Provo a condividere con tutti voi quanto vissuto ieri sera nella tappa romana del tour, insieme ad un amico (Gran Teatro, fila 5, posti 8 e 10, a due passi dal palco). Non metterò in ordine perfetto i brani ma spero di non lasciarne fuori nessuno. E’ stato un concerto composto e movimentato al tempo stesso, un Pino in gran forma, molto feeling con il pubblico (che ho visto di diversissima estrazione, giovanissimi e quarantenni come me, ma cinquantenni e più su…). Scenografia mi sembra più essenziale di altri tour, ma sempre affascinante con colori, immagini e sfondi di impatto, anche alcuni videoclip sui cinque pannelli alle spalle della band…
Si parte alle 21 e 35 con il brano dei MASSIVE ATTACK, con Pino che fa il suo ingresso alle spalle del pubblico tra la sorpresa generale, passando nel corridoio centrale mentre esegue il brano travolgente della band irlandese: bellissimo! Lo dice lui stesso subito dopo, quando presenta la canzone e ne legge alcuni passaggi del meraviglioso testo. Tra l’altro ho trovato un Pino che parla molto, di sicuro più di altri tour: sceglie di entrare in contatto con la sua gente cercando di raccontare il suo amore per la musica, le ragioni della sua passione, le emozioni da cui scaturiscono le sue scelte artistiche… Non per questo disdegna (anzi!) battute ad effetto, ironia sulla “vecchiaia che avanza”, sguardo disincantato sulle cose… Prima di entrare nel vivo, dice di voler confondersi con la polvere di tutti i palcoscenici che va calcando da anni e in particolare in questo tour teatrale.
Ecco allora l’incipit fascinoso di NELLA MIA CITTA’, leggermente diversa nella ritmica, con Rosa Lembo (seducente nelle movenze, bravissima nel suo ruolo di vocalist, bellissima e basta) a dare subito manforte al brano del 1990. Vado come ricordo: ecco COME L’ACQUA, stessa versione del cd-live, con l’inglese di Carlo De Bei ad iniziare e i vocalizzi di Pino in chiusura con Rosa e Carlo su Ederlezi di Goran Bregovic. Ecco quindi la meravigliosa MEDITERRANEO: che dire?..... E’ un capolavoro e la canta con la vena malinconica e la passione che appartiene al brano.
La prima sorpresa della serata è l’ingresso sul palco di un emozionatissimo e bravissimo Ennio dei Rei Momo, che duetta con Pino nella bella CONTRO TUTTI I PRONOSTICI. Il Nostro parla della band napoletana che, dice, “mi sta dando soddisfazioni artistiche”. Alle spalle scorre il suggestivo video del singolo.
Da “Acchiappanuvole” Pino recupera LOVE, introducendola con parole di sentito omaggio al grande John Lennon, e LA STAGIONE DELL’AMORE, definendo Franco Battiato “il migliore tra tutti in Italia” e confidando di avere avuto la fortuna di andare a cercare il cuore di quel brano, riletto secondo le sue corde interiori. L’esecuzione è magistrale e toccante. Alla prima parte dello spettacolo appartiene la ritrovata CUORE (1997, album “Credo): a mio avviso uno degli episodi migliori di questo tour: trascinante e seducente (Pino tarda a ripartire dopo il primo ritornello, con leggero disappunto di Petruzzi che deve rimettere mano a qualcosa nella programmazione…). Non può mancare LEI VERRA’, arrangiata come negli ultimi tour e cantata quasi più da noi che da lui… E’ il momento quindi del secondo inedito dell’ultimo cd: E POI DI NUOVO LA NOTTE, un brano che, spiega, “è nato in pochi minuti, musica e testo, differenza di altri che vedono la luce anche dopo mesi e anni di gestazione…”: l’esecuzione è di grande atmosfera.
