Carissimi amici,
torno a voi, in questo periodo di quasi fine tour, torno a voi con la gioia che ha contraddistinto questi concerti,
con la gioia che ho potuto assaporare con "Ti amo così", attraverso le continue soddisfazioni legate a quest'ultimo disco,
con la gioia che vivo, nel mio quotidiano, con Laura, con i miei bambini e con tutte le persone con cui amo vivere la mia filosofia,
la mia arte, la mia poesia, la mia sostanza, la mia solitudine, il mio ridere, i miei pensieri,
la mia musica e tutto quanto concerne il mio rapporto con la bellezza interiore...
ma, torno a voi, anche, con un po' di tristezza... sì, proprio con un po' di tristezza.
Quella tristezza che nasce dal leggere certe cose nel mio sito, tra di voi, che considero la mia linfa, tra voi che riempite, spesso,
il mio elevato bisogno di comunicare, di perdermi nell' odissea dei giorni privi e carichi di colore,
nella lotta-comunione col tempo che ci accoglie tranquillo e sicuro della vittoria.
Tanti di voi, orgoglio del mio fare e del mio dire, del mio cantare e dei silenzi non avvisati,
ma, custoditi con l'amore dell'esserci, con l'amore degli sguardi e del mai banale.
Molti di voi con cui il volo è d'immenso e non d'appeso, d'illusione e non di sale, d'ogni principio e mai di fine.
Ecco! In alcuni di voi, amici cari, ho notato pensieri anomali.
Un voltar di spalle senza significato valido, che non ho capito.
Quel voler dire senza dire, quel nascondere la mano senza aver fatto nulla, quell'indugiare tra le certezze e l'approssimarsi del dubbio,
insomma, quel preoccuparsi di cose assolutamente inutili e banali, non adeguate ad un pubblico sano, saggio,
e soprattutto colto e sensibile come quello che ho sempre sostenuto d'avere e di cui sono convinto.
Per colpa di tre o quattro maleducati, ciucci presuntuosi, come si usa dalle mie parti, ignoranti perchè in perenne stato d'assedio,
nonchè per emulazione (a buon intenditor poche parole), sempre in difesa da qualcosa che esiste solo nelle loro teste,
ebbene, amici, seguendo questi fanatici si finisce per travalicare quelli che sono i dettami della decenza, dell'intelligenza,
della morale, della voglia di nuovo respiro fatto di sensazioni e di possibilità di vivere un giusto equilibrio tra spontaneità e bellezza,
tra l'azzurro ed il volo dei nostri pensieri più nascosti.
Vivere, quindi, il nostro concreto, attraverso modelli tangibili dal nostro vissuto quotidiano in stretto contatto col nostro bisogno di luce.
Invece, alcuni di voi hanno tentato la via dell'intrusione nel mio privato, hanno travalicato il confine del rispetto,
impicciandosi e dando giudizi su cose e persone di cui non si conosce assolutamente niente,
adducendo concetti d'una falsità senza limiti, spianando la via a menzogne e ad invenzioni varie, senza un minimo di pudore.
Queste, amici carissimi, sono le persone che sono state bannate dal sito e da tutti i punti d'incontro che in futuro ci vedranno insieme,
perchè non idonee a convivere con l'onestà, con la civiltà e la poesia di cui siamo capaci e non abbiamo certo bisogno di dimostrarlo.
Perdonate, amici, questo mio pensiero, ma, nasce spontaneo dopo aver letto alcune considerazioni da voi fatte
in seguito alle scemenze avanzate dai suddetti tre o quattro geni.
Tutte le quasi-cattiverie sullo Staff di questo mio sito e soprattutto le quasi-cattiverie su quella che vorrebbe essere,
sempre più, la direzione seria di un FANS CLUB, con tutti i crismi di un vero fans club.
Toglietemi una curiosità, ma voi veramente pensate che un fans club, fatto come si deve, si possa dirigere con le chiacchiere? Con l'aria fritta?
