L’ultima data è imperdibile.
Si respira l’odore acre della malinconia mescolato al salato di un pianto dolce. Ma è bellissima da dentro, come la fine di tutte le poesie.
Purtroppo l’ultima data stavolta non c’è stata: all’inizio mi sono sentita come un bambino a cui prometti l’ultimo giro sull’otto volante, per poi scoprire in extremis che la giostra si è rotta.
Ma poi mi è sembrato quasi un segnale misterioso: il simbolo di un’Arte che non può tramontare, un’insegna luminosa che indica un viaggio senza fine, una freccia lampeggiante che suggerisce direzioni infinite.
E sono felice.
Di aver traghettato mari e scoperto angoli sconosciuti; di aver macinato centinaia di chilometri con la leggerezza di un aquilone, di aver ballato e cantato come una quindicenne, di aver riempito l’anima con gli abbracci delle persone a me più care, di aver fermato il tempo e accelerato il cuore, di avere gli occhi fissi sulle immagini più belle e il cuore bloccato sul battito più intenso.
E le transenne! Me le sogno ancora, di notte e di giorno: come aver guadagnato un oro olimpico o aver vinto Miss Italia.
Che ricordi di risate e di rimproveri ingoiati, di arrivi anticipati di otto ore per afferrare la magica prima fila, di mani strette per restare vicini ad assaporare l’emozione, di panini mangiati di nascosto e sigarette per ingannare l’attesa, di canzoni stonate cantate insieme e di ricariche telefoniche stratosferiche per stare accanto a chi non c’era.
…e Lui…immenso in ogni dove, una voce che spacca il cielo e il cuore, un calore che brucia ancora nel ricordo, lacrime vere da raccogliere nelle mani, silenzi e frasi dimenticate per la commozione, occhi felici rivolti verso gli orizzonti di piazze gremite, mani sul cuore a raccogliere tutto l’amore che possiamo.
Oltre le transenne c’eravamo Noi a respirare con Te per poche ore.
Oltre il tempo ci sei Tu a volare con Noi in “quel piccolo infinito che non è mai finito”
Grazie
Annapaola
Si respira l’odore acre della malinconia mescolato al salato di un pianto dolce. Ma è bellissima da dentro, come la fine di tutte le poesie.
Purtroppo l’ultima data stavolta non c’è stata: all’inizio mi sono sentita come un bambino a cui prometti l’ultimo giro sull’otto volante, per poi scoprire in extremis che la giostra si è rotta.
Ma poi mi è sembrato quasi un segnale misterioso: il simbolo di un’Arte che non può tramontare, un’insegna luminosa che indica un viaggio senza fine, una freccia lampeggiante che suggerisce direzioni infinite.
E sono felice.
Di aver traghettato mari e scoperto angoli sconosciuti; di aver macinato centinaia di chilometri con la leggerezza di un aquilone, di aver ballato e cantato come una quindicenne, di aver riempito l’anima con gli abbracci delle persone a me più care, di aver fermato il tempo e accelerato il cuore, di avere gli occhi fissi sulle immagini più belle e il cuore bloccato sul battito più intenso.
E le transenne! Me le sogno ancora, di notte e di giorno: come aver guadagnato un oro olimpico o aver vinto Miss Italia.
Che ricordi di risate e di rimproveri ingoiati, di arrivi anticipati di otto ore per afferrare la magica prima fila, di mani strette per restare vicini ad assaporare l’emozione, di panini mangiati di nascosto e sigarette per ingannare l’attesa, di canzoni stonate cantate insieme e di ricariche telefoniche stratosferiche per stare accanto a chi non c’era.
…e Lui…immenso in ogni dove, una voce che spacca il cielo e il cuore, un calore che brucia ancora nel ricordo, lacrime vere da raccogliere nelle mani, silenzi e frasi dimenticate per la commozione, occhi felici rivolti verso gli orizzonti di piazze gremite, mani sul cuore a raccogliere tutto l’amore che possiamo.
Oltre le transenne c’eravamo Noi a respirare con Te per poche ore.
Oltre il tempo ci sei Tu a volare con Noi in “quel piccolo infinito che non è mai finito”
Grazie
Annapaola