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Dichiarazione dei Docenti delle 5 Facolta’ di Medicina e Chirurgia, delle Universita’ di Roma, promotori del Convegno sul tema L’Embrione come paziente svoltosi presso l'Universita’ di Roma "La Sapienza", il 2/2/2002.
1. Nell'attuale panorama scientifico, il progresso delle tecnologie ultrasonografiche, della psicologia pre-natale e del braccio terapeutico ha aperto una grande finestra sulla vita prenatale, confermando l’evidenza che l'embrione/feto """"e' un vero e proprio soggetto"""". Attraverso la scienza medica, la vita prenatale si offre oggi agli occhi della madre, della coppia, della societa’, che possono cosi’ conoscere l’embrione/feto in tempo reale e con oggettivita’ scientifica.
La ricerca scientifica, il progetto genoma uomo, lo studio dell’embriogenesi e delle basi molecolari delle diverse malattie e l’approfondimento delle dimensioni psicologiche della vita prenatale offrono concordanti evidenze che portano a considerare la vita umana come un continuo che ha nella fase embrionale e nell’invecchiamento l’inizio e la fine del suo percorso naturale.
DIMENTICAVO:
Il neoconcepito si presenta come una realta’ biologica definita: e’ un individuo totalmente umano in sviluppo, che autonomamente, momento per momento, senza alcuna discontinuita’, attualizza la propria forma realizzando, per intrinseca attivita’, un disegno presente nel suo stesso genoma.
La formazione del neoconcepito, dalla fecondazione alla nascita e in tutto il processo di crescita e di sviluppo successivo, manifesta un finalismo progettuale. Il suo ciclo vitale e il suo sviluppo sono caratterizzati da tre proprieta’ biologiche, ben conosciute: la coordinazione, la continuita’ e la gradualita’.

Cara Licia, se avessi letto i miei messaggi precedenti ti saresti resa conto che io la penso esattamente come te sul senso di questo referendum e sulle delicatissime questioni etiche che esso ha sollevato nelle coscienze.
Penso anch'io che l'aborto, l'omosessualità, la contraccezione, la fecondazione assistita vanno collocate nella sfera del libero arbitrio, di cui io sono una strenua sostenitrice, laddove non sfoci nell'anarchia e nell'assenza di valori.
Quello su cui si è creata una certa confusione è la DISTANZA che separa la Chiesa in quanto Istituzione e l'uomo che vuole vivere la religiosità secondo i dettami della propria coscienza. Non ci siamo!: se sei cattolica e ti professi tale DEVI rispettare quelle leggi, non puoi pensare di crearti una religione di comodo: o la rispetti o non sei cattolico. La tua frase "Essere cristiani non significa mettere in pratica a tutti i costi il pensiero e le linee guida rigide della Chiesa, ma la religiosità deve essere tagliata a misura d'uomo" è un paradosso, una contraddizione in termini. Se affermi di essere cattolica DEVI mettere in pratica le linee della Chiesa, altrimenti che cattolica sei? Quella che va a Messa la domenica e la sera prende la pillola? L'appartenenza ad una religione non è un vestito che puoi allungare o accorciare secondo i dettami della moda, sarebbe troppo comodo!
Io credo in Dio e trovo che il Vangelo vada letto da chiunque, perchè contiene pagine di una umanità insuperabile, perchè le parole di Gesù irradiano una luce che può illuminare il cammino di noi tutti, anche di chi è ateo. Ma nello stesso tempo sostengo di essere una peccatrice, perchè non seguo alla lettera le leggi della Chiesa, perchè molte volte ho ascoltato ciò che mi ha suggerito la coscienza invece di obbedire alle suddette leggi. In pratica: io ho fede, ma non posso dire di essere una buona cristiana.
D'altra parte la tua conclusione è un atto di speranza: "Sarebbe bello se la Chiesa si aprisse a questa verità...." Appunto... sarebbe bello... ma non è così!