Avete idea di quello che significa? Qualcuno di voi vuole provare, per caso?
Qualcuno vuole provare per un mese a sostituire Leonardo e magari anche Carla?
Qualcuno vuole provare ad organizzare una Fanzine coi fiocchi, almeno una volta all'anno (sarebbe bello arrivare a tre)
e capire che cosa vuol dire organizzare articoli, seguendo varie tematiche e poi scegliere foto adatte alle varie esigenze dell'artista,
del giornale, dei musicisti ed improvvisarsi redattore di un giornale ed impaginare il tutto, con gusto e serietà?
Qualcuno vuole provare ad avere contatti giornalieri con la Sony, per quel che riguarda l'uscita di un disco
e passare metà del tempo al telefono per cercare di risolvere le molteplici problematiche,
con loro o con la mia agenzia, la Trident e con Francesca Rubino, per tutto quel che riguarda i concerti?
Qualcuno vuole essere ai concerti, dalle tre del pomeriggio fino alle due di notte ad occuparsi di chi la vuole cotta e di chi la vuole cruda, etc..etc.?
Qualcuno vuole avere contatti telefonici con chiunque di voi e non solo, per cercare di accontentarvi
e nonostante tutto c'è sempre qualcuno che non è contento e stranamente c'è sempre qualcosa di sbagliato?
Qualcuno vuole organizzare il raduno annuale, tenendo continui contatti con me o con Rocco
oppure con ognuno dell'organizzazione e con tutti gli iscritti al fans club?
Qualcuno vuole provare l'emozione di ricevere lettere anonime da parte di chi è convinto che tu, in qualità di Staff, prenda decisioni al posto dell'artista?
Qualcuno vuole, quando esce un mio libro, seguire i contatti con le locations, insieme a Rocco, in cui si terranno le conferenze e quindi provvedere a tutte le esigenze del fans club?
Ah, dimenticavo, tutto questo, ovviamente, lo si farebbe GRATIS.
Eh, sì, spinti solo dall'amore, in quanto fan del sottoscritto. Cosa ne pensate, si può fare?
Perdonate un po' di sarcasmo, ma mi sembra il minimo, o per lo meno, simile a quello usato da qualcuno di voi,
quando ha parlato "delle difficoltà dell'ingrato compito, di mediatore, dello Staff".
E allora, permettetemi, ma io non credo che 30 euro all'anno siano una cifra esagerata per il tesseramento ad un fans club serio,
ben organizzato, nonostante le difficoltà d'ogni tipo, oltre che economiche,
che lo Staff deve affrontare per far sì che tutto funzioni senza grosse interruzioni.
Considerando, anche, che questi 30 euro all'anno servono a coprire una parte di queste spese e non vanno nelle tasche di nessuno,
questo è poco ma è sicuro.
L'iscrizione ad un fans club, quindi, non significa appartenere ad una schiera di eletti,
ma vuol dire far parte di un gruppo di persone che ha voglia e necessità che esista un club che segua l'artista in tutte le sue sfumature;
dall'organizzazione d'un incontro annuale, al significato d'una scaletta; dall'ascolto in anteprima di un disco, magari fin dai provini,
alla costruzione d'una fanzine; dalla voglia di nuovo in un prossimo lavoro, alla discussione costruttiva,
sempre, con l'artista e con i suoi collaboratori, nel condividere le scelte di nuovi musicisti,
quasi come fosse una scelta propria e capirla, soprattutto, quella scelta e così via tante e tante altre cose che non si fermano,
necessariamente al cinquantesimo autografo o alla settantesima foto, ma cose che camminano di pari passo con il futuro di un musicista, di uno scrittore o comunque, con uno che ha il dovere di stare sempre un passo avanti, se non vuole rischiare di cadere all'indietro, nel suo comunicare amore e gentilezza, tormento e gioia di vivere, passione ed incerto, parlare al presente e al futuro come ricerca del presente e del nuovo futuro, disegnato nelle vere verità e non nelle verità scadute come uno yogurt.
