30.000? 40.000? 50.000?...da provetta ragioniera solo di pulsazioni ed emozioni, non saprei fare una stima esatta della folla immensa che mi appariva quando, dalla prima fila, mi giravo indietro a guardare una distesa di
rondini a mille come mani in su…che orgoglio per chi, come noi, vorrebbe gridare al mondo intero la passione che accompagna Pino nell’espressione massima della Sua arte, il fluire di emozioni date e ricevute, in quel magico cerchio di cuori e voci che cantano
un coro dei miracoli.
La Sua partecipazione emotiva va di pari passo con la sua deliziosa “amnesia” di brani, a cui supplisce, oltre che con un sorriso disarmante, con modulazioni vocali tanto più stupefacenti proprio perché improvvisate. E le sue dimenticanze sono riservate proprio ai brani che più ama…a conferma del suo sentire sulla pelle e nel cuore la passione e l’amore con cui ci regala e si regala i passaggi più coinvolgenti delle sue canzoni.
A questo punto potrei dire la stessa cosa di me in questo momento: quanto maggiore è stata l’ emozione vissuta, tanto minore è la capacità di esprimerla: amnesia di sentimenti? Desiderio di custodire in me un’opera d’arte col timore che si sciupi con le parole? Difesa di un ricordo che non voglio disperdere?....o banalmente stordimento per essere tornata a casa alle quattro del mattino dopo 10 ore in piedi, una pizzetta nello stomaco e due pacchetti di sigarette? ( devo spezzare un po’ la poesia, se no la Francy dice che sono troppo zuccherina e le viene il diabete!)
Concludo dicendo che ieri Pino mi ha regalato tanto calore, che mi sarà sufficiente fino al prossimo concerto…ma quello che mi ha trasmesso la “mia” rondine Raffaella non ha bisogno di occhi e di mani per rinnovarsi: un abbraccio non si scioglie mai, se è dato con amore.
Annapaola