Finalmente sono riuscita ad ascoltare anch’io per intero questo pezzo. E sorrido …
Sorrido perché come sempre Mango ci sa stupire e confondere, e ci disorienta con voce e ritmi nuovi per farci scoprire altri modi di interpretare una perla come questa.
Stavolta Mango non solo ha spogliato il brano delle sue vesti originali, ma, a mio parere, è andato ben più a fondo.
L'ha spogliato di quell’ossimoro così evidente che Nino Bonocore aveva (altrettanto sapientemente) saputo creare tra le parole che vogliono accogliere, accettare lo stato delle cose, questo rapporto allentato e subito, e di contro la malinconia, l’accorazione nella melodia così come nella voce che faceva emergere tutta la difficoltà di una vera e propria rassegnazione.
Ora invece con Mango è come se si respirasse un’altra affettività. Come se addirittura anche i ruoli fossero diversi. Non quello di un innamorato che si trova suo malgrado a scegliere una condizione di confidente occasionale, ma quello di una persona che offre il proprio ascolto epistolare come una mano davvero tesa senza nulla desiderare di più che “esserci”. E non c’entra più la possessività del rapporto, ma un libero dare. Per alcuni frangenti lo potrei addirittura avvicinare a un'affettività tutta diversa, quella di un padre nei confronti di una figlia, che forse, e purtroppo, si è visto essere meno presente nella sua vita (le separazioni e i divorzi spesso portano a questo) e con la quale si cerca ancora un contatto, nel rispetto pieno del cambiamento. Ho osato troppo? Forse. Ma credo che renda l'idea di quanto abbia trovato nuova e fresca questa
Scrivimi
servirà a sentirti meno fragile
quando nella gente troverai
solamente indifferenza
non ti dimenticare mai di me..
Insomma, un testo rivestito ora di delicatezza, una musica che alleggerisce i toni, un'interpretazione che apre all’accoglienza. Adesso è davvero “Scrivimi, anche quando penserai che ti sei innamorata”
E io di questo brano me ne sono già innamorata