Quasi tutti i miei migliori amici, d'un tempo e non, sono iscritti al fans club e mai si sono chiesti se, quella cosa o quell'altra, avrebbero potuto affrontarla direttamente con me oppure no.
Lo avran fatto per motivi strettamente personali, che non riguardano il loro rapporto con me.
Con questo non voglio assolutamente dire che bisogna iscriversi per forza al fans club ma semplicemente che ognuno può fare quello che vuole,
in piena libertà, senza alcuna costrizione.
Ho avuto la fortuna di vendere milioni di dischi nella mia carriera, ma non ci sono, certo, milioni di iscritti al fans club e nè io nè Leonardo abbiamo, neanche lontanamente, pensato di rendere obbligatoria l'iscrizione, sarebbe una cosa assolutamente stupida.
Sicuramente qualcuno ha voluto giocare un po' intorno a tale argomento, non sapendo, però, che lo scherzo è bello quando dura poco.
E' facile crearsi dei valori finti, ed è ancor più facile comprenderli, per poi innamorarsi dei propri paletti, credendo che la verità, infine, sia quella che ci siamo inventati, costruiti, con le nostre voglie di raccontarci delle storie che somiglino alla realtà, ma, che non necessariamente, sono la realtà.
Perdonatemi ancora, ma non è certo mia intenzione, salire su un piedistallo e fare la predica, come il solito deficiente di turno,
come se io avessi capito tutto e gli altri no, ma penso proprio che, dopo tanti anni, quest'attività mi abbia insegnato, un pochino,
cosa vuol dire vivere la verità, quella vera, quella che, ogni sera, ci fa guardare allo specchio e ci pone di fronte a noi stessi,
con le nostre nudità, senza alcuna voglia di coprirci.
Quella verità che ci fa correre felici, a perdifiato, a testa alta lungo il nostro cammino,
con la verità stretta nei pugni e senza false verità nelle unghie.
Con un credo poggiato sul cuore, in difesa d'un amore fatto d'universo e di poco, di piccoli gesti e di grandi emozioni,
cantate partendo dall'anima e non dalle scarpe; dalla vita e non dalla morte; da un sognare concreto, non allontanato dal mondo,
da un'allerta di giudizio sincero, da avere e da dare, da aspettare con l'ansia di un bacio, ma da rubare alle labbra ogni volta che cercan di muoversi.
Nell'osservare il mio prossimo, non parto dal presupposto che qualcuno voglia farmi del male, non vedo il bicchiere mezzo vuoto, ma ho fiducia, preferisco il bicchiere mezzo pieno. Penso che molta gente abbia voglia di provare emozione con quello che faccio, di riconoscersi in me,
nella mia voce, nelle mie canzoni, nei miei testi, nelle mie poesie, nel mio modo di pensare, nel mio riconoscere il palcoscenico come ambiente facile alla fantasia e alla riproduzione di un suono, di un' immagine viaggiante nelle nostre metafore e negli eteronimi di ognuno di noi.
Ho voglia, amici, di relazionarmi con voi, con le vostre scelte, i vostri abbandoni e le sintonie che vi distinguono.
Ho bisogno di reinventarmi continuamente, attraverso quel ch'io sono e quel "sempre meglio" che spero d'esser domani,
con il vostro aiuto e il vostro amore ed il mio spingermi oltre, fino ad incatenarle quelle nuvole, convincerle a danzare per chi di noi ha più bisogno e
a lasciar libero un sole per tutti.
Amici carissimi, mi piacerebbe che foste voi, in piena serenità e con l'onestà che vi distingue a prendere una decisione circa il vostro tesseramento
o meno, senza pensare a fans di sarie A e fans di serie B, questo in casa mia non è mai esistito e non esisterà mai.
Adesso vi saluto, augurandovi, come sempre, tutto l'amore che conta davvero.
