Filo diretto tra lo staff, Mango e i fans, notizie di primo piano e piccole curiosità.
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Dove abitano le canzoni?
Forse abitano nei gesti nostri o nel movimento d'ogni pensiero che passa.
Forse abitano in un bicchiere d'acqua o nella caparbietà che ci viene a mancare nel momento in cui ne abbiamo bisogno.
Oppure le canzoni abitano nei nostri viaggi, nei ritornelli dei nostri giorni o dei nostri amori.
Eppure esse arrivano quando è il momento, quasi fossero uno stare in bilico continuo con la propria morale e ci aiutassero a disertare le assenze dal cuore,
correndo con noi lungo le vie emozionali più semplici o più complesse, a seconda del vuoto lasciato nel petto e allora, forse,
non sai se nevica al di là di un dolore o alla fine del mare, considerando questi come i confini dell'anima stessa
in cui la vita ha bisogno di colorare i suoi bianchi oppure i suoi neri, in cui la vita ha bisogno di non definire i confini ma vuole sottolineare un nuovo orizzonte,
ogni giorno un nuovo punto di partenza per poter raggiungere il momento successivo.
Ognuno, così, è in grado di definire la propria moralità come centro introspettivo dell'essere uomo in cerca della vera passione, pensiero esistente,
certamente, nella sconfinata campagna del nostro passare e diventare passato continuo ad ogni minuto che passa,
aumentando la curiosità sul nostro domani, su quel che saremo, su quello che è l'incerto del divenire.

Adorno diceva: "la più alta forma di moralità è non sentirsi mai a casa propria".