Dopo circa 10 minuti di pausa, Pino si ripresenta solo con Rocco Petruzzi alle tastiere e sfodera una toccante prova con SORPRENDERO’ L’IMMENSO: bellissima, ma purtroppo l’unico episodio tratto dal notevole album “L’albero delle fate”, peccato! Imbraccia quindi la chitarra per duettare con De Bei alla stupenda L’ATTESA, data a Bocelli e presentata egregiamente da Pino in relazione al tema dell’amore. A me è piaciuta tanto! Durante la pausa nel frattempo al centro del palco era stato posizionato un pianoforte, al quale Pino si accomoda per eseguire con la band una sorprendente versione della commovente MIA MADRE, più ritmata e meno intimista dell’originale del 1988. A seguire dice divertito “la prossima non l’avete mai sentita…”, ma parte lui con le note di ORO che poi diventa una festa con il pubblico che l’accompagna. E’ il momento dell’attacco travolgente di TI PORTO IN AFRICA, ottimi De Bei e l’altra chitarra Carlo Fimiani (sembra un adolescente capitato lì per caso e sembra molto divertito: bravissimo, come del resto i mitici Giudice e Ippolito alle ritmiche). Suggestivo, come nel cd-live il finale del brano “africano”. Quando è il momento di AMORE PER TE siamo un po’ tutti in delirio, anche se compostamente dalle nostre poltrone: è davvero un capolavoro e la cantiamo con lui, che dà il meglio! Che dire poi di LA ROSA DELL’INVERNO? La versione è quella del cd-live, e 24 anni dopo il brano acquista sempre nuova freschezza. Arriva il momento della canzone ancora non incisa e per ora solo recitata nel testo da Flavio Insinna, GLI AMORI SON FINESTRE. Mango spiega che è la prima volta che fa una cosa del genere in un tour, ma comunque si capisce che presto la inciderà (qualcuno dalla platea gli dice “sbrigati!”). E’ un brano che prende subito al primo ascolto, testo interessante e bellissima apertura di orizzonti su quel “davvero…”.
Ci si avvia alla fine e parte la rockeggiante COMME MONNA LISA, travolgente e cantata da tutti. Sulle note del brano Pino saluta e ringrazia, ma c’è un obbligato ritorno. Molti dal pubblico si piazzano ai piedi del palco. Pino torna sulle note della seducente SIRTAKI e parte la festa, con lui che scende in mezzo alla gente a cantare e ballare con tutti. Sulle note di BELLA D’ESTATE guadagno l’uscita (è mezzanotte e quindici) perché devo raggiungere l’autostrada, arriverò a casa alle 2. Sono sciuro che ha fatto LA RONDINE in chiusura. Chiedo a chi è stato fino all’ultimo minuto di confermare e magari integrare.
Spettacolo dunque molto bello, rapporto caloroso tra Pino e la gente, esecuzioni praticamente sempre di grande valore… Tutto bello, band bravissima e affiatata… Devo dire che le sorprese nei brani sono comunque poche, la scaletta è abbastanza prevedibile… Sono dispiaciutissimo di non aver sentito AUSTRALIA: come hai fatto, Pino, a lasciarla fuori?... Manca un brano delle origini: qualcuno invoca SENTIRTI, ma lui ci fa una battuta sopra e si capisce che non la canterà… A mio modesto avviso trascura troppo i più recenti notevoli album. Non ci sono ad esempio brani come L’ALBERO DELLE FATE, LA FINE DELLE POESIE, TI AMO COSI’, PICCOLISSIMA, IL DICEMBRE DEGLI ARANCI, TUTTO L’AMORE CHE CONTA DAVVERO, DISINCANTO… Mi spiace non risentire brani come IL MARE CALMISSIMO, TU…SI’, LUCE, DOVE VAI, GIULIETTA (magari poteva fare un mix alla chitarra, accennandone qaulcuna…). Lo so, siamo alle solite: dovrebbe fare un concerto di 4-5 ore, però io ci speravo in qualche altra sorpresina… Lui dice all’inizio “suoneremo per 3 ore…” di fatto poi sono un po’ meno, tra pausa centrale e parole…
Comunque.. è un grande artista e una persona che fa amare di più la vita. Alla prossima, caro Pino, spero presto (porterò mia figlia stavolta che già canta a memoria le tue canzoni…).
