Dopo solo qualche ora di sonno, provo a raccontare quanto vissuto ieri sera al concerto di Carsoli (provincia de L'Aquila). Che dire? Un "signor" concerto! Forse uno dei migliori spettacoli regalati da Mango e il suo gruppo in questi anni (era il mio sesto tour), anche se più si va avanti e più è difficile fare confronti. Certo è che sono state due ore e mezza circa di grande musica, con un artista che non si è risparmiato minimamente, in gran forma (tra l'altro nelle ultime sere ha fatto concerti l'uno dopo l'altro), una voce a tratti irresistibile, che il passar del tempo non sembra scalfire affatto. Inoltre ottimo tutto il resto: musicisiti, coriste, luci (con dei giochi quest'anno meravigliosi, a sposarsi in modo affascinante con la musica), immagini suggestive sullo sfondo e ai lati del palco in certi brani (stupende quelle di SOLO D'AMORE e SE CON UN T'AMO). Entusiasmo alle stelle per i fans più accaniti, ma grande tributo anche dalla tanta gente che assiste, alcune migliaia (il concerto è per la festa patronale). Sottolineo poi la grande umanità di Pino che dialoga e scherza sempre cordialmente con il pubblico, niente affatto contrariato anche da qualche fuori programma.
Si parte alle 21 e 40 in punto con le chitarre di Carlo De Bei e Luca Palombo (se non sbaglio il nome del nuovo musicista) in grande evidenza. L'incipit è DI QUANTO STUPORE, trascinante e suonata benissimo. Quindi saluti di Pino a tutti con la promessa consueta (mantenuta in pieno!) di condividere con il pubblico le emozioni messe in musica. Dopo uno scambio di battute su una scritta dei fans sotto il palco, ecco PICCOLISSIMA, con l'attacco travolgente delle chitarre: ritmica sempre trascinante e naturalmente un grande e impegnatissimo Petruzzi. Terzo brano LEI VERRA', la cui versione ricalca a grandi linee quella di "Visto così" e in cui la voce di Pino arriva a dei voli incredibili e alla fine duetta con la chitarra di De Bei alla grande. Arriva quindi un altro brano dell'ultimo lavoro: SEMPRE, che, a sentirla bene, appare sempre più bella ed è eseguita magistralmente. A seguire uno dei brani a mio avviso più affascinanti della scaletta: LA ROSA DELL'INVERNO, con l'arrangiamento degli ultimi tour, cantata con grande trasporto dal Nostro, sostenuta con luci sullo sfondo di particolare bellezza (durante il brano mi vien da pensare a GRAZIANO ACCINNI, cui va un saluto affettuoso da tutti, credo). Arriva poi FIORE DEL MONDO, coinvolgente e davvero sempre più bella. Il settimo brano lo riconosci dalla ritmica che parte, con Ippolito e Giudice sugli scudi: per me AUSTRALIA è uno dei pezzi più riusciti di Mango; la versione è quella conosciuta dal "Disincanto tour", semplicemente bellissima con il ritornello che vola leggero e dolcissimo, grazie anche alle ottime coriste Rosa e Simona (ma che fine ha fatto Delio?): manca la seconda strofa, come ricorderete, ma il pezzo è grande lo stesso e davvero "un altro blu"!! Dopodichè Pino tira il fiato e prepara davanti a sè un leggìo dove leggerà il testo de IL DICEMBRE DEGLI ARANCI, suonata anche da lui che nel frattempo imbraccia la chitarra. La introduce come uno dei "brani dell'ultimo lavoro cui è più legato", dicendo naturalmente di dover fare anche la parte di Laura (assente e applauditissima): è una vera emozione!! Resta con chitarra e leggìo per parlare ampiamente del prossimo brano: SOLO D'AMORE, coadiuvato soltanto da De Bei. La introduce con riflessioni importanti sul tema della guerra vista dagli occhi dei bambini: esecuzione acustica magistrale. E siamo al decimo brano, una sempre più sorprendente COME L'ACQUA, un altro delgi episodi più belli, secondo me, di questo tour. Ci sono piccole novità nell'arrangiamento dalle chitarre, anche se la versione di fondo è quella con "Ederlezi", che si sposa benissimo con le note e il testo (ottime ancora le coriste). Ecco quindi MEDITERRANEO, molto applaudita fin dalle prime battute, visto che è uno dei successi più popolari di Mango: penso che ogni parola rischierebbe di rovinarla, semplicemente un capolavoro! Arriva subito dopo un altro piccolo capolavoro: un episodio bellissimo del penultimo cd "Ti porto in Africa": SE CON UN T'AMO è davvero struggente, cantata e suonata con grande trasporto. Davvero Pino ha fatto un'ottima scelta: commovente! Dopodichè, piccolo fuori programma: un giovane che da tempo si era fatto notare per le urla in favore di Pino, chiede insistentemente di salire sul palco: attimi di sorpresa, con il Nostro che cede alla fine alla richiesta, in verità con la disapprovazione degli altri. Ma la cosa si rivela un atto di generosità, nei confronti del ragazzo che dice di essere da alcuni mesi in una comunità di recupero di Carsoli: applausi per lui e sostegno di Pino che gli dedica ODISSEA (mi aspettavo qualche parola di presentazione del pezzo). Ottimo il brano rispolverato dall'omonimo lavoro del 1986, quello con Lei verrà. E' stato davvero un piacere riascoltarla, trascinante e avvincente! Se non sbaglio è qui che Pino inserisce "Shout" dei Tears for Fears: riuscitissima!. Torna quindi un brano da "Disincanto": NON MORIREMO MAI, che raggiunge momenti eccezionali su quel "Ho voglia di abbracciarti".