Mango
torno a voi, in questo periodo di quasi fine tour, torno a voi con la gioia che ha contraddistinto questi concerti,
con la gioia che ho potuto assaporare con "Ti amo così", attraverso le continue soddisfazioni legate a quest'ultimo disco,
con la gioia che vivo, nel mio quotidiano, con Laura, con i miei bambini e con tutte le persone con cui amo vivere la mia filosofia,
la mia arte, la mia poesia, la mia sostanza, la mia solitudine, il mio ridere, i miei pensieri,
la mia musica e tutto quanto concerne il mio rapporto con la bellezza interiore...
ma, torno a voi, anche, con un po' di tristezza... sì, proprio con un po' di tristezza.
Quella tristezza che nasce dal leggere certe cose nel mio sito, tra di voi, che considero la mia linfa, tra voi che riempite, spesso,
il mio elevato bisogno di comunicare, di perdermi nell' odissea dei giorni privi e carichi di colore,
nella lotta-comunione col tempo che ci accoglie tranquillo e sicuro della vittoria.
Tanti di voi, orgoglio del mio fare e del mio dire, del mio cantare e dei silenzi non avvisati,
ma, custoditi con l'amore dell'esserci, con l'amore degli sguardi e del mai banale.
Molti di voi con cui il volo è d'immenso e non d'appeso, d'illusione e non di sale, d'ogni principio e mai di fine.
Ecco! In alcuni di voi, amici cari, ho notato pensieri anomali.
Un voltar di spalle senza significato valido, che non ho capito.
Quel voler dire senza dire, quel nascondere la mano senza aver fatto nulla, quell'indugiare tra le certezze e l'approssimarsi del dubbio,
insomma, quel preoccuparsi di cose assolutamente inutili e banali, non adeguate ad un pubblico sano, saggio,
e soprattutto colto e sensibile come quello che ho sempre sostenuto d'avere e di cui sono convinto.
Per colpa di tre o quattro maleducati, ciucci presuntuosi, come si usa dalle mie parti, ignoranti perchè in perenne stato d'assedio,
nonchè per emulazione (a buon intenditor poche parole), sempre in difesa da qualcosa che esiste solo nelle loro teste,
ebbene, amici, seguendo questi fanatici si finisce per travalicare quelli che sono i dettami della decenza, dell'intelligenza,
della morale, della voglia di nuovo respiro fatto di sensazioni e di possibilità di vivere un giusto equilibrio tra spontaneità e bellezza,
tra l'azzurro ed il volo dei nostri pensieri più nascosti.
Vivere, quindi, il nostro concreto, attraverso modelli tangibili dal nostro vissuto quotidiano in stretto contatto col nostro bisogno di luce.
Invece, alcuni di voi hanno tentato la via dell'intrusione nel mio privato, hanno travalicato il confine del rispetto,
impicciandosi e dando giudizi su cose e persone di cui non si conosce assolutamente niente,
adducendo concetti d'una falsità senza limiti, spianando la via a menzogne e ad invenzioni varie, senza un minimo di pudore.
Queste, amici carissimi, sono le persone che sono state bannate dal sito e da tutti i punti d'incontro che in futuro ci vedranno insieme,
perchè non idonee a convivere con l'onestà, con la civiltà e la poesia di cui siamo capaci e non abbiamo certo bisogno di dimostrarlo.
Perdonate, amici, questo mio pensiero, ma, nasce spontaneo dopo aver letto alcune considerazioni da voi fatte
in seguito alle scemenze avanzate dai suddetti tre o quattro geni.
Tutte le quasi-cattiverie sullo Staff di questo mio sito e soprattutto le quasi-cattiverie su quella che vorrebbe essere,
sempre più, la direzione seria di un FANS CLUB, con tutti i crismi di un vero fans club.
Toglietemi una curiosità, ma voi veramente pensate che un fans club, fatto come si deve, si possa dirigere con le chiacchiere? Con l'aria fritta?