Il dubbio, ecco il centro della conoscenza; ecco il piccolo infinito di cui c'illuminiamo e di cui abbiamo bisogno per soddisfare il nostro sapere
e le nostre attenzioni in ogni centro del nostro essere, in ogni centro della persona che amiamo e in ogni attimo che ci sorregge,
fino a quando avremo voglia di appartenenza ad uno stato di cose, ad un
gruppo, ad una madre, ad un amore, ad un amico vero,
ad un cuore sempre più piccolo di certezze ma che batte sempre più forte d'amore, proprio come nella "La saggezza e il pane"
dove il miracolo del sapere, attraverso il dubbio, si concretizza con l'avere coscienza del proprio Io.
L'unica via certa verso la verità è l'amore o meglio il nostro modo di oscurare il senso di dubbio, quel modo capace
di toccare le corde più profonde e nascoste della poesia che ci abita, che ci convince, che ci inebria e ci conduce
al pianto nel momento in cui abbiam bisogno di dire: "tu bella sempre "oppure "io ho il centro di te" riferendoci a
quella lei che toccandoci di fianco è in concreto la nostra vita stessa.
Qui Rocco Petruzzi ha saputo mettere a fuoco, con rigorosa lucidità e tecnica innovativa, un mondo riconducibile,
per alcuni versi, alla bellezza musicale di Kate Bush o di Peter Gabriel senza però toccare nè l'una nè l'altro.
Insieme, abbiamo cercato di rimanere il più possibile in quello che è il mio mondo, anche se devo ammettere una
continua ricerca verso il superamento di certi confini che riuscisse a leggere, inizialmente, quei sapori etno-rock
di ambientazione Jethro Tull, Led Zeppelin o Genesis ,dei primissimi anni settanta, fino a raggiungere mete
completamente sconosciute in cui realmente, poi, mi concretizzo.
Di grande aiuto è stato l'inserimento delle bellissime chitarre di Carlo De Bei, sempre più interessante,
sia sotto l'aspetto della crescita del suono, sia per quanto riguarda la stesura di parte dei testi di questo mio nuovo disco.
In Toscana, un paio d'anni fa, nella bellissima Val D'Orcia ho visto qualcosa di veramente straordinario, un albero immenso,
si diceva fosse la quercia più vecchia d' Italia, ricordo che le dimensioni erano davvero impressionanti,
ma la cosa che veramente era straordinaria era il senso di pace e di tranquillità che si riusciva a sentire sotto di esso,
si aveva la netta sensazione di entrare in una favola.
In quel momento, per la prima volta, penso di aver visto l'albero delle fate.
Dalla sua ombra gigantesca capivo che la donna al mio fianco era stata ed è terra nella mia terra,
era stata ed è mano nella mia mano, capivo come, pian piano lei si era collocata dentro me, dapprima quasi come un amore
e poi come quell'albero delle fate da cui prendere frutti continuamente per cibarsi in eterno del dare e dell'avere
di un amore e del capire che ogni battaglia o guerra nei confronti d'un affetto è assolutamente inutile,
non ha alcun senso, ma ha senso solo una vita vissuta come d'amore, come d'affetto, come d'assoluto rispetto per lo
scambio di sguardi e silenzi rivolti a quel "sei sempre qui" che nel cuore è un impatto ed è proprio in lei che ho
carezzato ed accarezzo quell'attimo fatto d'azzurro sorriso e di più intime cose.
Quelle stesse intime cose che, ogni volta, tento di scrivere dentro di me parlando di lei.
Negare tutte le cose del mondo, ribaltare il senso della vita stessa annientandone il fatto compiuto,
facendola scivolare sulle pietre levigate delle false assonanze, ma se esisti tu, paragrafo del cielo, allora esiste il cielo e dentro me ti scrivo di te.
Nella mia prima raccolta di versi "Nel malamente mondo non ti trovo" era presente il testo di "Passo flamenco".
Questa non la definirei canzone ma emozione in movimento.
Qui l'amore è una danza, ha lo stesso vigore, la stessa passionalità di un flamenco, l'energia della belva che s'avventa sulla sua preda.
E' questo il tipo di canto che ho voluto, che ha voluto la mia pelle, le mie mani e il petto ed ogni piccolo frammento del corpo.
Sensuale come un fado e sanguigno come un'arancia siciliana, tzigano
come un viaggio e delicato come il mare quando racconta le sue voglie all'orecchio del tramonto,
aspettando il bacio di Dio quando il silenzio è un re, il corpo è un sudore e le mani son leggeri movimenti di grano maturo nell'arietta fresca d'un pomeriggio in attesa di pioggia.
In "Seme di mandarino" io e Carlo De Bei ci siamo divertiti tantissimo nel cercare di giocare il più possibile con
la parola, con il suono della parola, con la bellezza della parola, quasi come se avessimo voluto giocare con il nonsense,
dico quasi, perchè così potrebbe sembrare, ma così non è.
L'amore scaduto, in "Seme di mandarino" tocca un sistema di equilibri delicatissimo "tutto l'amore che non sei ti bacia in fronte come me"
oppure "è come mettere le dita nel mare, ma qui nessun ombrello serve ormai per planare facendo finta di fare".
Qui l'attimo diventa eterno ed il nulla si concretizza.
Rocco Petruzzi, poi, ha messo in atto uno degli arrangiamenti più belli, divertendosi con i musicisti, tutti eccezionali,
a giocare con un mondo rock-blues di grandissimo impatto.
Il risultato, secondo me, è veramente molto particolare ed interessante, un pò come dire: divertiamoci nel fare musica di qualità ma senza perdere di vista l'impatto.
"E ti amo sai e ti amo sai, io ti amo più di me".
Queste parole mi danno un senso di serenità, mi riappacificano con il mondo, assestano le mie braci quando hanno voglia di fiamme.
Questa strofa delicatissima che sfocia con amore in un ritornello di un pop-rock molto elegante,
"Ma l'amore non è bene senza labbra tue su me, terra sopra il cielo" e poi "pioggia sei e bagnami soltanto tu"
rappresentano lo stato di abbandono, santo e ubriaco al contempo di chi crede nell'amore, quello più vero,
