Quando ti muore un amore
è tutt’uno col cadere di stelle
e sei senza padrone.
Sei dolore che non sa di esistere.
Le prime volte che leggevo questa poesia la trovavo molto triste, nella frase “quando ti muore un amore” ci sentivo il riferimento alla morte fisica di una persona amata.
Penso che non ci possa essere niente di più doloroso della morte di una persona che amiamo tanto, soprattutto quando la morte è prematura o improvvisa.
Però poi, in seguito, riflettendo su questa poesia, ho pensato che non è vero che l’amore muore con la morte fisica, anzi, continua a vivere più forte che mai nel nostro ricordo, l’amore per la persona che ci ha lasciato ci accompagnerà per il resto della nostra vita fino a che non ci ricongiungeremo ad essa in un amore eterno che non conoscerà mai fine.
La morte di un amore è qualcosa di esclusivamente terreno, invece.
Purtroppo capita spesso. Una persona dice di amarti, lo giura e lo spergiura, ti dice che è per sempre, ti dice che non può vivere senza di te, ti fa innamorare perdutamente e poi, senza alcun motivo apparente o semplicemente perché si stufa, da un giorno all’altro ti volta le spalle e se ne va lasciandoti nella disperazione più profonda.
E' una situazione che tante volte ho immaginato, sono sicura che si soffre tantissimo, ci si sente feriti a morte, si perde fiducia sia in se stessi che negli altri e amare di nuovo qualcuno, credere di nuovo alle parole di qualcuno diventa sempre più difficile.
Perché attenzione, la poesia non dice “quando muore un amore” che potrebbe essere la normale fine di una storia dove il sentimento si esaurisce da ambo le parti, qui dice “ti muore un amore”, cioè a te, ma non da parte tua e questa è la cosa più triste, quando la morte di un amore è unilaterale.
Trovo molto bella oltre che efficace la doppia immagine “tutt’uno col cadere di stelle e sei senza padrone” perché la sensazione è proprio quella di precipitare nel vuoto, di sprofondare negli abissi della disperazione e sei senza padrone, come un povero cane che viene abbandonato lungo l’autostrada da quello stesso padrone che fino al giorno prima l’aveva accarezzato con amore, immagino lo sgomento e la paura del povero animale che rimane solo e abbandonato in mezzo alla strada. Sei dolore che non sa di esistere.
Complimenti vivissimi a Pino, anche con poche righe riesce a regalare grandi emozioni.
Cinzia
è tutt’uno col cadere di stelle
e sei senza padrone.
Sei dolore che non sa di esistere.
Le prime volte che leggevo questa poesia la trovavo molto triste, nella frase “quando ti muore un amore” ci sentivo il riferimento alla morte fisica di una persona amata.
Penso che non ci possa essere niente di più doloroso della morte di una persona che amiamo tanto, soprattutto quando la morte è prematura o improvvisa.
Però poi, in seguito, riflettendo su questa poesia, ho pensato che non è vero che l’amore muore con la morte fisica, anzi, continua a vivere più forte che mai nel nostro ricordo, l’amore per la persona che ci ha lasciato ci accompagnerà per il resto della nostra vita fino a che non ci ricongiungeremo ad essa in un amore eterno che non conoscerà mai fine.
La morte di un amore è qualcosa di esclusivamente terreno, invece.
Purtroppo capita spesso. Una persona dice di amarti, lo giura e lo spergiura, ti dice che è per sempre, ti dice che non può vivere senza di te, ti fa innamorare perdutamente e poi, senza alcun motivo apparente o semplicemente perché si stufa, da un giorno all’altro ti volta le spalle e se ne va lasciandoti nella disperazione più profonda.
E' una situazione che tante volte ho immaginato, sono sicura che si soffre tantissimo, ci si sente feriti a morte, si perde fiducia sia in se stessi che negli altri e amare di nuovo qualcuno, credere di nuovo alle parole di qualcuno diventa sempre più difficile.
Perché attenzione, la poesia non dice “quando muore un amore” che potrebbe essere la normale fine di una storia dove il sentimento si esaurisce da ambo le parti, qui dice “ti muore un amore”, cioè a te, ma non da parte tua e questa è la cosa più triste, quando la morte di un amore è unilaterale.
Trovo molto bella oltre che efficace la doppia immagine “tutt’uno col cadere di stelle e sei senza padrone” perché la sensazione è proprio quella di precipitare nel vuoto, di sprofondare negli abissi della disperazione e sei senza padrone, come un povero cane che viene abbandonato lungo l’autostrada da quello stesso padrone che fino al giorno prima l’aveva accarezzato con amore, immagino lo sgomento e la paura del povero animale che rimane solo e abbandonato in mezzo alla strada. Sei dolore che non sa di esistere.
Complimenti vivissimi a Pino, anche con poche righe riesce a regalare grandi emozioni.
Cinzia