Quando ti vedo
E’ come se piantassi il seme dei miei anni
quando ti vedo,
come se corressi alla velocità della vita.
Quando ti vedo
sorprendo le colpe fuggire lontano,
turbamento e bellezza s’accoppiano.
Libertà e solitudine corrono in cerca di sensi,
come caccia alla volpe
e già sento il latrare dei cani
colpire certezze, una ad una,
restandone orfano.
Quando ti vedo son preda di te
e del tuo mettermi all’angolo.
Toccandoti è come se sentissi
rumore di pelle,
a sistemarne gli strati.
E’ come se le parole avessero tatto
e gli occhi cercassero il mondo,
l’universo rubato agli amanti
si aprisse al dondolio della luna
e l’orgasmo di un volo volasse
sul prendere il giorno nel punto più interno,
catturando l’attesa, saltandole intorno,
spaventandone le ore e i minuti
e farne spazio di luce solamente.
Diamante perfetto di luce sfiorata da Dio
ad indicare le strade del sogno pensato,
le stesse vie che puliscono il cielo
e che giorno su giorno raccontano a me, pelle scura,
fortemente di te, pelle chiara.
Di questa poesia mi colpiscono due cose, la prima è la sua musicalità. Leggendola ad alta voce (solo così si riesce a sentirne il suono) si può notare nelle parole l’uso frequente delle consonanti “nd”: quando, sorprendo, restandone, toccandoti, mondo, dondolio… prendere il giorno, catturando l’attesa, saltandole intorno, spaventandone le ore…nei verbi coniugati al gerundio… si sente molto distintamente una musica insita nei versi e questa particolarità dona alla poesia un suono come di campane, richiama alla mente il dindòn di uno scampanio festoso, che si sposa benissimo col tema della poesia “quando ti vedo”.
A volte, leggendo le poesie di Mango, mi chiedo se questa musicalità sia cercata o nata spontaneamente, ma secondo me, essendo Mango un musicista, gli viene naturale.
Altra cosa che in questa poesia mi colpisce è il saper rendere alla perfezione lo stato d’animo, il groviglio di emozioni, la miriade di sensazioni tipiche del “quando ti vedo”.
Quando vediamo o rivediamo dopo tanto tempo la persona dei nostri sogni si scatena dentro di noi qualcosa di immenso, di inesprimibile, quante volte ci viene da dire “non ho parole….” perché non riusciamo ad esprimere con le parole quello che sentiamo esplodere dentro di noi…
Questa poesia, con espressioni come “è come se corressi alla velocità della luce”, “sorprendo le colpe fuggire lontano”, “turbamento e bellezza s’accoppiano”,”colpire certezze”, “libertà e solitudine corrono in cerca di sensi” , “son preda di te…” ma tutta la poesia è un insieme di versi che efficacemente rendono questo stato d’animo particolare, direi proprio uno stato di grazia, uno stato angelico che non può non venire da Dio, da qui la frase” Diamante perfetto di luce sfiorata da Dio…” ritroviamo anche in questa poesia la figura del diamante come simbolo di luce, di bellezza, di purezza “ad indicare le strade del sogno pensato…” solo ad un sogno, al nostro sogno, può appartenere tutto questo.
Cinzia
E’ come se piantassi il seme dei miei anni
quando ti vedo,
come se corressi alla velocità della vita.
Quando ti vedo
sorprendo le colpe fuggire lontano,
turbamento e bellezza s’accoppiano.
Libertà e solitudine corrono in cerca di sensi,
come caccia alla volpe
e già sento il latrare dei cani
colpire certezze, una ad una,
restandone orfano.
Quando ti vedo son preda di te
e del tuo mettermi all’angolo.
Toccandoti è come se sentissi
rumore di pelle,
a sistemarne gli strati.
E’ come se le parole avessero tatto
e gli occhi cercassero il mondo,
l’universo rubato agli amanti
si aprisse al dondolio della luna
e l’orgasmo di un volo volasse
sul prendere il giorno nel punto più interno,
catturando l’attesa, saltandole intorno,
spaventandone le ore e i minuti
e farne spazio di luce solamente.
Diamante perfetto di luce sfiorata da Dio
ad indicare le strade del sogno pensato,
le stesse vie che puliscono il cielo
e che giorno su giorno raccontano a me, pelle scura,
fortemente di te, pelle chiara.
Di questa poesia mi colpiscono due cose, la prima è la sua musicalità. Leggendola ad alta voce (solo così si riesce a sentirne il suono) si può notare nelle parole l’uso frequente delle consonanti “nd”: quando, sorprendo, restandone, toccandoti, mondo, dondolio… prendere il giorno, catturando l’attesa, saltandole intorno, spaventandone le ore…nei verbi coniugati al gerundio… si sente molto distintamente una musica insita nei versi e questa particolarità dona alla poesia un suono come di campane, richiama alla mente il dindòn di uno scampanio festoso, che si sposa benissimo col tema della poesia “quando ti vedo”.
A volte, leggendo le poesie di Mango, mi chiedo se questa musicalità sia cercata o nata spontaneamente, ma secondo me, essendo Mango un musicista, gli viene naturale.
Altra cosa che in questa poesia mi colpisce è il saper rendere alla perfezione lo stato d’animo, il groviglio di emozioni, la miriade di sensazioni tipiche del “quando ti vedo”.
Quando vediamo o rivediamo dopo tanto tempo la persona dei nostri sogni si scatena dentro di noi qualcosa di immenso, di inesprimibile, quante volte ci viene da dire “non ho parole….” perché non riusciamo ad esprimere con le parole quello che sentiamo esplodere dentro di noi…
Questa poesia, con espressioni come “è come se corressi alla velocità della luce”, “sorprendo le colpe fuggire lontano”, “turbamento e bellezza s’accoppiano”,”colpire certezze”, “libertà e solitudine corrono in cerca di sensi” , “son preda di te…” ma tutta la poesia è un insieme di versi che efficacemente rendono questo stato d’animo particolare, direi proprio uno stato di grazia, uno stato angelico che non può non venire da Dio, da qui la frase” Diamante perfetto di luce sfiorata da Dio…” ritroviamo anche in questa poesia la figura del diamante come simbolo di luce, di bellezza, di purezza “ad indicare le strade del sogno pensato…” solo ad un sogno, al nostro sogno, può appartenere tutto questo.
Cinzia