che esiste dall'inizio dei tempi e non è capace di morire e non è capace di negarsi, non è capace di fingere,
ma ha una infinita voglia di guardare negli occhi per trovare la via del cuore.
Mi piacerebbe fare, di questo brano, la versione inglese e quella spagnola. Chissà?
Ai tuoi sogni.
"Così ai tuoi sogni chiedi di farmi restare qui con te".
Questa è, secondo me, una delle frasi più poetiche e belle che abbia sentito negli ultimi anni.
Appartiene a questa bellissima canzone di Carlo De Bei.
Carlo mi aveva fatto ascoltare qualche mese fa alcuni provini per il suo album in programmazione.
Dopo aver ascoltato varie volte "Ai tuoi sogni" me ne
sono letteralmente innamorato a tal punto da chiedere a Carlo di darmela per il nuovo album.
Racconto tutto questo anche perchè ci tengo a sottolineare che è la prima volta che inserisco, in un mio disco, un brano inedito non mio.
Sono rimasto colpito, oltre che dalla splendida musica, da questo testo che, oltre ad avere un suono straordinario ed una poetica eccellente,
tratta anche un argomento molto interessante come quello di un
padre che, privato della sua libertà per motivi ideologici, scrive al proprio figlio di chiedere ai suoi sogni di farlo restare con lui,
poichè gli è stata tolta anche la possibilità di avere i propri sogni.
Quando ho cantato questa canzone ho pianto perchè ho provato ad andare anche oltre questo significato.
Ho provato ad allargare il volume d'azione di quella frase, ho cercato di capire la dimensione in cui si trova chi viene privato della possibilità d'espressione,
della possibilità di sentirsi alla pari di chiunque, di chi si trova a far parte di minoranze di qualsiasi tipo, di chi è sotto una dittatura,
di chi non può esprimere il proprio affetto, di chi è costretto a piangere di nascosto, perchè neanche quello può fare.
Con questa canzone ho potuto cantare l'amore in un modo che non conoscevo.
Ho potuto colorare la mia voce di un colore ancor più sano e ventoso, di una tranquillità ed un' angoscia più concretamente tangibili,
ho potuto lacrimare i miei occhi più di quanto avrei saputo fare e allora, forse, ho potuto cogliere un altro frutto dal mio albero delle fate.
Un'altra perla, a livello di testo, pensata da Carlo è "La fine delle poesie".
Questo è, secondo me, il brano più internazionale di questo nuovo disco.
Una ballad che muove dalle buone intenzioni dei Coldplay fino alle più raffinate emozioni di Brian Adams dei tempi migliori e a cui,
tra l'altro, mi piacerebbe far ascoltare il pezzo.
Arrangiamento particolarmente di classe di un Rocco Petruzzi nella veste migliore.
Archi bellissimi oltre al resto sempre di pregevole fattura.
Il testo, stupendo, s'innalza proprio nel ritornello "E' bellissima da dentro la fine delle poesie, sapere che non c'è più tempo e dirti le mie",
è come percepire profumo d'assenzio o bere latte materno, è questo il battito che mi coinvolge e mi rappresenta nel canto,
mi uccide nel pianto e mi riporta fin dove l'incomparabile bellezza d'un cuore in amore sa darmi quel senso di piccolo infinito mai finito con lei.
Potrebbe essere una nuova "Amore per te" ma forse ancora di maggior impatto.
Suono straordinario. Grande singolo.
Ma grande singolo è anche "Sensazionale".
"Una come te, che funambola annodi il cuore con una bugia, con che mano mi stai vendendo adesso che non sei mia, non sei mia".
Ritorna il tema o la tipologia della "Rondine" e di "Come Monna Lisa".
"Ma nella mente è come se non avessi niente da fare, stupidamente qui da me hai ucciso un sogno che muore",
il dialogo si scompone nel tradimento allora il pensiero diventa rivoluzione e la poesia esistente in passato,
come vento camaleonte, trasforma continuamente la pelle in pianto.
Fascinosissimo il testo, potente, d'un suono organico e complesso, poggiato su un arrangiamento di una forza straordinaria.
Anche qui Rocco Petruzzi ha pronunciato un carattere sonoro veramente internazionale con ritmica sinuosa e potente, senza mezze misure, alla pari di "Chissà se nevica".
Grande carattere, poi, ancora le chitarre bellissime di Carlo De Bei sempre pronto ad oltrepassare i confini italiani ma senza perdere di vista
il carattere delle dita e l'agilità del cuore.
Ma a volte il cuore fa un percorso più complicato, s'annebbia come un angelo senza allegria che litiga con l'anima,
s'inventa nuvole che offuscano il canto d'amore più leggero.
Il dire mio col suo diventa coro dei miracoli e il condor è già pronto a dilaniare i brandelli del nostro restare uniti.
Non c'è una vera motivazione affinchè tutto ciò accada, non esiste un fatto imputabile ma, forse,
l'ironia che influenzava ogni nostro discorso, ogni nostra parola, ogni nostro volere e che dava valore alla vita dell'attimo immenso,
del mio valutarla canzone sospesa sul mondo e dialogo tra le valenze, quella stessa ironia dispersa ha tagliato in due quella mia fame di lei,
facendola diventare una difficile canzone da interpretare.
Ma il cuore può fare anche un percorso più semplice e scegliere, per istinto.
Il buono che nasce dalle cose e dalle vicende che ci assomigliano, quasi come se fossimo fatti d'amore e avessimo bisogno di affogare le nostre mani nel bene.
Nel bene che mi porta a te, mi porta ai miei figli, mi porta ai miei
amici, al mio prossimo buono e non solo, mi porta ad amare da cattedrale ad Africa,
mi porta a non negare il vento che sei, destino mio, sorpresa dell'anima e del fondo dove finisce il mondo, quello mio che t'appartiene,
come t'appartiene la voce e il sogno e la luna e la luce e l'intonazione della natura che mi dice di continuare,
di continuare a vivere l'albero delle fate e tutti i suoi rami e le foglie tutte, tutti i giorni dicendo: con te, sole mio, sorprenderò l'immenso.