Arriva il momento della pausa per Pino, che presenta Carlo De Bei, ritenendolo un musicista ed autore che fa canzoni intelligenti. Il suo inizio per la verità è davvero sfortunato: a metà del primo brano (Alma) c'è un problema con i tecnici del suono; subito dopo deve interrompere per un malore di uno spettatore, subito risolto per fortuna, grazie anche allo stesso De Bei che dal palco chiede di un medico. Il chitarrista riparte con "Forse la pioggia", dicendo come è nata (è per una persona a lui cara che non c'è più) e augurandosi di sentirla presto in radio (sostegno di tutti): ragazzi, è proprio bella e la voce non gli manca davvero; si sente che c'è il marchio di Mango e Petruzzi!
Qualche secondo di buio, quindi il bellissimo incipit della chitarra di Luca Palombo (oh, ci dà dentro anche lui in qualsiasi modo!) per introdurre l'ottima D'AMORE SEI, D'AMORE DAI, nella quale la voce di Pino raggiunge delle vette incredibili (ma come fa...): il pezzo è affascinante.
Siamo al brano numero 16 con MIO FIORE MIO, molto cantata dalla gente, vedo (evidentemente qualcosa fanno le radio). Si prepara il gran finale: ecco TI PORTO IN AFRICA che fa crescere l'entusiasmo e il coinvolgimento anche dei più freddi. Il brano è trascinante e si sente che ha avuto il suo successo di recente. Parte COME MONNA LISA, in una versione rockettara al massimo, con De Bei che si esalta e il pubblico che canta a squarciagola: un pezzo sempre arrangiato benissimo. A questo punto Pino passa a presentare tutti i musicisti e le brave (oltre che belle) coriste Simona Spadaccia e Rosa Lembo. Gustoso lo scambio di battute con Rocco Petruzzi, cui ricorda che l'anno prossimo saranno 20 anni di collaborazione (dai tempi di Bella d'estate, puntualizza Pino, correggendo anche uno del pubblico che sosteneva essere il brano dell'86: ma ha ragione lui, è Lei verrà dell'86!). Partono quindi le note di ORO, apprezzatissima da tutti e cantata da centinaia di voci (risulta essere uno dei brani più noti di Mango, ed è dell'84!): eseguita con impegno come fosse il primo brano, ottimo arrangiamento! E' il brano numero 20 ed è il momento dei saluti (ore 23 e 40 in punto, due ore dopo l'inizio), ma sappiamo tutti che non è finita. Qualche minuto e parte la bellissima nuova versione di BELLA D'ESTATE, quella che è stata incisa sul singolo "Piccolissima", letteralmente trascinante con Pino che rientra regalando al pubblico l' asciugamani appena utilizzato. E qui (perdonate) finisce il mio concerto perchè non volevo rimane intrappolato nel fiume di macchine parcheggiate e dovevo fare due ore di macchina, mentre ero già molto stanco. Credo abbia fatto anche AMORE PER TE e LA RONDINE, come minimo (lascio a chi è rimasto).
Insomma: un concerto cui è difficile trovare dei difetti. Una grande prova di professionalità, da parte di un Artista che sorprende sempre e che appare convinto dei propri mezzi, sereno perchè appassionato del suo lavoro, supportato da uno staff di musicisti e tecnici affiatato e competente, con una voce che ha forza e talento incredibili.
Credo che con il "Disincanto tour" questo sia uno dei più riusciti spettacoli di Pino: e spero davvero ce ne siano molti altri. Grazie a lui per quanto ci regala e un saluto a tutti.