Annapaola

Scusa Maura se ho espresso il mio pensiero personalissimo, io tengo a queste cose, ma non ho la presunzione di dire che sono assolutamente giuste, io forse non uso parolone per descrivere una certa cosa; molti altri invece hanno affrontato diversi argomenti: la fede, l'omossessualità,ecc...rispettando poco il pensiero degli altri. Se io non sono andata a votare perchè ritengo l'embrione già un essere vivente, se considero l'aborto in modo diverso dagli altri, perchè mi si deve dire che ho per forza torto? Io non ho mai detto che le scelte degli altri sono sbagliate, io vivo le cose sulla mia pelle e su quelle decido cosa è meglio per me...ma sempre rispettando le altre persone.
Penso che a volte bisognerebbe mettere un pò da parte le proprie ragioni e ascoltare...

Ciao a tutti; per motivi di lavoro solo oggi ho visto questo dibattito sul referendum ed ho letto con molto interesse tutti gli interventi... personalmente io e Laura ci siamo documentati molto tempo prima, siamo una coppia ancora senza figli e quindi ci teniamo a saperne di più, ed abbiamo liberamente deciso di non andare a votare... dovrei dilungarmi per spiegare le nostre motivazioni, in breve posso dirvi che:
1. riteniamo comunque la vita un dono, e per un senso di responsabilità riteniamo giusto che si ricorra alla procreazione medicalmente assistita "qualora non vi siano altri metodi terapeutici efficaci per rimuovere le cause di sterilità o di infertilità";
2. finchè non vi sia un consenso unanime tra gli scienziati su quando la vita dell'essere umano abbia inizio il "concepito", come lo definisce la legge, o l'embrione, come lo definiamo comunemente, abbia il diritto di essere tutelato;
3. per la ricerca è possibile sviluppare gli studi sulle cellule staminali adulte e su quelle provenienti dal cordone ombelicale, che hanno già dato risultati, anzichè quelle sulle cellule staminali embrionali che sono ancora a livello di sperimentazione;
4. siamo dell'idea che sia più il figlio ad avere diritto ai genitori, e a sapere quali siano i suoi genitori.
Con tutto ciò, come ha detto Lela, resto dell'idea che il dialogo e il confronto siano sempre validi, che bisogna saper ascoltare le ragioni degli altri, che la delicatezza dell'argomento ed il coinvolgimento diretto di ognuno di noi deve sempre portare al massimo rispetto nei confronti di ognuno, e soprattutto delle donne coinvolte in prima persona nell'argomento.
Ho apprezzato tutti i vostri interventi, spero di non aver ferito la sensibilità di nessuno con i pochi accenni alle nostre motivazioni.
Max

“DISTANZA CHE SEPARA LA CHIESA IN QUANTO ISTITUZIONE E L’UOMO CHE VUOLE VIVERE LA RELIGIOSITA’ SECONDO I DETTAMI DELLA PROPRIA COSCIENZA”

Tutto il discorso è partito dall’atteggiamento di chiusura della Chiesa riguardo i quesiti del referendum. Poi lo stesso si è snodato facendo emergere tutte le posizioni contrarie della chiesa.
Premettendo che tutti i punti di vista sono sacrosanti, in virtù del libero arbitrio, e che nessuno si sognerebbe di elevare il proprio a legge dittatoriale, vorrei puntualizzare perché per me la religiosità deve essere tagliata a misura d’uomo.
Forse il problema è proprio l’atteggiamento della chiesa! Religione, etimologicamente, Re – ligio cioè un nuovo legame con Dio e allora perché considerarla “istituzione” se è formata dalla comunità di cristiani? Una chiesa a capo della comunità cristiana è colei che sostiene i suoi membri nel cammino spirituale della loro vita.
Nell’ambito di questo cammino l’unica legge di Dio è l’Amore, poiché “E’ soltanto l’amore che ci fa re e sacerdoti”. Lungo il sentiero di questo cammino l’uomo deve abbandonare ogni egocentrismo, ogni forma di amore parziale solo per alcuni. Come fa un cuore, in cui alberga ostilità per alcuni, a diventare dimora sicura per l’amicizia? Bisognerebbe amare ciò che si odia e che ci odia prima di amare ciò che amiamo e che ci ama.
Perché la Chiesa non parte da questo punto di vista nel dettare le sue leggi? Perché non antepone l’amore universale alla sua chiusura totale nei confronti di certi temi?
Ora non mi ritengo anti-clericale perché penso che “credere” non significhi inchinarsi ad una serie di leggi, ma anzi, è proprio l’attività dell’anima della nostra anima. Credo, anche se non vado tutte le domeniche a messa, ma elevo ogni giorno la mia preghiera a Dio con il cuore, con il canto, con un sorriso. Anche senza intermediari cerco nella mia interiorità un contatto con Dio e sai, cara Annapaola, le risposte le ricevo attraverso le parole della gente e attraverso il mio istinto che si riveste di coscienza. Per questo non penso che tu sia peccatrice se segui la tua coscienza!