Ciao a tutti, Augusto
Si parte alle 21 e 35 con il brano dei MASSIVE ATTACK, con Pino che fa il suo ingresso alle spalle del pubblico tra la sorpresa generale, passando nel corridoio centrale mentre esegue il brano travolgente della band irlandese: bellissimo! Lo dice lui stesso subito dopo, quando presenta la canzone e ne legge alcuni passaggi del meraviglioso testo. Tra l’altro ho trovato un Pino che parla molto, di sicuro più di altri tour: sceglie di entrare in contatto con la sua gente cercando di raccontare il suo amore per la musica, le ragioni della sua passione, le emozioni da cui scaturiscono le sue scelte artistiche… Non per questo disdegna (anzi!) battute ad effetto, ironia sulla “vecchiaia che avanza”, sguardo disincantato sulle cose… Prima di entrare nel vivo, dice di voler confondersi con la polvere di tutti i palcoscenici che va calcando da anni e in particolare in questo tour teatrale.
Ecco allora l’incipit fascinoso di NELLA MIA CITTA’, leggermente diversa nella ritmica, con Rosa Lembo (seducente nelle movenze, bravissima nel suo ruolo di vocalist, bellissima e basta) a dare subito manforte al brano del 1990. Vado come ricordo: ecco COME L’ACQUA, stessa versione del cd-live, con l’inglese di Carlo De Bei ad iniziare e i vocalizzi di Pino in chiusura con Rosa e Carlo su Ederlezi di Goran Bregovic. Ecco quindi la meravigliosa MEDITERRANEO: che dire?..... E’ un capolavoro e la canta con la vena malinconica e la passione che appartiene al brano.
La prima sorpresa della serata è l’ingresso sul palco di un emozionatissimo e bravissimo Ennio dei Rei Momo, che duetta con Pino nella bella CONTRO TUTTI I PRONOSTICI. Il Nostro parla della band napoletana che, dice, “mi sta dando soddisfazioni artistiche”. Alle spalle scorre il suggestivo video del singolo.
Da “Acchiappanuvole” Pino recupera LOVE, introducendola con parole di sentito omaggio al grande John Lennon, e LA STAGIONE DELL’AMORE, definendo Franco Battiato “il migliore tra tutti in Italia” e confidando di avere avuto la fortuna di andare a cercare il cuore di quel brano, riletto secondo le sue corde interiori. L’esecuzione è magistrale e toccante. Alla prima parte dello spettacolo appartiene la ritrovata CUORE (1997, album “Credo): a mio avviso uno degli episodi migliori di questo tour: trascinante e seducente (Pino tarda a ripartire dopo il primo ritornello, con leggero disappunto di Petruzzi che deve rimettere mano a qualcosa nella programmazione…). Non può mancare LEI VERRA’, arrangiata come negli ultimi tour e cantata quasi più da noi che da lui… E’ il momento quindi del secondo inedito dell’ultimo cd: E POI DI NUOVO LA NOTTE, un brano che, spiega, “è nato in pochi minuti, musica e testo, differenza di altri che vedono la luce anche dopo mesi e anni di gestazione…”: l’esecuzione è di grande atmosfera.
