E pensare che 24 h fa ero uscita di casa, avevo preso la metro con una delle mie più care amiche, Monica, avevo incontrato Daniela, un’amicizia nata “sotto il segno di Mango” e divenuta tanto importante e avevo raggiunto assieme a loro Nello e Anna, altri due carissimi amici manghiani. Che dire? La compagnia era già di buon auspicio per quella che, per la prima volta, era una tappa zero incognita, ancor più delle altre volte.
L’aria che si respirava, anche se un po’ freddina (il Granteatro non è altro che un palatenda, una tensostruttura nella quale hanno dimenticato di accendere i riscaldamenti….ma a me non servivano

) era carica di curiosità, come le nuvole cariche di pioggia, avete presente?! L’assenza del basso di Nello , del microfono di Rosa, delle chitarre di Carlo Fimiani e della batteria di Gianko in effetti mi ha preso un po’ allo stomaco….ma ero fiduciosa, me lo sentivo che Pino avrebbe di nuovo stupito tutti….e l’ha fatto ancora!SPETTACOLARE!!
Capisco la diversità e, quindi la molteplicità di animi che erano seduti lì ad ascoltare…..anche se non la condivido.
Ragazzi miei qui la cosa è seria

Pino ha stravolto completamente tutte le canzoni. Ammetto che alcune non riuscivo a riconoscerle fin quando non ascoltavo le prime parole; delle altre erano talmente diverse dalle originali che l’arrangiamento nuovo, nonostante i primi versi ascoltati, mi sviava completamente e non ero capace di collegare testo e titolo della canzone!
Quando si sono abbassate le luci, Rocco ha iniziato a suonare le note di Se mi sfiori (giuro che in questo momento mi è venuta la pelle d’oca al solo ricordo!) e sentivo la voce di Pino e non riuscivo a vederlo. Quelle prime frasi cantate senza individuarlo sul palco sono state bellissime, sembrava che la sua voce venisse da un altro pianeta!Non so spiegarvi bene la sensazione, è troppo difficile trovare le parole, perdonatemi!
Da lì è iniziato un “nuovo cerchio nel cuore” e man mano che si scopriva la scaletta quel dubbio che avevo, quella titubanza che serbavo in me veniva prepotentemente rimpiazzata dalla certezza di un concerto innovativo di sicuro, ma dal sapore emotivo a me molto familiare.
Le vesti musicali nuove di tutte le canzoni hanno magnetizzato il mio sguardo, alcune mi hanno letteralmente pietrificata e con la bocca spalancata, senza riuscire a proferire una sola parola, pensavo “Cavolo ma questa è…?”
Di sicuro il genio di Rocco Petruzzi ai sintetizzatori e alle tastiere ha fatto da padrone in parecchi intro e altrettanti finali, la chitarra elegantemente rock di Carlo De Bei ha dato vita a splendidi interventi e spesso è stata tenace “controcanto” alla voce di Pino……ma quello che mi ha letteralmente folgorata è la maestria di Pino nel giocare, nell’armonizzare la voce:come un pittore dava delle pennellate di colore, degli sprazzi di luce, delle linee melodiche di una intonazione oltre i limiti della perfezione, Certo, in tanti anni di live non è che mi sono stupita del talento vocale di Pino, ci mancherebbe ma la limpidezza perfetta e la corposità della sua voce in questo concerto hanno fatto da padrone. Non dico una stupidaggine se affermo che la voce di Pino era la musica suonata dalla band sulla quale suonavano Rocco e Carlo e non il contrario

La scaletta, se volete, ve la scrivo, anche se vi lascerei il piacere (almeno per chi ancora non la sa) di scoprirla durante i concerti che vedrete e gustarvi tutto lo stupore.
Inutile aggiungere quanto io sia stata felice di condividere la meraviglia della Tappa ZERO assieme a Daniela e Carmine, Monica, Maria, Nello e Anna, Gino e Patrizia, Loredana e Gianmarco (peccato per l’assenza di Guido ), Cristina, Damiano, Anna e Roberto, Giuseppe (Ciao Magooo, grazie ancora

) Monica di Bari, Daniele, Gerardina, Federico e tutti gli altri fans con i quali ho scambiato parole ed emozioni.
Un bacio particolare a tutto lo staff di Pino: Franco, Mauro, Giorgio, Gianluca, Giando, Francesca.
Bellissimo poter condividere anche le impressioni a caldo, post concerto con Laura. Grazie mille!
Un bacio a Rosa, a Fimi, a Gianko, a Nello e agli altri dello staff assenti (in particolare a Luigi!). Siete sempre qui, nel cuore! Vi voglio bene!
E poi….vabbè, e che te lo dico a fa, Pino??? La sposa mia, per me, è la tua musica, L’ho detto nei mesi scorsi, lo ribadisco oggi, più che mai! La tua voglia di guardare avanti, di sperimentare, di continua ricerca, di insaziabile voglia di stupirti bagna la mia gola e disseta la voglia di Bellezza, anche se solo per poco Sto già pensando a quanti giorni mi dividono dal prossimo concerto.
Con l’affanno di sempre, Maura