Faccio un unico commento per praticità. Sono tornata a casa stanotte alle 4 e sono molto stanca. Che dire, sono ancora completamente frastornata…Incomincio da Cava. Stavo male, ero partita da casa con tutta la farmacia, alle 8 dovevo prendere una medicina, alle 11 un’altra, ma a parte questo l’emozione mi ha proprio paralizzato. Non ho urlato, non ho cantato , applaudivo quasi senza rendermene conto, neanche si è notato che c’ero… ho vissuto tutto il concerto quasi in trance…non mi era mai capitata una cosa del genere, povera me. Se il giorno dopo non avessi avuto la possibilità di rivedere il concerto a Roma non mi sarei ricordata di niente. Che l’emozione giocasse brutti scherzi lo sapevo, ma non immaginavo fino a questo punto.
Ieri sera al Villaggio Prenestino. Stavo meglio fisicamente ed ero anche un po’ più calma per cui ho potuto assaporare l’intero spettacolo con meno pathos. Che dire! Meraviglioso concerto dalla prima canzone all’ultima, Pino con una voce strepitosa e in forma smagliante.
Le emozioni più grandi:
PASSO FLAMENCO. Da rimanere letteralmente senza fiato, allibiti, sconvolti, da rischiare l’infarto, ancora mi devo riprendere… Pino…ma ti rendi conto… io mi chiedo solo se ti rendi conto…se ci vuoi morti dillo…
DENTRO ME TI SCRIVO. Ho pianto come piango sempre all’ascolto di questa canzone, ma mi hanno infastidito le persone che cantavano insieme a Pino. Avrei voluto che questa canzone fosse ascoltata in religioso silenzio.
LUCE. Bellissima questa versione di Luce, molto bello anche l’intervento di Carlo che ha dato un tocco di emozione in più.
AI TUOI SOGNI. Anche questa canzone, eseguita da Pino e Carlo insieme mi ha emozionato tantissimo.
Per il resto, tutte le altre canzoni mi hanno emozionato in particolare L’albero delle fate, La saggezza e il pane, Se con un t’amo, Il dicembre degli aranci, Mediterraneo, Di quanto stupore, Chissà se nevica, La fine delle poesie per la quale Pino ha detto che si emoziona a sentirla cantare da noi.
Devo ammettere che mi hanno emozionato un po’ meno le vecchie canzoni, quelle che si sentono sempre ai concerti, i cavalli di battaglia di Pino che sono sempre piacevoli da ascoltare, ma io potrei anche farne a meno a questo punto.
Ho avuto modo di conoscere Carlo de Bei, estremamente gentile e qui lo voglio ringraziare con tutto il cuore.
Pino era molto stanco per cui non ci ha potuto ricevere e noi non dobbiamo minimamente insistere in questi casi. Anche dal saper rinunciare a fare un saluto a Pino, cosa per noi di vitale importanza, anche da questo si dimostra il nostro affetto per lui. Dal rispettare la sua stanchezza.
Forzare la situazione è solo un atto di egoismo, questo è il mio pensiero.
Stamattina, stanca e assonnata, con tutte le emozioni ancora vive dentro di me, posso dire solo che Pino già mi manca. Come farò a resistere fino al prossimo concerto? Boh!!!
Cinzia