Augusto.
Naturalmente nel raccontare il concerto di Carsoli del 23 agosto, ho dimenticato di citare nella scaletta il brano TI AMO COSI' (chiedo scusa), che è arrivato come quinto pezzo, dopo "Sempre" e prima de "La rosa dell'inverno". Ci tengo a dire che il brano che dà il titolo all'ultimo lavoro è davvero difficile da eseguire dal vivo, ma Pino ci ha messo l'anima ed ha raggiunto con la voce livelli incredibili. E' stato un altro dei piatti forti della serata, riconosciuta da tanti del pubblico (voglio dire anche dai non "manghiani" di ferro).
Si parte alle 21 e 40 in punto con le chitarre di Carlo De Bei e Luca Palombo (se non sbaglio il nome del nuovo musicista) in grande evidenza. L'incipit è DI QUANTO STUPORE, trascinante e suonata benissimo. Quindi saluti di Pino a tutti con la promessa consueta (mantenuta in pieno!) di condividere con il pubblico le emozioni messe in musica. Dopo uno scambio di battute su una scritta dei fans sotto il palco, ecco PICCOLISSIMA, con l'attacco travolgente delle chitarre: ritmica sempre trascinante e naturalmente un grande e impegnatissimo Petruzzi. Terzo brano LEI VERRA', la cui versione ricalca a grandi linee quella di "Visto così" e in cui la voce di Pino arriva a dei voli incredibili e alla fine duetta con la chitarra di De Bei alla grande. Arriva quindi un altro brano dell'ultimo lavoro: SEMPRE, che, a sentirla bene, appare sempre più bella ed è eseguita magistralmente. A seguire uno dei brani a mio avviso più affascinanti della scaletta: LA ROSA DELL'INVERNO, con l'arrangiamento degli ultimi tour, cantata con grande trasporto dal Nostro, sostenuta con luci sullo sfondo di particolare bellezza (durante il brano mi vien da pensare a GRAZIANO ACCINNI, cui va un saluto affettuoso da tutti, credo). Arriva poi FIORE DEL MONDO, coinvolgente e davvero sempre più bella. Il settimo brano lo riconosci dalla ritmica che parte, con Ippolito e Giudice sugli scudi: per me AUSTRALIA è uno dei pezzi più riusciti di Mango; la versione è quella conosciuta dal "Disincanto tour", semplicemente bellissima con il ritornello che vola leggero e dolcissimo, grazie anche alle ottime coriste Rosa e Simona (ma che fine ha fatto Delio?): manca la seconda strofa, come ricorderete, ma il pezzo è grande lo stesso e davvero "un altro blu"!! Dopodichè Pino tira il fiato e prepara davanti a sè un leggìo dove leggerà il testo de IL DICEMBRE DEGLI ARANCI, suonata anche da lui che nel frattempo imbraccia la chitarra. La introduce come uno dei "brani dell'ultimo lavoro cui è più legato", dicendo naturalmente di dover fare anche la parte di Laura (assente e applauditissima): è una vera emozione!! Resta con chitarra e leggìo per parlare ampiamente del prossimo brano: SOLO D'AMORE, coadiuvato soltanto da De Bei. La introduce con riflessioni importanti sul tema della guerra vista dagli occhi dei bambini: esecuzione acustica magistrale. E siamo al decimo brano, una sempre più sorprendente COME L'ACQUA, un altro delgi episodi più belli, secondo me, di questo tour. Ci sono piccole novità nell'arrangiamento dalle chitarre, anche se la versione di fondo è quella con "Ederlezi", che si sposa benissimo con le note e il testo (ottime ancora le coriste). Ecco quindi MEDITERRANEO, molto applaudita fin dalle prime battute, visto che è uno dei successi più popolari di Mango: penso che ogni parola rischierebbe di rovinarla, semplicemente un capolavoro! Arriva subito dopo un altro piccolo capolavoro: un episodio bellissimo del penultimo cd "Ti porto in Africa": SE CON UN T'AMO è davvero struggente, cantata e suonata con grande trasporto. Davvero Pino ha fatto un'ottima scelta: commovente! Dopodichè, piccolo fuori programma: un giovane che da tempo si era fatto notare per le urla in favore di Pino, chiede insistentemente di salire sul palco: attimi di sorpresa, con il Nostro che cede alla fine alla richiesta, in verità con la disapprovazione degli altri. Ma la cosa si rivela un atto di generosità, nei confronti del ragazzo che dice di essere da alcuni mesi in una comunità di recupero di Carsoli: applausi per lui e sostegno di Pino che gli dedica ODISSEA (mi aspettavo qualche parola di presentazione del pezzo). Ottimo il brano rispolverato dall'omonimo lavoro del 1986, quello con Lei verrà. E' stato davvero un piacere riascoltarla, trascinante e avvincente! Se non sbaglio è qui che Pino inserisce "Shout" dei Tears for Fears: riuscitissima!. Torna quindi un brano da "Disincanto": NON MORIREMO MAI, che raggiunge momenti eccezionali su quel "Ho voglia di abbracciarti".