Avete idea di quello che significa? Qualcuno di voi vuole provare, per caso?
Qualcuno vuole provare per un mese a sostituire Leonardo e magari anche Carla?
Qualcuno vuole provare ad organizzare una Fanzine coi fiocchi, almeno una volta all'anno (sarebbe bello arrivare a tre)
e capire che cosa vuol dire organizzare articoli, seguendo varie tematiche e poi scegliere foto adatte alle varie esigenze dell'artista,
del giornale, dei musicisti ed improvvisarsi redattore di un giornale ed impaginare il tutto, con gusto e serietà?
Qualcuno vuole provare ad avere contatti giornalieri con la Sony, per quel che riguarda l'uscita di un disco
e passare metà del tempo al telefono per cercare di risolvere le molteplici problematiche,
con loro o con la mia agenzia, la Trident e con Francesca Rubino, per tutto quel che riguarda i concerti?
Qualcuno vuole essere ai concerti, dalle tre del pomeriggio fino alle due di notte ad occuparsi di chi la vuole cotta e di chi la vuole cruda, etc..etc.?
Qualcuno vuole avere contatti telefonici con chiunque di voi e non solo, per cercare di accontentarvi
e nonostante tutto c'è sempre qualcuno che non è contento e stranamente c'è sempre qualcosa di sbagliato?
Qualcuno vuole organizzare il raduno annuale, tenendo continui contatti con me o con Rocco
oppure con ognuno dell'organizzazione e con tutti gli iscritti al fans club?
Qualcuno vuole provare l'emozione di ricevere lettere anonime da parte di chi è convinto che tu, in qualità di Staff, prenda decisioni al posto dell'artista?
Qualcuno vuole, quando esce un mio libro, seguire i contatti con le locations, insieme a Rocco, in cui si terranno le conferenze e quindi provvedere a tutte le esigenze del fans club?
Ah, dimenticavo, tutto questo, ovviamente, lo si farebbe GRATIS.
Eh, sì, spinti solo dall'amore, in quanto fan del sottoscritto. Cosa ne pensate, si può fare?
Perdonate un po' di sarcasmo, ma mi sembra il minimo, o per lo meno, simile a quello usato da qualcuno di voi,
quando ha parlato "delle difficoltà dell'ingrato compito, di mediatore, dello Staff".
E allora, permettetemi, ma io non credo che 30 euro all'anno siano una cifra esagerata per il tesseramento ad un fans club serio,
ben organizzato, nonostante le difficoltà d'ogni tipo, oltre che economiche,
che lo Staff deve affrontare per far sì che tutto funzioni senza grosse interruzioni.
Considerando, anche, che questi 30 euro all'anno servono a coprire una parte di queste spese e non vanno nelle tasche di nessuno,
questo è poco ma è sicuro.
L'iscrizione ad un fans club, quindi, non significa appartenere ad una schiera di eletti,
ma vuol dire far parte di un gruppo di persone che ha voglia e necessità che esista un club che segua l'artista in tutte le sue sfumature;
dall'organizzazione d'un incontro annuale, al significato d'una scaletta; dall'ascolto in anteprima di un disco, magari fin dai provini,
alla costruzione d'una fanzine; dalla voglia di nuovo in un prossimo lavoro, alla discussione costruttiva,
sempre, con l'artista e con i suoi collaboratori, nel condividere le scelte di nuovi musicisti,
quasi come fosse una scelta propria e capirla, soprattutto, quella scelta e così via tante e tante altre cose che non si fermano,
necessariamente al cinquantesimo autografo o alla settantesima foto, ma cose che camminano di pari passo con il futuro di un musicista, di uno scrittore o comunque, con uno che ha il dovere di stare sempre un passo avanti, se non vuole rischiare di cadere all'indietro, nel suo comunicare amore e gentilezza, tormento e gioia di vivere, passione ed incerto, parlare al presente e al futuro come ricerca del presente e del nuovo futuro, disegnato nelle vere verità e non nelle verità scadute come uno yogurt.
