Filo diretto tra lo staff, Mango e i fans, notizie di primo piano e piccole curiosità.
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Mari.. che dolce! .. bel Messaggio!

smak

E bravo Pino 2601 che hai scovato questa recensione!
.....speravo qualcuno la trovasse 8) ......
La recensione racchiude veramente bene tutto il percoso musicale di pino, cosa non facile pensando alla lunga carriera e al susseguirsi di cambiamenti nei vari lavori, ma sei stata davvero molto brava nel fare collegamenti, mettendo in risalto gli aspetti più rappresentativi della sua musica.
Si Lory, secondo me dobbiamo essere orgogliosi di avere Ambrosia nel forum, per la sua competenza, il suo amore per la musica e soprattutto per la musica di Pino, e anche per la sua discrezione e modestia...
Poi non mi dilungo altrimenti divento mielosa....

"Una fans incallita" :lol: :lol:

Angela

cmq Pino è del 56...non del 54! due anni sono due anni..



Saluti
Felix

Grazie Ambrosia dell’ulteriore conferma di quanto sia piacevole leggere i tuoi commenti.
E’ stata una sorpresa cogliere, tra le tue ormai a noi note competenti osservazioni tecniche, le squisite annotazioni che nella tua recensione fotografano l’eleganza e la classe di Mango musicista, paroliere, scrittore e soprattutto uomo semplice e genuino che tanti di noi hanno avuto la fortuna di conoscere.
Definisci Ti amo così un brano dall’andamento lento e sognante: è proprio la sensazione che ho avuto io fin dal primo ascolto e sono convinta che diventerà un richiestissimo fox-trot nelle sale da ballo.
In quanto alla consapevolezza della normalità dei propri limiti… non credo ci siano limiti se ogni nuovo lavoro supera i limiti del precedente.
Mi associo a tutte le positive riflessioni su questo brano, sono state dette talmente tante cose in una settimana che è difficile trovare espressioni nuove per decantarne lo splendore (è ammutolito persino don Max…).
Aspetto a scatola chiusa il resto dell’album che sicuramente non avrà limiti.
P.S. rispondendo a Felix: Ambrosia è ben documentata anche sull’anno di nascita di Pino, non ti preoccupare!!!

Anch'io ho letto or ora la recensione di Ambrosia su "Ti amo così": devo dire che con un discorso molto ben articolato e competente è riuscita a raccontare i motivi per cui io (e forse noi tutti!) amo la musica di Mango. E' giusto decantare le doti del Nostro, la maturità dei suoi testi (ad ogni nuovo ascolto ho l'impressione che il testo di "Ti amo così" sia molto meno scontato di quello che si possa pensare! nel senso che non si vuole comunicare solo una emozione, ma, attraverso l'emozione, trasmettere pure una visione della vita), l'orizzonte della sua musica che non vuole mai ridursi al semplice provincialismo di "musica italiana" ma vuole aprirsi e dialogare con una molteplicità di sonorità, azzardando anche il nuovo.
Molto belli poi, nella recensione, i passaggi riguardanti la dimensione del quotidiano a cui le canzoni di Mango si riferiscono: un quotidiano sempre rivissuto in modo viscerale al punto che, anche dalle situazioni più semplici, può nascere poesia.

E' vero che il Nostro non scade mai in un "pretenzioso impegno politico", come dice ancora Ambrosia, ma non credete che la valorizzazione del quotidiano e la sua sublimazione attraverso l'amore, la poesia e la canzone non sia già, di per sè, "Politica"? Politica intesa nel suo senso più alto e puro, quella politica che diventa "scienza della vita e della comunicazione". Certo, fare politica in questo modo non è affatto "pretenzioso": direi piuttosto che è maieutico! :shock: :D

Buona vita a tutti.

d.Max

E' una vita che non scrivo più su questo forum. Non ho niente di speciale da dire, solo aggiungere il mio al generale apprezzamento sul singolo "Ti amo così".