Arriva il momento della pausa per Pino, che presenta Carlo De Bei, ritenendolo un musicista ed autore che fa canzoni intelligenti. Il suo inizio per la verità è davvero sfortunato: a metà del primo brano (Alma) c'è un problema con i tecnici del suono; subito dopo deve interrompere per un malore di uno spettatore, subito risolto per fortuna, grazie anche allo stesso De Bei che dal palco chiede di un medico. Il chitarrista riparte con "Forse la pioggia", dicendo come è nata (è per una persona a lui cara che non c'è più) e augurandosi di sentirla presto in radio (sostegno di tutti): ragazzi, è proprio bella e la voce non gli manca davvero; si sente che c'è il marchio di Mango e Petruzzi!
Qualche secondo di buio, quindi il bellissimo incipit della chitarra di Luca Palombo (oh, ci dà dentro anche lui in qualsiasi modo!) per introdurre l'ottima D'AMORE SEI, D'AMORE DAI, nella quale la voce di Pino raggiunge delle vette incredibili (ma come fa...): il pezzo è affascinante.
Siamo al brano numero 16 con MIO FIORE MIO, molto cantata dalla gente, vedo (evidentemente qualcosa fanno le radio). Si prepara il gran finale: ecco TI PORTO IN AFRICA che fa crescere l'entusiasmo e il coinvolgimento anche dei più freddi. Il brano è trascinante e si sente che ha avuto il suo successo di recente. Parte COME MONNA LISA, in una versione rockettara al massimo, con De Bei che si esalta e il pubblico che canta a squarciagola: un pezzo sempre arrangiato benissimo. A questo punto Pino passa a presentare tutti i musicisti e le brave (oltre che belle) coriste Simona Spadaccia e Rosa Lembo. Gustoso lo scambio di battute con Rocco Petruzzi, cui ricorda che l'anno prossimo saranno 20 anni di collaborazione (dai tempi di Bella d'estate, puntualizza Pino, correggendo anche uno del pubblico che sosteneva essere il brano dell'86: ma ha ragione lui, è Lei verrà dell'86!). Partono quindi le note di ORO, apprezzatissima da tutti e cantata da centinaia di voci (risulta essere uno dei brani più noti di Mango, ed è dell'84!): eseguita con impegno come fosse il primo brano, ottimo arrangiamento! E' il brano numero 20 ed è il momento dei saluti (ore 23 e 40 in punto, due ore dopo l'inizio), ma sappiamo tutti che non è finita. Qualche minuto e parte la bellissima nuova versione di BELLA D'ESTATE, quella che è stata incisa sul singolo "Piccolissima", letteralmente trascinante con Pino che rientra regalando al pubblico l' asciugamani appena utilizzato. E qui (perdonate) finisce il mio concerto perchè non volevo rimane intrappolato nel fiume di macchine parcheggiate e dovevo fare due ore di macchina, mentre ero già molto stanco. Credo abbia fatto anche AMORE PER TE e LA RONDINE, come minimo (lascio a chi è rimasto).
Insomma: un concerto cui è difficile trovare dei difetti. Una grande prova di professionalità, da parte di un Artista che sorprende sempre e che appare convinto dei propri mezzi, sereno perchè appassionato del suo lavoro, supportato da uno staff di musicisti e tecnici affiatato e competente, con una voce che ha forza e talento incredibili.
Credo che con il "Disincanto tour" questo sia uno dei più riusciti spettacoli di Pino: e spero davvero ce ne siano molti altri. Grazie a lui per quanto ci regala e un saluto a tutti.
Augusto.
Naturalmente nel raccontare il concerto di Carsoli del 23 agosto, ho dimenticato di citare nella scaletta il brano TI AMO COSI' (chiedo scusa), che è arrivato come quinto pezzo, dopo "Sempre" e prima de "La rosa dell'inverno". Ci tengo a dire che il brano che dà il titolo all'ultimo lavoro è davvero difficile da eseguire dal vivo, ma Pino ci ha messo l'anima ed ha raggiunto con la voce livelli incredibili. E' stato un altro dei piatti forti della serata, riconosciuta da tanti del pubblico (voglio dire anche dai non "manghiani" di ferro).