Quasi tutti i miei migliori amici, d'un tempo e non, sono iscritti al fans club e mai si sono chiesti se, quella cosa o quell'altra, avrebbero potuto affrontarla direttamente con me oppure no.
Lo avran fatto per motivi strettamente personali, che non riguardano il loro rapporto con me.
Con questo non voglio assolutamente dire che bisogna iscriversi per forza al fans club ma semplicemente che ognuno può fare quello che vuole,
in piena libertà, senza alcuna costrizione.
Ho avuto la fortuna di vendere milioni di dischi nella mia carriera, ma non ci sono, certo, milioni di iscritti al fans club e nè io nè Leonardo abbiamo, neanche lontanamente, pensato di rendere obbligatoria l'iscrizione, sarebbe una cosa assolutamente stupida.
Sicuramente qualcuno ha voluto giocare un po' intorno a tale argomento, non sapendo, però, che lo scherzo è bello quando dura poco.
E' facile crearsi dei valori finti, ed è ancor più facile comprenderli, per poi innamorarsi dei propri paletti, credendo che la verità, infine, sia quella che ci siamo inventati, costruiti, con le nostre voglie di raccontarci delle storie che somiglino alla realtà, ma, che non necessariamente, sono la realtà.
Perdonatemi ancora, ma non è certo mia intenzione, salire su un piedistallo e fare la predica, come il solito deficiente di turno,
come se io avessi capito tutto e gli altri no, ma penso proprio che, dopo tanti anni, quest'attività mi abbia insegnato, un pochino,
cosa vuol dire vivere la verità, quella vera, quella che, ogni sera, ci fa guardare allo specchio e ci pone di fronte a noi stessi,
con le nostre nudità, senza alcuna voglia di coprirci.
Quella verità che ci fa correre felici, a perdifiato, a testa alta lungo il nostro cammino,
con la verità stretta nei pugni e senza false verità nelle unghie.
Con un credo poggiato sul cuore, in difesa d'un amore fatto d'universo e di poco, di piccoli gesti e di grandi emozioni,
cantate partendo dall'anima e non dalle scarpe; dalla vita e non dalla morte; da un sognare concreto, non allontanato dal mondo,
da un'allerta di giudizio sincero, da avere e da dare, da aspettare con l'ansia di un bacio, ma da rubare alle labbra ogni volta che cercan di muoversi.
Nell'osservare il mio prossimo, non parto dal presupposto che qualcuno voglia farmi del male, non vedo il bicchiere mezzo vuoto, ma ho fiducia, preferisco il bicchiere mezzo pieno. Penso che molta gente abbia voglia di provare emozione con quello che faccio, di riconoscersi in me,
nella mia voce, nelle mie canzoni, nei miei testi, nelle mie poesie, nel mio modo di pensare, nel mio riconoscere il palcoscenico come ambiente facile alla fantasia e alla riproduzione di un suono, di un' immagine viaggiante nelle nostre metafore e negli eteronimi di ognuno di noi.
Ho voglia, amici, di relazionarmi con voi, con le vostre scelte, i vostri abbandoni e le sintonie che vi distinguono.
Ho bisogno di reinventarmi continuamente, attraverso quel ch'io sono e quel "sempre meglio" che spero d'esser domani,
con il vostro aiuto e il vostro amore ed il mio spingermi oltre, fino ad incatenarle quelle nuvole, convincerle a danzare per chi di noi ha più bisogno e
a lasciar libero un sole per tutti.
Amici carissimi, mi piacerebbe che foste voi, in piena serenità e con l'onestà che vi distingue a prendere una decisione circa il vostro tesseramento
o meno, senza pensare a fans di sarie A e fans di serie B, questo in casa mia non è mai esistito e non esisterà mai.
Adesso vi saluto, augurandovi, come sempre, tutto l'amore che conta davvero.
Mango