della coltre di nebbia, fatta di doveri e responsabilità sentiti soprattutto nei confronti di chi ci circonda, dei nostri affetti più cari, per cui spesso siamo disposti a non guardare oltre, a non metterci in punta di piedi, per paura di rimanere abbagliati da un nuovo e cocente sole che non ci ricordavamo più esistesse così forte e carico di vita..... per paura di trovare due occhi in cui perdersi.... riscoprendo noi stessi....
Non è facile, no, tenere i piedi per terra e il cuore tra le nuvole.... perché se il cuore comincia a prendere il volo, difficilmente si può recuperarne la corsa...... e chissà dove potrebbe prima o poi planare "a volo d'acquila"....

Tu cammini il tuo assoluto? Una domanda difficile a cui rispondere.... e forse è proprio qui che ritroviamo "l'uomo del sogno".... certi passi che li concediamo solo sul sentiero onirico....

Quante volte abbiamo alzato la linea del nostro orizzonte, per non farla combaciare con quella reale e quante volte nei sogni abbiamo trovato la valvola di sfogo per dirigerci verso l'oltre....Il desiderio di procurarci un'aberrazione del confine tra la realtà e la fantasia, un modo per non soffrire irreparabilmente fino ed abbrutirci dentro, in seguito alle spiacevoli manifestazioni che di tanto in tanto la vita ci propina.
Guardare oltre, nel futuro reale, ma con un occhio puntato verso un'esistenza irragiungibile o quasi, pregna dei nostri desideri più profondi e sospirati, per saggiare l'essenza di una vita immaginaria e farla nostra, come in un ipotetico parallelismo, uno scambio di energie, pari alla teoria dei vasi comunicanti... trarne lo sprint dalla fantasia per rinforzarne il quotidiano, attraverso una diversa angolazione visiva e percettiva.
A volte è la paura di affrontare la realtà a farci guardare oltre, declinando le concretezze e rifugiandoci nell'astratto, giusto per una pausa di riflessione ed un sospiro di sollievo.....


Lory CS

Io uomo dal collo più lungo,
che è in punta di piedi da sempre
per vedere laddove le nebbie hanno nuovo percorso
e vedo luce fin quando ti sento.
Io uomo del sogno,si!

La nebbia la interpreto come un tunnel e alla fine di questo c'è finalmente la luce.

E vedo la luce quando ti sento lo interpreto con l'esempio di una pesona in coma dove chi lo ama gli parla per fargli sentire che è vicino e finamente si sveglia

Mi piace molto questa poesia, ha un bellissimo ritmo; l'ultima parola di un verso spesso usata come inizio del verso successivo (rondini- nido - sentire - su di me) conferisce enfasi alla frase poetica, così come conferisce enfasi quel "sì" ripetuto per tre volte alla fine di tre versi consecutivi.
Io sono una persona con i piedi ben piantati in terra e la testa persa tra i sogni, nella vita ho seguito sempre il cuore, solo in pochi rari casi ho fatto prevalere la ragione, ma ancora me ne pento amaramente. Mai più farò questo errore, non mi piacciono i rimpianti.
Oggi, con l'esperienza, ho imparato che si può seguire il cuore anche rimanendo con i piedi per terra, penso sia il comportamento più saggio.
Cinzia
7 messaggi Pagina 1 di 1

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 9 ospiti

cron