Se poi mi consentite, parafrasando il Celentano di questi giorni, direi:

questo forum è rock :D
il bla-bla mediatico, compreso quello delle emittenti musicali (All music e Mtv) è lento :cry:

Ciao, ciao.

Fiore

Sono d'accordo con te, Fiore: questo forum è decisamente hard - rock!
Complimenti alla competenza di Ambrosia ed anche alla precisazione di D.Max sul senso profondo della Politica: mi hai tolto le parole di bocca!
Sono sempre più felice di scoprire la splendida varietà di anime che popolano questo Forum: esperti musicali, filosofi, poeti, "studiosi" dell'animo umano....Con modalità diverse e sulla base delle personali inclinazioni tutti indistintamente diamo un contributo affinchè queste pagine possano aprirci nuovi orizzonti, stimolare alla riflessione, o semplicemente ritrovare noi stessi in ciò che leggiamo dagli altri, in sintonia e complicità.
Un "abbraccio circolare"!!!

Annapaola

Pensavo carino riportare qui sul FORUM ufficiale
La stupenda recensione di Ambrosia


Mi complimento ancora e spero che Ambrosia gradirà..!


Il cantautore lucano Pino Mango torna con un nuovo singolo. Da oggi in tutte le radio italiane è possibile ascoltare “Ti amo così”, che anticipa l’uscita dell’album omonimo prevista per il 18 novembre. L’artista, che dal primo album “La mia ragazza è un gran caldo” (1976) al quattordicesimo disco di inediti “Ti porto in Africa” (2004) ha declinato in chiave originale il pop, la new-wave, il pop-rock (cfr. l’album“Credo” o la cover del brano “Saturday” dei Soulwax), la world music, cenni di reggae (v. la sanremese “Lei verrà” e “Dal cuore in poi”, oppure “I sensi miei”) e tanto altro ancora, ha scelto come singolo di lancio del primo album targato Sony Bmg una ballata in 6/8 che gioca la carta dell’eleganza strutturale. Passionale e mai freddamente cerebrale sperimentatore di ritmi, in continua e libera ricerca del mood più adeguato al suo mondo intenzionale più che al mercato discografico, Mango ha dimostrato in questi anni, ad un ascolto attento della sua musica, di saper ribaltare le aspettative persino dei fan più incalliti, selezionando per ogni album atmosfere e sonorità differenti. Questa volta ha così voluto celebrare i suoi trent’anni di carriera con una canzone che si presenta come l’antitesi dei tormentoni commerciali, sfoderando una sorprendente e raffinata struttura, il cui l’estensione del bridge supera i limiti convenzionali per confondersi per lunghezza ed incisività con il ritornello. A tredici anni da “Mediterraneo”, che fece da apripista all’album “Come l’acqua”, impreziosito dagli archi registrati agli Abbey Road Studios di Londra, Mango ha deciso di elevare nuovamente a primo singolo un brano dall’andamento lento e sognante, in cui la sua voce parte da tonalità profonde per accarezzare il silenzio inerpicandosi in acuti limpidissimi, culmine e catarsi del pathos della canzone.
Il cantautore, nato a Lagonegro (PZ) il 6 novembre 1954, dopo essersi affidato ai versi evocativi di Mogol, Pasquale Panella e del fratello Armando, ha esordito come paroliere nel fascinoso album “Disincanto”(WEA, 2002) e come scrittore con il libro di pensieri e poesie “Nel malamente mondo non ti trovo” (Pendragon, 2004). Nel testo del suo nuovo singolo, Mango, da sempre lontano dal clamore e dagli eccessi dello star-system, canta l’adesione ad una dimensione quotidiana della vita, la consapevolezza della normalità dei propri limiti, l’abbandono naturale all’amore come consuetudine di gesti e teoria di baci, che pur presto possono diventare solo collezione di ricordi. Il brano esalta così la bellezza del presente, che nelle sembianze della donna amata, della propria esistenza, dell’arte e del mondo viene accettato come “sorprendente disegno dell'Altissimo”, eppure i suoi versi si perdono pure nella contemplazione delle piccole cose, riscoperte già nell’immersione nel reale di cui parlava “Disincanto”, e del loro destino a scivolare nella polvere della memoria, nell’incertezza del futuro. Musicalmente invece la canzone è aperta da un’intro all’insegna dei sintetizzatori, che – mutatis mutandis – ricorda l’elettronica dell’avanguardistico lp “Australia” (1985), per poi arricchirsi di una ritmica avvolgente e di due struggenti linee di chitarra elettrica quasi dialoganti, che accompagnano il canto e il controcanto di Pino, fino ad aprirsi in un ritornello arioso e delicato. Senza scivolare nei virtuosismi fini a se stessi, l’artista di “Bella d’estate” e “La rosa dell’inverno” conferma la sua vocazione ad una dimensione musicale d’autore che predilige l’espressione dei sentimenti viscerali e primigeni dell’uomo, implodendo nell’intimismo magmatico delle passioni, anziché esplodere in pretenzioso impegno politico.
Il cantante di Lagonegro, che nella sua carriera ha venduto oltre 5 milioni di dischi e si è aggiudicato due dischi di platino con “Ti porto in Africa”, è approdato con le sue canzoni anche nei negozi digitali. Il nuovo singolo “Ti amo così” è difatti attualmente disponibile esclusivamente su Internet in download legale, in attesa che sia ultimato ed arrivi nei negozi di dischi l’album, di cui è in corso il mixaggio in questi giorni a Milano. Il brano, arrangiato con la consueta maestria dal fido collaboratore e tastierista Rocco Petruzzi, è già in alta rotazione nelle maggiori emittenti radiofoniche.

