Ciao a tutti, eccomi quiiiii
Possiamo definire “un’odissea” il concerto di Olbia? Si!!!
Sono partito da Cagliari con Franci e un suo amico alle 16.15.
Il tempo faceva veramente schifo. Il cielo era completamente coperto da nord a sud, ma dopo tre ore e mezza di viaggio speravamo di trovare almeno qualche timido raggio di sole su Olbia. E invece pure lì pioveva.
Intanto mi tenevo in contatto con Mari ci aggiornavamo continuamente riguardo la nostra posizione e il meteo.
Avevamo paura che venisse annullato il concerto, vista tutta la pioggia che incessantemente scendeva. Anzi, lei cercava di essere più ottimista.
Alle 20 circa arriviamo nei pressi del palco…non vi dico tutti gli odori invitanti di roba da mangiare che c’erano!! Anche perché era la festa di San Simplicio, e quindi vicino al palco c’erano bancarelle e gazebo che vendevano panini e altre cose.
Avvicinandoci troviamo due palchi. Il primo (quello dove solitamente canta Pino) era stato montato, e poi pian pian rismontato, probabilmente perché mancava la copertura, non so.
Quindi il concerto si sarebbe svolto sull’altro palco…e infatti davanti c’erano le transenne.
A non so quale ora, arrivano Mari (bellissimaaaaaaaaa ) e le due Patrizia. E poco dopo cominciano le prove. Già si fanno sentire le problematiche della pioggia.
Divertentissimo quando da sopra il palco, con un bastone (a me sembrava uno swiffer ), tentavano di alzare il telone in alto, per far cadere tutta l’acqua che si stava stagnando sopra
E ad ogni cascata d’acqua che scendeva dietro, noi urlavamo “eeeeeee” ahahahah
Finalmente arriva Pino. Si è cominciato a parlare del maltempo, sperando che la pioggia cessasse almeno per un pò.
E uno del pubblico gli ha urlato “dipende da come canti”!!
E Pino gli risponde “Io farò del mio meglio, poi se ci sarà un temporale vorrà dire che ho cantato proprio male” ahahahah cosa impossibile!
Comunque alle 22.30 comincia il concerto (ma perché così tardi? Uffa ).
Carinissima Patrizia che ha voluto tenere il mio ombrello per lasciarmi filmare e al contempo telefonare
Mannaggia ho dovuto fare davvero i salti mortali con la videocameraaaaa. Maledetti dischetti!!
Per quel che Pino è riuscito a cantare, la scaletta è rimasta invariata.
Non ha eseguito “Lei verrà”, “Sirtaki”, “Come l’acqua”, “Mia madre”, “Sorprenderò l’immenso” e “L’attesa”, ma penso fosse dovuto un po’ per l’orario d’inizio concerto e un po’ per il tempo.
Come non dirvi che Pino ha pure preso una scossa. Non so come, forse tramite il microfono. Fatto stà che, parole sue, c’era una parte del palco completamente bagnata.
Tornando al concerto, ha eseguito una bellissima versione unplugged de “La rosa dell’inverno” con Carlo De Bei
Verso la fine c’è stato qualche problema con la strumentazione, in modo particolare con “Amore per te” che l’ha dovuta ricominciare per tre volte.
Comunque Pino era in grande forma vocale, peccato per l’umidità che si è beccato mentre cantava.
A fine concerto siamo riusciti ad entrare dove stavano tutti i musicisti. Disponibili e carinissimi tutti!!!
Io che avevo chiesto a Rosa di uscire, e Carlo De Bei che la bloccava per non farmela abbracciare ahahah Carlo mò non compro più il tuo libro ahahah
Carlo Fimiani che mi ha chiesto se avevo portato altre poesie
Poi son riuscito a far la foto con Giancarlo!! (Ora mi mancano solo Rocco e Nello )
Imbarazzante, durante il concerto, la mia uscita napoletana nei confronti di Pino chi era con me al cell l’ha sentita
Un saluto a tutti i sopravvissuti del concerto cioè Franci e l’amico, le due Patrizia e Mari.