p.s.
Anche Rocco e Carlo hanno saputo salire sul loro albero delle fate e proteggere le emozioni dalle contrarietà in agguato,
proteggere la bellezza dall'imperfezione e farla rivivere in ogni lacrima di musica che aveva modo di carezzare i loro occhi e le loro mani.
La stessa cosa è successa a Nello e Giancarlo e a tanti altri amici.
Così le foglie dell'albero delle fate hanno applaudito, facendosi traversare solo dai raggi più delicati e il loro piccolo rumore ha sorpreso il vento bussare alla porta di questo disco.
Ed io sono felice.

Pinù, un grande in bocca al lupo per domani, mi raccomando, cerca di dominare l'emozione e... SPACCAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA TUTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Foggia è con te..... beh... tutta no, ti basto io? :oops:

PINO E UNA GRANDISSIMA EMOZIONE ESSERE IL LINEA CON TE, TI FACCIO I MIEI MIGLIORI AUGURI PER DOMANI E TI AUGURO CON TUTTO IL CUORE E TUTTO L'AMORE CHE CONTA DAVVERO DI PORTARE A CASA UN BELLISSIMO RISULTATO E TUTTO IL SUCCESSO CHE MERITI!!
SAPPI CHE IN QUESTE SERE NOI SAREMO SEMPRE VICINI A TE!!
IN BOCCA AL LUPO!!!!!
FACCI SOGNARE

Ho trovato questa bellissima poesia che introduce ciò che attendo da tempo
Ancora una volta mi ritroverò spiazzata senza poter pronunciare nulla di ciò che si agitrerà dentro di me quando ascolterò le tue perle e mi sorprenderò nuovamente a piangere per aver superato altri orizzonti d'amore.