Bellissima, veramente.....Brava! :wink:

P.S. Messaggio per Annapaola : sei tu che hai scritto a Fegiz sul Forum del Corriere?

Mi pare di si'....
Hai fatto bene, li' si parla sempre dei soliti. :evil: ..qualche volta (dopo l'uscita di "Ti porto in Africa"), ho fatto qualche "scaramuccia anch'io, poi ho lasciato perdere

Buon week
Adonella

pino2601 ha scritto: 4 minuti e 08 secondi di inebriata freschezza manghiana! :P


Ascolto e riascolto questa piccola meraviglia sotto forma di canzone e cito cio' che ha scritto pino2601 in quanto dopo ogni ascolto mi viene in mente la sua frase riportata sopra, forse perche' sintetizza al meglio e molto semplicemente cosa rappresenta per me questo brano...Ti amo cosi' sa proprio di freschezza manghiana, tutto il suo stile rappresentato in questi 4 minuti di beatitudine. Il suo stile cantato, le sue capacita' interpretative e di estensione vocale in questo cantare mi sanno di dimensione "live", un lasciarsi andare completamente con la voce che raramente su disco viene fuori. Sul disco suona quasi sempre un po' perfetta, mentre live ne cogli ogni piu' piccola sfumature. Questo brano e' un crescendo, cosi' come crescono le descrizioni del perche' ti amo cosi', cosi' cresce la melodia, per sfociare in quell'acuto tipicamente suo e che' e' un tuffo al cuore, perfetto e al posto giusto, preludio di un ritornello inaspettato devo dire...molto lirico, che sa di lontano nel tempo e che si fa cantocchiare piacevolmente. E' qui che il suo stile vocale emerge in tutto cio' che ha sempre contraddistinto lui, cioe' la Voce, capace sempre di salire e scendere e poi risalire altissimo...tanti cantanti ora lo ricordano un po', perche' questo stile per una voce maschile solo Mango ce l'ha. Che dire ancora...sono qui incredulo di tanta bellezza.
Bravo Mango!!!!

