Spazio aperto ai resoconti ed ai commenti delle apparizioni televisive e alle interviste rilasciate alle radio locali e nazionali da Mango.
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Mango contro Mango. Nella frenesia che assale il mercato discografico a fine anno, invaso dalla consueta messe di nuove uscite e antologie per blandire i consumatori alla ricerca della giusta idea regalo, è passato quasi sottotraccia il delicato passaggio artistico del cantautore di Lagonegro, strategico snodo autostradale in provincia di Potenza. Concluso il rapporto con la Warner, Mango ha pubblicato sul finire del 2005 il suo primo album per la Sony Bmg, Ti amo così, poi ha cantato Silent Night al Concerto di Natale in Vaticano. Il classico natalizio, nella versione del cantautore, è scaricabile gratutamente dal sito ufficiale.

Il nuovo album è stato ben accolto dai tanti e fedeli fan, che non hanno esitato ad acquistarlo. Ma, quasi in contemporanea, la Warner ha sfornato la raccolta "totale" TuttoMango, creando il curioso caso di un cantautore in concorrenza con se stesso e generando allo stesso tempo il grande dilemma negli indecisi dell'acquisto: andare sul sicuro puntando su un repertorio consolidato o investire sul suo nuovo corso dell'artista?

Come l'ha presa Mango? La risposta nel corso della videointervista di Kataweb Musica, in cui il cantautore parla del nuovo album e di quanto oggi gli gira intorno. Sulla questione "Mango contro Mango" l'artista esprime serenità e una punta polemica. "Non posso sentire come nemiche le mie vecchie canzoni - spiega Mango -, sono parte di me, della mia storia, sono il mio passato. Nessun problema, dunque. L'unico appunto che faccio alla Warner è di non avermi interpellato sulla scelta dei brani da inserire. Io ho proposto loro di collaborare alla compilazione. E avrei fatto altre scelte. So ad esempio che hanno inserito una mia versione jazz di Non è Francesca. Non so a che scopo...".

Chiusa l'antipatica parentesi, la conversazione entra in profondità in Ti amo così. Album che accompagna la "nuova vita" discografica di Mango con 12 canzoni in cui pochi sono gli elementi in comune con il recente passato, in particolare il precedente Ti porto in Africa. Resta, anzi è cresciuta, la voglia di sperimentare con i testi di un cantautore in passato coadiuvato da parolieri e collaboratori del calibro di Mogol, Panella, Dalla, Salerno... Voglia che si esprime soprattutto in Di quanto stupore, in cui Mango reitera ipnoticamente i suoi versi, libera un ritornello breve e serrato, passa dall'acustico all'elettrico, poi canta nel silenzio.

Mango gioca con il tempo (il 6/8 proprio in Ti amo così), ma con le parole osa certamente di più, dedicando tanta attenzione al loro suono e al modo in cui esse si incastrano nella metrica piuttosto che alla chiarezza della narrazione. Mango oggi non racconta, usa il linguaggio per evocare immagini e sensazioni nella mente e nel cuore. Come ammette il cantautore, in questa accelerazione creativa ha contato il primo pubblico confronto con la poesia nel libro Nel malamente mondo non ti trovo, aggrappato nella sua prefazione a Montale, Garcia Lorca, Baudelaire, Majakovskij, Pessoa, Odysseas Elytis, Pablo Neruda, Nazim Hikmet.

Labile legame col recente passato è anche un breve ma intenso sguardo ai mali del mondo. In Ti porto in Africa Mango volle riportare in primo piano l'esempio di San Francesco e il suo rifiuto del gretto materialismo. Oggi la canzone Solo d'amore è un invito rivolto ai bambini a non guardare l'uomo che sa uccidere, a unirsi con i grandi in un bel girotondo, a far finta che... Un'idea che ricorda tanto La vita è bella di Benigni e quel "gioco" inscenato nel lager per impedire a un bambino di vedere quanto l'uomo possa essere cattivo. Ovviamente, la casualità o meno del riferimento è oggetto della conversazione.

Ti amo così si stacca dal passato nei suoni, che in questo album sono fisici, organici, di legno e metallo. E' il suono di una batteria, che scalza, con l'eccezione di un paio di episodi nel finale, quei ritmi sintetici che furono marchio di fabbrica del Mango di Oro e Bella d'estate. Successi enormi, che oggi si fatica ad accostare all'autore di D'amore sei d'amore dai, ode lenta e cristallina, dedicata a una donna ma attraversata da passaggi lirici che nell'amore individuano il segreto della universale, ciclica vicenda umana: "In te nasco, in me vivi...". Come Il dicembre degli aranci, il brano più nudo e spirituale, inno all'essenza dell'amore sostenuto solo da un raffinato arrangiamento d'archi. E due voci: con Mango, per la prima volta la moglie Laura Valente.

Ultima capriola poetica e sonora, la mutazione a cui Mango sottopone la classica canzone napoletana I' te vurria vassa', che dalla purezza degli archi scivola pian piano nel vortice di un ritmo ossessivo e ipnotico, cambiando persino nel titolo, che diventa Mille male penziere. L'antico che si fa moderno senza perdere la sua classicità, la conservazione della memoria e la visione del futuro, la musica che si fa dimensione senza tempo dove ogni incontro, anche il più scabroso, è possibile. E riesce a sorprendere.

Grazie Fabio! :P
L'ho appena vista tutta.....

Angela

Grazie Fabio... anche io mi ero chiesto cosa c'entrasse "Non è Francesca" e perchè magari non ci sono altre canzoni, e certo sapere che Mango non ha partecipato alla scelta delle canzoni da inserire nel doppio cd "Tutto Mango" lo fa considerare una semplice operazione commerciale della Warner che nemmeno consiglierei a chi ancora non concosce Mango... molto meglio allora "Visto Così"...
Max

Grazie Fabio!! :wink:

Mango oggi non racconta, usa il linguaggio per evocare immagini...
Sono felicissima!!!! E' quello che avevo detto io!!!!!!
Pino, sapessi quante immagini meravigliose mi hanno evocato le tue poesie! Non basterebbero mille lettere per descriverle.....
Cinzia
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