Dopo circa 10 minuti di pausa, Pino si ripresenta solo con Rocco Petruzzi alle tastiere e sfodera una toccante prova con SORPRENDERO’ L’IMMENSO: bellissima, ma purtroppo l’unico episodio tratto dal notevole album “L’albero delle fate”, peccato! Imbraccia quindi la chitarra per duettare con De Bei alla stupenda L’ATTESA, data a Bocelli e presentata egregiamente da Pino in relazione al tema dell’amore. A me è piaciuta tanto! Durante la pausa nel frattempo al centro del palco era stato posizionato un pianoforte, al quale Pino si accomoda per eseguire con la band una sorprendente versione della commovente MIA MADRE, più ritmata e meno intimista dell’originale del 1988. A seguire dice divertito “la prossima non l’avete mai sentita…”, ma parte lui con le note di ORO che poi diventa una festa con il pubblico che l’accompagna. E’ il momento dell’attacco travolgente di TI PORTO IN AFRICA, ottimi De Bei e l’altra chitarra Carlo Fimiani (sembra un adolescente capitato lì per caso e sembra molto divertito: bravissimo, come del resto i mitici Giudice e Ippolito alle ritmiche). Suggestivo, come nel cd-live il finale del brano “africano”. Quando è il momento di AMORE PER TE siamo un po’ tutti in delirio, anche se compostamente dalle nostre poltrone: è davvero un capolavoro e la cantiamo con lui, che dà il meglio! Che dire poi di LA ROSA DELL’INVERNO? La versione è quella del cd-live, e 24 anni dopo il brano acquista sempre nuova freschezza. Arriva il momento della canzone ancora non incisa e per ora solo recitata nel testo da Flavio Insinna, GLI AMORI SON FINESTRE. Mango spiega che è la prima volta che fa una cosa del genere in un tour, ma comunque si capisce che presto la inciderà (qualcuno dalla platea gli dice “sbrigati!”). E’ un brano che prende subito al primo ascolto, testo interessante e bellissima apertura di orizzonti su quel “davvero…”.
Ci si avvia alla fine e parte la rockeggiante COMME MONNA LISA, travolgente e cantata da tutti. Sulle note del brano Pino saluta e ringrazia, ma c’è un obbligato ritorno. Molti dal pubblico si piazzano ai piedi del palco. Pino torna sulle note della seducente SIRTAKI e parte la festa, con lui che scende in mezzo alla gente a cantare e ballare con tutti. Sulle note di BELLA D’ESTATE guadagno l’uscita (è mezzanotte e quindici) perché devo raggiungere l’autostrada, arriverò a casa alle 2. Sono sciuro che ha fatto LA RONDINE in chiusura. Chiedo a chi è stato fino all’ultimo minuto di confermare e magari integrare.
Spettacolo dunque molto bello, rapporto caloroso tra Pino e la gente, esecuzioni praticamente sempre di grande valore… Tutto bello, band bravissima e affiatata… Devo dire che le sorprese nei brani sono comunque poche, la scaletta è abbastanza prevedibile… Sono dispiaciutissimo di non aver sentito AUSTRALIA: come hai fatto, Pino, a lasciarla fuori?... Manca un brano delle origini: qualcuno invoca SENTIRTI, ma lui ci fa una battuta sopra e si capisce che non la canterà… A mio modesto avviso trascura troppo i più recenti notevoli album. Non ci sono ad esempio brani come L’ALBERO DELLE FATE, LA FINE DELLE POESIE, TI AMO COSI’, PICCOLISSIMA, IL DICEMBRE DEGLI ARANCI, TUTTO L’AMORE CHE CONTA DAVVERO, DISINCANTO… Mi spiace non risentire brani come IL MARE CALMISSIMO, TU…SI’, LUCE, DOVE VAI, GIULIETTA (magari poteva fare un mix alla chitarra, accennandone qaulcuna…). Lo so, siamo alle solite: dovrebbe fare un concerto di 4-5 ore, però io ci speravo in qualche altra sorpresina… Lui dice all’inizio “suoneremo per 3 ore…” di fatto poi sono un po’ meno, tra pausa centrale e parole…
Comunque.. è un grande artista e una persona che fa amare di più la vita. Alla prossima, caro Pino, spero presto (porterò mia figlia stavolta che già canta a memoria le tue canzoni…).
Ciao a tutti, Augusto