Parto col riconfermare che io sono "laico",... e molto rispettoso però del fatto religioso.
Io non penso che chi segua la propria coscienza sia, sic et simpliciter, "non peccatore". Ricordiamoci che la teologia cristiana (ma anche la psicologia del profondo!) parla di una peccato originale, che non è la mela di Adamo e Eva, ma è quella misteriosa inclinazione al male che naturalmente è dentro di noi. Quindi, dal nostro cuore, dalla nostra coscienza, non viene sempre e solo il bene: può venire anche il male. E spesso il male si maschera delle migliori buone intenzioni. La coscienza è dunque necessaria, ma essa è solo una cassa di risonanza in cui si fanno presenti diverse voci: essa è necessaria ma non sufficiente. Occorre anche quello che la spiritualità cristiana (d.Max, correggimi se sbaglio!) chiama discernimento, per cui ogni scelta va confrontata con una legge morale che è in noi ma non è nostra.
"Ama e fà ciò che vuoi", ha detto qualcuno richiamandosi a S.Agostino: ma per l'appunto S.Agostino parlava di quell'Amore con la "A" maiuscola, il quale sarebbe riversato nei nostri cuori dalla grazia divina. Se uno asseconda questo amore che viene da Dio (e non dall'uomo) può fare quello che vuole perchè un amore così non mortificherà nessuno.
Tradotto questo in termini laici, penso voglia dire che senz'altro l'amore viene prima di tutto: ma anche l'amore ha le sue regole e le sue leggi, come anche le canzoni di Pino, qua e là, esprimono.
Io non posso dire a mia moglie "Ti amo" e poi tornare sempre tardi a casa da lavoro; non posso dirle "Ti amo" e andare con un'altra donna "Tanto con quella c'è solo sesso". Non sono solo i cattolici che credono all'unità, indissolubilità e fedeltà all'amore coniugale fino alla morte!

Fiore

Papa Benedetto XVI a proposito dell'amore dice:
"Al giorno d'oggi, non esiste più una "filosofia dell'amore", bensì solamente una "filosofia dell'egoismo". Il fatto che ognuno di noi possa arrichirsi semplicemente nel dono di stesso, che possa ritrovarsi proprio a partire dall'altro e attraverso l'essere per l'altro, tutto ciò viene rifiutato come un'illusione idealista. E' proprio in questo che l'uomo viene ingannato. In effetti, nel momento in cui gli viene sconsigliato di amare; gli viene sconsigliato, in ultima analisi, di essere uomo."

lela ha scritto: Scusa Maura se ho espresso il mio pensiero personalissimo


ma hai la coda di paglia?
non ho chiamato in causa nè te nè nessuno!il mio messaggio è capitato dopo il tuo ma non si riferisce alle tue parole ma a tutto il discorso che mi lascia senza parole e non ho nessuna intenzione di dire altro altrimenti si scatenano i miei pensieri e direi tutto ciò che mi passa per la mente senza selezionare una sola virgola!
Quindi a questo punto mi ASTENGO DAL DIRE LA MIA perchè tanto non serve a nulla!Non per le ideologie,uguali o contrarie agli altri utenti,ma per altri motivi che non sto qui ad elencare!