Oscar Wilde diceva: "La felicità sta nell'essere, non nell'avere, chiunque ti potrà rubare ciò che hai ma non ciò che sei" Non ho avuto modo di conoscerti personalmente, non posso dire di conoscere il Pino uomo ma sicuramente quello artista è un GRANDE!!!!!!!!!!!!!!!!!! Pino domani devi metterci l'anima, facci sognare, come sempre naturalmente... noi pendiamo dalle tue labbra, dalle tue parole piene di poesia. Mi raccomando vieni a fare un bel concerto qui a Foggia che mi prenoto in prima fila, anche la sponsorizzazione del libro non sarebbe male!!!! :oops: Ancora in bocca al lupo. Riuscirai a dormire??? :wink:

PINO SEI GRANDE!!!! TI SOSTERREMO COME ABBIAMO SEMPRE FATTO!!!! NON TI AGITARE E DAI IL MEGLIO DI TE STESSO!!!!!!!!!! TI ADOROOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO :oops:

non vedo l'ora di ascoltarle queste magnifiche perle,si aprirà di nuovo un periodo di grandi emozioni..grazie pino..e in bocca al lupo per la tua esperienza sanremese,noi ti sosterremo in tutti i modi in cui ci è possibile..

Sarà un capolavoro come sempre!!!!
GRANDE MANGO!!!
In bocca al lupo!!
Loredana

E io sono felice per averti letto, per essere un tuo ammiratore ed estimatore, per la tua musica, le tue parole e per l'impatto emotivo che evocano....
In Bocca al Lupo

Sono ammutolita e mi ritrovo a leggere e rileggere quanto hai scritto.....incantata come una bimba col naso e le mani appiccicate alla vetrina del negozio di giocattoli più belli...

Chi meglio di te,poteva tenderci la mano ed aiutarci a salire su questo albero e permettere anche a noi di cogliere quel frutto dal sapore magico,dal profumo inebriante,dai colori vividi...

Grazie Pino per questa nuova perla,semmai possibile,ancor più lucente e preziosa nella quale riusciamo ancora una volta a specchiarci e soprattutto a leggere dentro la tua e la nostra anima....


Un grande abbraccio ed un in bocca al lupo per quanto ti attende...siamo tutti con te!!

Con affetto

Nora

pino grazie.. :wink:

Grande Pino!domani spacca tutto mi raccomando!ti vedo e sento abbastanza carico!..siamo con teee! il giorno X è quasi arrivato! :wink:

Ti aspettavamo….non potevi non esserci stasera…
E queste parole dissetano già il nostro desiderio di bere alla tua fonte.

I tuoi pensieri, così vivi, così profondi, così intimi, si inabissano nel mare delle nostre passioni, scavano solchi nella nostra terra, tracciano le linee del nostro divenire, orientano la bussola del nostro cammino, fino a raggiungere il mistero della nostra anima, il segreto che ti rende nostro compagno, la fiaba sognata e mai vissuta che tutti vorremmo raccontare.

Intorno al tuo albero fatato ci siamo anche noi…pensaci mentre con te cantiamo, guardaci quando i nostri occhi brillano di stupore, ascoltaci mentre l’emozione diventa silenzio.

Dove abitano le tue canzoni?
Le nostre abitano qui….


Annapaola

Anche senza braccia, cercheremo in tutti i modi di
cogliere e assaggiare fino all'ultimo la delizia
di ogni Tuo, che poi, sono ormai anche i nostri
frutti.

grazie di cuore...non è retorica...vinca il migliore :

TU

mi hai emozionata......tanto.....

non riesco a scrivere altro che questo...
ma di questo e per questo ti ringrazio....

muovi le foglie di quell'albero, saro lì sotto a respirarne l'aria...

un bacio e di nuovo in bocca al lupo..

Manu
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