Certo è che nessuno di noi avrebbe mai pensato di essere convocato alle
urne per decidere che cos'è un embrione. Decidere col nostro voto se queste
otto cellule sono già una vita oppure no.
Di solito ho il massimo rispetto per le idee degli altri, anzi mi piace
molto il confronto, la discussione, ma negli ultimi giorni ho avuto modo di
sentire o leggere un mare di cose che mi hanno provocato disagio, ho sentito
fare affermazioni sul significato di "embrione" alquanto sconcertanti.
Sappiamo tutti, o forse lo abbiamo imparato nelle ultime settimane, che un
embrione è l'insieme di otto cellule che, se impiantate nell'utero, possono
dare vita ad un essere umano. Questo, però, non significa che queste otto
cellule hanno gli stessi diritti di un essere umano, poichè, senza
l'intervento della donna, un embrione non diventerà mai un bambino.
Mi viene immediatamente in mente un esempio e una domanda, al contempo.
Sappiamo tutti che un embrione può essere congelato, per poter essere
utilizzato a distanza di tempo; ma un essere umano può essere congelato? Si
può congelare un cervello? Si può fermare un cuore e congelarlo? No! Non si
può! Con le conoscenze attuali, congelare un essere umano, non è possibile.
Ma allora perchè, da più parti, ho sentito fare discorsi senza nè capo nè
coda? Perchè molti cattolici ( e non solo ) si ostinano a difendere una
posizione ormai vecchia di secoli e non al passo coi tempi?
Non al passo con l'emancipazione della donna che, dopo secoli di ingiustizie
e soprusi maschilisti ha finalmente ottenuto una valida ( ma non ancora
definitiva ) rivalutazione dei propri diritti.
Eppure, nonostante tutto, c'è sempre qualcuno pronto a dimenticare questi
diritti e a considerare la donna come un'entità inferiore. Ma la cosa più
assurda è che ci sono ancora molte donne che la pensano in questo modo,
soprattutto al Sud. Donne che mancano di consapevolezza, che smorzano la
loro coscienza nascondendola dietro falsi doveri.
In tante situazioni, a volte, viene a mancare quella reazione necessaria,
quella volontà di affermazione dei propri diritti, come in questo caso, come
per questo referendum. Basterebbe che tutte le donne italiane andassero a
votare domenica prossima, votando " Sì" su tutti e quattro i quesiti.
Sarebbe la risposta vincente della donna a tutte le cretinate proposte da
chi non vuole che si vada a votare o che si voti "NO".
Un "Sì" perchè è etico trovare nuovi metodi di cura attraverso la ricerca
sugli embrioni.
Un "Sì" perchè è una sacrosanta operazione democratica di pulizia
legislativa opporsi a chi parla di diritti riferendosi alle otto cellule che
formano l'embrione.
Un "Sì", infine, perchè anche le persone sterili o con problemi di malattie
genetiche possano sperare di avere un bambino, diritto questo di tutti gli
esseri umani.
urne per decidere che cos'è un embrione. Decidere col nostro voto se queste
otto cellule sono già una vita oppure no.
Di solito ho il massimo rispetto per le idee degli altri, anzi mi piace
molto il confronto, la discussione, ma negli ultimi giorni ho avuto modo di
sentire o leggere un mare di cose che mi hanno provocato disagio, ho sentito
fare affermazioni sul significato di "embrione" alquanto sconcertanti.
Sappiamo tutti, o forse lo abbiamo imparato nelle ultime settimane, che un
embrione è l'insieme di otto cellule che, se impiantate nell'utero, possono
dare vita ad un essere umano. Questo, però, non significa che queste otto
cellule hanno gli stessi diritti di un essere umano, poichè, senza
l'intervento della donna, un embrione non diventerà mai un bambino.
Mi viene immediatamente in mente un esempio e una domanda, al contempo.
Sappiamo tutti che un embrione può essere congelato, per poter essere
utilizzato a distanza di tempo; ma un essere umano può essere congelato? Si
può congelare un cervello? Si può fermare un cuore e congelarlo? No! Non si
può! Con le conoscenze attuali, congelare un essere umano, non è possibile.
Ma allora perchè, da più parti, ho sentito fare discorsi senza nè capo nè
coda? Perchè molti cattolici ( e non solo ) si ostinano a difendere una
posizione ormai vecchia di secoli e non al passo coi tempi?
Non al passo con l'emancipazione della donna che, dopo secoli di ingiustizie
e soprusi maschilisti ha finalmente ottenuto una valida ( ma non ancora
definitiva ) rivalutazione dei propri diritti.
Eppure, nonostante tutto, c'è sempre qualcuno pronto a dimenticare questi
diritti e a considerare la donna come un'entità inferiore. Ma la cosa più
assurda è che ci sono ancora molte donne che la pensano in questo modo,
soprattutto al Sud. Donne che mancano di consapevolezza, che smorzano la
loro coscienza nascondendola dietro falsi doveri.
In tante situazioni, a volte, viene a mancare quella reazione necessaria,
quella volontà di affermazione dei propri diritti, come in questo caso, come
per questo referendum. Basterebbe che tutte le donne italiane andassero a
votare domenica prossima, votando " Sì" su tutti e quattro i quesiti.
Sarebbe la risposta vincente della donna a tutte le cretinate proposte da
chi non vuole che si vada a votare o che si voti "NO".
Un "Sì" perchè è etico trovare nuovi metodi di cura attraverso la ricerca
sugli embrioni.
Un "Sì" perchè è una sacrosanta operazione democratica di pulizia
legislativa opporsi a chi parla di diritti riferendosi alle otto cellule che
formano l'embrione.
Un "Sì", infine, perchè anche le persone sterili o con problemi di malattie
genetiche possano sperare di avere un bambino, diritto questo di tutti gli
esseri umani.