Ti chiedo scusa Maura, trovando il tuo messaggio dopo il mio ho pensato che fosse rivolto a me il tuo discorso, e non sapendo come la pensavi su tutto quello che era stato esposto ho creduto di doverti rispondere in quella maniera.
Infatti con Annapaola proprio ieri sera discutevamo della cosa, e le dissi che se mi fossi sbagliata riguardo il tuo post, ti avrei chiesto scusa pubblicamente....
Voglio aggiungere che comunque non ho la coda di paglia, il mio pensiero rimane quello, è normalissimo però che una persona possa aver diritto di replica, ma nulla di personale.
Ripeto, la cosa importante di questo "dibattito" deve rimanere il rispetto generale, e cercare di capire che chi la pensa diversamente non è una persona ignorante, stupida....ma un individuo con le proprie idee e i propri valori.(la cosa vale anche per quelli che la pensano come me nei confronti degli altri)

Purtroppo,mi fa male dirlo ma su questo forum tutti parlano di rispetto ma ben in pochi lo considerano......non voglio aggiungere neanche una parola di più!

Leggo solo oggi l'opinione di MANGO sui referendum.
Mi dispiace, ma sono totalmente in disaccordo con lui e sono felicissimo che come me la pensino la stragrande maggioranza degli Italiani!!
Spero che qualcuno non pensi che chi non è andato a votare sia "ignorante" in materia, sarebbe poco rispettoso verso le opinioni altrui ed è come credere che l'ITALIA sia una patria di stupidi.
PER ME LA VITA NON PUO ESSERE MESSA AL VOTO, inoltre TUTTI SIAMO STATI EMBRIONI
Personalmente strafelice per il non risultato di domenica rispetto comunque le idee di tutti espresse nel topic, mai banali o offensive per quelli (pochi) che la pensano come me.
ARLECCHINO
Amore di chi?amore per il bambino desiderato o per il desiderio di avere un bambino?
Qui si e' parlato di vita ,ma erroneamente non si sta' difendendo il diritto di vita di milioni di malati a quello degli embrioni, scegliendo i primi ai secondi.
Non si puo' considerare un' embrione materiale da laboratorio,come ho scritto ,precedentemente ,biologicamente un'embrione e' un essere umano.
Dal punto di vista umano c'e' la speranza di molti di curare la propria malattia o di avere un bambino,ma ci sono tanti rimedi """ adottatelo""" riguardo alle malattie ,la ricerca sulle cellole staminali adulte ha una sperimentazione di trent'anni con risultati eccellenti.
Dal punto di vista di fede; non mischiate il sacro al profano... date a cesare quello che e' di cesare ...... e' anche scritto non tentare il Signore DIO nostro!!! Anche Abramo aveva una moglie sterile ,ma con la fede ,in eta' avanzata, riusci a concepire un bambino (Isacco). Ma questa e' un'altra storia.....per voi!
La posizione delle chiesa e' giusta,non sono loro ad aver voluto questo referendum, la vita e' sacra e' va' difesa dal concepimento fino all'ultimo giorno che il Signore ci ha donato( GIOVANNI PAOLO II) ...lo ricordate? Dall'attimo che l'ovulo e' stato fecondato non inizia solo una nuova vita ma il binomio tra carne e spirito!

Ho un papa' affetto da sclerosi multipla da quarant'anni e con l'amore e la sofferenza di chi ci sta' vicino vive una vita dignitosa,ma forse e' questo che cerchiamo: non soffrire. mi sono astenuto dal voto!
PS a che serve guadagnare il mondo se poi perdi l'anima?
IL SIGNORE E' IL MIO PASTORE ,NULLA MI MANCA

Questo referendum e' stato un nuovo attacco da parte di chi e' stato scomunicato,ma avete perso! chi vuol capire capisca..............

