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AMANDA » mar feb 06, 2007 12:10 pm
Anche Marco Mangiarotti ha tessuto le lodi a Tiziano:
il mio tiziano
di MARCO MANGIAROTTI
— MILANO —
HANNO BUTTATO cuore e portafoglio oltre i botteghini in 11mila e rotti, ma ne valeva la pena, non solo per il duetto con Laura Pausini in «Non te lo so spiegare», lungo spot di amicizia, talento e trionfi in hit parade. Tiziano Ferro scala il suo piccolo Everest a soli 26 anni con tre album strepitosi, un successo internazionale e l’intuizione di produrre con Maurizio Salvadori il migliore concerto pop italiano dell’anno. Tiziano scrive testi di autobiografia nuda sul filo doppio della paura e dell’amore, della felicità e del dolore. Ed è forse la voce più completa e interessante della scena pop internazionale: non mi viene in mente nessuno, bianco o nero, che canti come lui. Poi la scelta di puntare sulla musica, con la band di sempre, su scenografie e coreografie che contaminano musica, cinema, teatro e balletto, con eleganza. Formale e leggera. Procedendo per sottrazione, giocando su citazioni altamente simboliche, «Arancia Meccanica» di Stanley Kubrick, il Cuore di Keith Haring e «Milleluci». Il varietà Rai della Carrà. Scena vuota, come una Exibition da galleria d’arte moderna, veli/vele che scendono, giochi optical, pop art e filmati sullo sfondo. Senza la martellante ossessione di altri tour multimediali, da arena e da stadio. Molto di più del vecchio, si fa per dire, Ferro. Nulla di troppo ricco. Scaletta coraggiosa, lessico sanguinoso, musica puntuta, artigli rock delle chitarre che fanno la punteggiatura di uno show ipertecnologico ma ecocompatibile col suono naturale. Affascinante l’intreccio fra corpi e suoni, le cacofonie melodiche della sofferenza, i colori cupi della passione e le ombre lunghe della depressione. Minatore dell’anima è Tiziano, con un coraggio che non appartiene sempre alla sua generazione. Bella persona, si dice nella vita. Vera e geniale, talentuosa e fragile. Ben consigliata adesso, prima di tutto da sè stesso.
RAMAZZOTTI e Antonacci erano dati nel back stage, after show in albergo, strategie internazionali nella vigilia a Milano. Chiuderà questa prima parte a Zurigo, poi la Germania e il resto dell’Europa. Con calma. Il Sudamerica è da riconquistare, forse con un album spagnolo più romantico e italiano: «Tarantola d’Africa» è difficile da capire a Caracas. La prossima sfida di Tiziano è scrivere altri pezzi come «Imbranato», «Xverso», «Ti voglio bene», «Sere nere», «Ed ero contentissimo. Ma più adulti. Diversi.
Hai ragione fatina ne vale veramente la pena