Settore in cui ci si incontra per rievocare i particolari tecnici e musicali, le emozioni e le suggestioni vissute nelle tournèe del passato.
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Che dire del concerto di Mantova? E’ stata per me una serata magica, densa di emozioni, a cominciare dall’immagine, a metà tra il fiabesco e l’irreale, del Castello, che emergeva dalle brume del lago, con la sua sagoma turrita e le logge appena illuminate. E poi il teatro, gremito di gente, che ha accolto con trepidazione sospesa l’assolo di Pino alla tastiera in “Io ti vorrei parlare”, così bello e toccante, seguito dall’esecuzione fragorosa di “Francesco”, da “Sabbia e nuvole” (con l’acuto da brivido che ho ascoltato col fiato sospeso), “Lei verrà”, “Mediterraneo” (il mare nostrum in senso interiore, non solo geografico), una dirompente “Eccoti folle d’amore”, “La rosa dell’inverno” (nella nuova versione, ancora più d’atmosfera), “Forse che sì forse che no”, “Come l’acqua”, “Amore per te”, l’interpretazione raccolta di “Luce” (bravissima Rosa nella parte di Zenima), “Giulietta” ed “Every breath you take”, in cui le chitarre hanno fatto da degna cornice alla vocalità straordinaria di Pino, ed infine la tanto sospirata “Dal silenzio a un bacio”. La seconda parte del concerto si è aperta con una corale “Ti porto in Africa” (che ho apprezzato molto di più rispetto a quella proposta dal cd omonimo), seguita da una commossa e bellissima “Se con un t’amo”, “Come Monna Lisa”, la rarefatta “Fiore del mondo”, “Tutto l’amore che conta davvero”, “Sirtaki” , la solarità esplosiva di “Bella d’estate” e “La rondine”.
E per finire i consueti bis, con una catturante “Australia” (mi è molto piaciuta la consonanza tra i fiotti di luce azzurrina e le voci spiegate dei Baraonna), la struggente “Sentirti”, l’intramontabile “Oro” (uno di quei brani che non ci si stancherebbe mai di ascoltare) e la replica di “Ti porto in Africa”, cantata a gola aperta da tutto il pubblico, che si è alzato in piedi, entusiasta, travolto da un’onda di calore, di suoni, di emozione viscerale, che risaliva al cervello e investiva il cuore. Affiatati e bravissimi tutti i “compagni di questo viaggio canoro” (da Rocco a Graziano a Carlo, da Rosa a Simona, a Delio, da Nello a Giancarlo a tutto lo staff tecnico), in forma smagliante Pino (visibilmente emozionato in apertura di concerto), che ha dato il meglio di sé, nella voce, nelle movenze e nella simpatia (ho particolarmente apprezzato proprio la sua umanità e schiettezza).
d'accordo anche se non ho la facoltà di esprimermi compiutamente perchè sono ancora in stato come d'apnea dal concerto di Pino devo dire che quando ho questa sensazione vuol dire che l'artista mi è entrato dentro,quell'uomo apparentemente normale dall'aspetto tipicamente meridionale ma quando apre la bocca e canta!succede il tutto!Non potrò mai dimenticare Io ti vorrei parlare in apertura con sola voce e piano molto più intensa rispetto al cd mi ha lasciato sconvolto interiormente da non poter esprimere l'emozione che provo a risentirla :) grazie Pino leggerai mai queste mie parole? :?: ti auguro un tour strepitoso e che tu possa regalarci ancora queste perle x altri vent'anni ancora...almeno! :D saluto il simpaticissimo Funeral man ,Ilaria 75 e Lei verrà-ciao :wink:
Unica cosa:dato che ha ripescato Sentirti speravo fino all'ultimo in Se mi sfiori....peccato! :oops: :cry:
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