Bravo VINCENZO, sono perfettamente daccordo con te!!!
Complimenti per il coraggio e la coerenza che dimostri con i tuoi scritti, sinonimo di persona che crede ancora in certi valori, merce rara oggigiorno!! Vero, è bello anche mettersi in discussione, ma io non transigo dalle mie idee come fa qualcuno, forse rincorrendo una pseudo scienza sempre meno umana e unicamente interessata a soddisfare egoismi tipici dell' uomo.
La legge 40/05 è una ottima legge, magari, anzi senz'altro migliorabile, ma mette un freno alla giungla che c'era prima in materia.
Ripeto, finalmente mette un freno a ciò che era la procreazione assistita prima di questa,per me, ottima legge che gli ITALIANI hanno confermato in massa.
ARLECCHINO

Io non so con che metro si possano giudicare situazioni come quelle in cui una coppia decida di avere un figlio facendosi aiutare dalla medicina, di sicuro, però, non si può liquidare tutto sentendosi in diritto di condannare chi non è benedetto dalla sorte.
In certe circostanze ci si dovrebbe trovare per capire cosa si prova.
In questo forum c’è che asserisce di aver voglia di maternità, ma che condanna a priori certe pratiche…ebbene mi chiedo cosa succederebbe se quella persona non potesse avere figli per via naturale…
Chi asserisce che queste decisioni siano scelte dettate dall’egoismo dovrebbe innanzitutto fare un esame di coscienza pensando che certe affermazioni non hanno nulla di cristiano o di intelligente, anche perché il primo imperativo del cristiano dovrebbe essere quello di non giudicare.
Altri, invece di ringraziare la medicina e la scienza perché hanno saputo migliorare la vita dell’uomo, sono orgogliosi di affermare che i loro cari, pur soffrendo di patologie incurabili non ricorrerebbero mai a terapie derivanti dagli studi sugli embrioni.
Certe prove di coraggio danno i brividi, ma che succederebbe se in una carrozzina ci si trovassero loro? E ancora…quanto è umano e misericordioso negare una possibilità di cura a chi vogliamo bene, perché ce l’ha detto qualcuno che riteniamo (forse a torto) più consapevole di noi?

- Qualche anno fa, mentre assistevo ad una lezione di Adriano Sofri, un ragazzo di estrema sinistra affermò con apparente coraggio che se si fosse trovato in Germania ai tempi di Hitler avrebbe dichiarato di essere ebreo…a questo punto Sofri gli chiese: “perché non dici qui davanti a tutti di essere “frocio”?”
Il ragazzo, un po’ imbarazzato dalla domanda e dai bisbiglii e dalle risatine che si sentivano nell’aula rispose: “…perché non lo sono…”
“ E neanche sei ebreo!” ….”Sei solo un ipocrita”. Gli replicò Sofri. -

Questo per far capire che a parole siamo tutti eroi, ma alla prova dei fatti non tutto è così facile o semplicistico, come qualcuno vorrebbe far sembrare….
E’ facile sposare le tesi (vincenti?) di una società che non ha voglia di confrontarsi con certi temi e sentirsi migliori giudicando il prossimo.
Se tutti fossimo così avremmo ancora gli stregoni e i maghi a risolverci i problemi, la vita media sarebbe di venti anni o giù di lì e sarebbe estremamente facile eliminare le opinioni discordanti con scomuniche o peggio ancora con vere e proprie esecuzioni di massa.
Non bisogna ricordare a nessuno cosa fu la santa inquisizione, che per difendere le opinioni di alcuni distrusse l’esistenza di almeno 80 milioni di persone nei secoli in cui fu attiva e bloccò il progresso dell’intera comunità civile.
Certi discorsi e certe posizioni mi portano a credere che siamo ripiombati in pieno medioevo.
Io non voglio essere ipocrita. Non rispetto e non stimo chi la pensa in questo modo, poiché anch’io credo di avere i miei valori, anche se convivo e non sono sposato, anche se non vado più in chiesa tutte le domeniche e ho votato quattro si.
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