Qui Roma. Temperatura: esterna 1,2; casa di Raffa 19,6.
Sveglia alle 6,30, roast-beef nella pentola a pressione, lavata, asciugata e pettinata. E ora seduta al PC.
Due sono le cose che mi hanno maggiormente colpita: la Voce e il pienone.
Il Teatro era stracolmo, e notasi che non è un caso che si chiami Gran Teatro.
Vedere arrivare tantissime persone e voltarsi indietro dalla prima fila è stata una bella sensazione: un pò come quando tuo figlio alla recita riceve i complimenti della maestra e degli spettatori, innalzando il tuo orgoglio come se fosse candidato all'Oscar.
Dopo le prove si è intrattenuto piacevolmente con noi per le foto e gli autografi di rito. E un pò dopo le nove ha inizio lo spettacolo.
La Voce: altissima, purissima, levissima. Ineguagliabile.
Emozioni: riversate copiosamente su di noi nei suoi momenti di commozione su alcuni brani.
Scenografia: bello lo sfondo fatto di nuvole immaginarie su cui a tratti comparivano immagini in movimento, e lo stesso video del primo singolo.
Collaboratori al Top come sempre, con l'aggiunta di un complesso di giovanissimi che ha presentato un brano molto accattivante.
Naturalmente, come diceva qualcuno, riguardo alla scaletta ci sarà sempre da scontentare alcuni e accontentare altri.
Mi è mancato almeno un brano dell'Albero delle fate
, o del Disincanto e del Ti porto in africa ( a parte La rondine e Ti porto in Africa che non fanno testo perchè rientrano nelle classiche, impossibili da non riproporre).
Probabilmente la dimensione teatrale suggerisce la scelta di brani più "intimisti", e quindi ecco "Il dicembre degli aranci" come unico brano dello stupendo "Ti amo così".
D'altra parte, il pubblico teatrale non è il pubblico delle piazze: ci viene perchè ama l'artista e lo segue, e non perchè si trova di passaggio tra una sagra di funghi porcini o di mozzarella di bufala campana.
Quindi magari sarebbe "pronto" a non ascoltare qualche "classico", sacrificandolo a brani mai proposti, non necessariamente pescati da un lontanissimo passato, ma ripreso dagli ultimi suoi lavori e non proposto nei relativi tour.
Spettacolo comunque imperdibile, Artista nel pieno delle capacità vocali e interpretative, pubblico entusiasta.
Nuvole acchiappate in pieno.
Qualcuna persa.
Ma si può sopravvivere
Annapaola