Possiamo definire “un’odissea” il concerto di Olbia? Si!!!
Sono partito da Cagliari con Franci e un suo amico alle 16.15.
Il tempo faceva veramente schifo. Il cielo era completamente coperto da nord a sud, ma dopo tre ore e mezza di viaggio speravamo di trovare almeno qualche timido raggio di sole su Olbia. E invece pure lì pioveva.
Intanto mi tenevo in contatto con Mari ci aggiornavamo continuamente riguardo la nostra posizione e il meteo.
Avevamo paura che venisse annullato il concerto, vista tutta la pioggia che incessantemente scendeva. Anzi, lei cercava di essere più ottimista.
Alle 20 circa arriviamo nei pressi del palco…non vi dico tutti gli odori invitanti di roba da mangiare che c’erano!! Anche perché era la festa di San Simplicio, e quindi vicino al palco c’erano bancarelle e gazebo che vendevano panini e altre cose.
Avvicinandoci troviamo due palchi. Il primo (quello dove solitamente canta Pino) era stato montato, e poi pian pian rismontato, probabilmente perché mancava la copertura, non so.
Quindi il concerto si sarebbe svolto sull’altro palco…e infatti davanti c’erano le transenne.
A non so quale ora, arrivano Mari (bellissimaaaaaaaaa ) e le due Patrizia. E poco dopo cominciano le prove. Già si fanno sentire le problematiche della pioggia.
Divertentissimo quando da sopra il palco, con un bastone (a me sembrava uno swiffer ), tentavano di alzare il telone in alto, per far cadere tutta l’acqua che si stava stagnando sopra
E ad ogni cascata d’acqua che scendeva dietro, noi urlavamo “eeeeeee” ahahahah
Finalmente arriva Pino. Si è cominciato a parlare del maltempo, sperando che la pioggia cessasse almeno per un pò.
E uno del pubblico gli ha urlato “dipende da come canti”!!
E Pino gli risponde “Io farò del mio meglio, poi se ci sarà un temporale vorrà dire che ho cantato proprio male” ahahahah cosa impossibile!
Comunque alle 22.30 comincia il concerto (ma perché così tardi? Uffa ).
Carinissima Patrizia che ha voluto tenere il mio ombrello per lasciarmi filmare e al contempo telefonare
Mannaggia ho dovuto fare davvero i salti mortali con la videocameraaaaa. Maledetti dischetti!!
Per quel che Pino è riuscito a cantare, la scaletta è rimasta invariata.
Non ha eseguito “Lei verrà”, “Sirtaki”, “Come l’acqua”, “Mia madre”, “Sorprenderò l’immenso” e “L’attesa”, ma penso fosse dovuto un po’ per l’orario d’inizio concerto e un po’ per il tempo.
Come non dirvi che Pino ha pure preso una scossa. Non so come, forse tramite il microfono. Fatto stà che, parole sue, c’era una parte del palco completamente bagnata.
Tornando al concerto, ha eseguito una bellissima versione unplugged de “La rosa dell’inverno” con Carlo De Bei
Verso la fine c’è stato qualche problema con la strumentazione, in modo particolare con “Amore per te” che l’ha dovuta ricominciare per tre volte.
Comunque Pino era in grande forma vocale, peccato per l’umidità che si è beccato mentre cantava.
A fine concerto siamo riusciti ad entrare dove stavano tutti i musicisti. Disponibili e carinissimi tutti!!!
Io che avevo chiesto a Rosa di uscire, e Carlo De Bei che la bloccava per non farmela abbracciare ahahah Carlo mò non compro più il tuo libro ahahah
Carlo Fimiani che mi ha chiesto se avevo portato altre poesie
Poi son riuscito a far la foto con Giancarlo!! (Ora mi mancano solo Rocco e Nello )
Imbarazzante, durante il concerto, la mia uscita napoletana nei confronti di Pino chi era con me al cell l’ha sentita
Un saluto a tutti i sopravvissuti del concerto cioè Franci e l’amico, le due Patrizia e Mari.