Io sempre il solito, scrivo per una cosa e poi mi dimentico...complimenti ad Ambrosia per la recensione. L'ho letta ieri tutta d'un fiato e alla fine pensavo: "ma questo giornalista deve essere proprio fan, sta citando dei brani che solo un fan puo' sapere". Guardo in alto e trovo il nome di Ambosia. Brava davvero anche se per noi questo non e' una novita' come non e' una novita' che questo forum pullula di poeti.
Abbracci senza risparmi a tutti da seduto all'ombra

Ragazzi, vi ringrazio davvero perché non mi aspettavo un’accoglienza del genere per il mio pezzo. Non sono cose che capitano tutti i giorni, siete davvero molto carini.
Non so che dire… Grazie davvero a tutti quanti per i complimenti e i vostri commenti, che sono tutti molto interessanti: il feedback è sempre utilissimo.
Per quanto riguarda quello che ho scritto, collaboro da un po’ di tempo con Musicalnews ed è stato un piacere questa volta scrivere proprio di un artista per cui nutro, come voi, tanta stima.
L’anno di nascita di Pino comunque dovrebbe essere davvero il 1954. E’ riportato anche qui nella biografia, oltre che nei comunicati stampa. Non so darvi altre informazioni ma qualora ci fosse un errore, posso sempre correggerlo.
Sui limiti che citava Renza, sicuramente penso anche io che Pino come artisti si superi e si sia superato soprattutto in questo caso. Nell’articolo facevo riferimento ai limiti umani, non a quelli musicali. Erano citati anche nel comunicato stampa e Pino ne parlava anche in “Forse che sì, forse che no”.
Io credo che in questo caso la consapevolezza di essere umanamente imperfetti sia espressa per es. dal verso “smetto di essere quel che pensavo”. La mia interpretazione, logicamente soggettiva, è che queste parole alludano proprio alla scoperta delle proprie fragilità: ci sono momenti in cui pensiamo di essere invincibili e incrollabili, ma poi il destino (come a mio parere indica il ritornello) ci espone invece all’incertezza, in bilico sul baratro della sofferenza. Allora smettiamo di essere e sembrare forti e ci rendiamo conto di essere deboli. Umani.
Sul senso più vero dell’aggettivo politico, sono d’accordissimo con don Max. Sì, sicuramente i testi di Pino sono politici nel senso che possono proiettarsi nel sociale per veicolare una visione della vita che esalta il quotidiano e il suo portato prezioso di sentimenti. Il rispetto degli equilibri del cuore, la consapevolezza dell’importanza e la visceralità delle passioni più profonde ci rendono uomini nella maniera più autentica. Versi che sostengono questi valori sono quindi senz’altro politici, non però in modo strumentale e polemico. Io apprezzo anche i cantautori impegnati, però non mi piacciono nemmeno le demonizzazioni dell’intimismo. Un artista vero ha tra i suoi doveri primari la sincerità. Allora io preferisco sempre e comunque chi non ha paura di esplorare il proprio animo e di cantarne la asperità, le tortuosità, i meandri magmatici, le sensazioni più oscure o più naturali, rispetto a chi per vendere qualche copia in più simula un impegno politico semplicemente per cavalcare l’onda ed usufruire di determinati privilegi attribuiti a chi fa propaganda. Ben venga chi analizza con passione la società, ma attenzione a tanti falsi profeti che tengono omelie profane che son solo inni al qualunquismo e all’opportunismo.

non mi sono soffermato sull'articolo, p.kè era implicito che fosse bello...come difatti è! credo però che non sia cosa da poco 2 anni. ho telefonato ora ad Anna (mango) giù a Lagonegro, e mi ha dato anke lei il 56! con buona pace per Enza. Speriamo..2 anni in più di musica..sai com'è



saluti
felix

Da ventuno anni che seguo Mango, ho sempre saputo classe 1956! Non e' ancora arrivato a 50 raga'!

Prima c'era scritto 1956 anche qui...
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