UDINE. Una serata di grandi canzoni d’autore internazionali legate tra loro dal fil rouge dell’amore. Niente di meglio alla vigilia di San Valentino, l’altra sera al Nuovo, con Pino Mango, voce mediterranea e melismatica, protagonista per le prima volta a Udine. Benissimo ha fatto l’Euritmica di Giancarlo Velliscig a chiamare il grande e sincero chansonnier di Lagonegro, un uomo che fa parlare bene di sé e da sempre soltanto e assolutamente per l’alta qualità delle sue realizzazioni artistiche, anomale nel panorama italiano, ricche di echi melodici balcanici, nordafricani e ispanici e, al contempo, di suoni pop-rock molto curati. Nelle oltre due ore di concerto Mango è stato accompagnato in modo solido da una band di fedelissimi, composta da Carlo De Bei alla chitarra (lavoro doppio per lui, in quanto il collega Carlo Fimiani ha avuto un malore poco prima dello spettacolo. È stato visitato e dimesso al pronto soccorso: nulla di grave, tanto che nel brano finale è salito sul palco con i compagni di musica), Nello Giudice pulsante al basso, Giancarlo Ippolito alla batteria, Rocco Petruzzi alle tastiere e Rosa Lembo ottima alla voce. Pino si è accompagnato da solo al pianoforte in alcuni eccellenti brani come l’iniziale Pride (in the name of love) degli U2, dedicata a Martin Luther King e in scaletta certo anche per festeggiare un sogno americano da poco divenuto realtà. I momenti più asciutti sono stati i migliori, perché la vocalità di Mango (in serata, forse, non al top, ma un tour è stancante per chi canta a voce bella e piena) ha bisogno di spazio per librarsi verso l’alto e andare ad acchiappare le nuvole che – come ha detto l’artista in apertura – «sono cariche dei nostri sogni». Molti i brani del nuovo album di cover, Acchiappanuvole appunto, ma non i due nostri preferiti, cioè Se perdo te di Patty Pravo e Have you ever seen the rain dei Creedence. Ottimi comunque La stagione dell’amore di Battiato, Love di John Lennon e I migliori anni della nostra vita di Zero (per sole voce e chitarra). Un po’ meno, anche perché non pochi all’inizio sono stati i problemi di amplificazione, Luce (tramonti a Nord-Est) della nostra Elisa, La canzone dell’amore perduto di Faber (inimitabile!), Amore bello una canzone del Baglioni anni ’70 e Dio mio no di Mogol-Battisti. I pezzi più belli sono stati quelli di Mango, con il suo inimitabile imprinting. Lo spazio dato alle cover ne ha tolto di mezzo qualcuno che molti avrebbero voluto ascoltare, come Nella mia città, Tu... sì, Come Monna Lisa e Australia . Hanno brillato perle d’autore come Mediterraneo, La rosa dell’inverno, Lei verrà con un beat insistente, Oro, Il dicembre degli aranci, Come l’acqua, Bella d’estate e i bis Amore per te (coro del teatro pieno) e La rondine. Bene anche le cover Senza pietà della Oxa, Chissà dove te ne vai di Gaber e Quando di Pino Daniele. Una piacevole serata, molto festosa."
Questo il commento da un nostro giornale locale. Da parte mia solo un grazie per la meravigliosa serata, certo è vero che non è in piena forma, si sente e si vede specialmente all'inizio del concerto, ma nonostante la "fatica" Pino ha dato il meglio di sè sia come artista che come persona. Purtroppo noi del fansclub non abbiamo potuto assistere alle prove per alcuni disguidi e anche perchè Carlo si era sentito male. Siamo comunque riusciti a scambiare due parole con Pino, molto gentile e disponibile nonostante la situazione. Grazie ancora a lui e a tutti coloro che rendono possibile questo. Buon concerto a tutti!
Annalisa