Filo diretto tra lo staff, Mango e i fans, notizie di primo piano e piccole curiosità.
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Ciao Pino, non mi son certo dimenticata di te, ma in questi ultimi tempi ho avuto troppi problemi che mi hanno tenuta lontana dal forum. Ho incrociato le dita fino all’ultimo minuto e tra un problema e l’altro sto per venire alla Fnac di Roma, quindi i complimenti per il tuo ultimo capolavoro te li farò di persona questa sera.
Come sempre grazie di esistere!

renza al ritorno vogliamo i commenti........ :P
anzi i commenti del popolo di Mango presenti :wink: ......

buone emozioni.......

grandisogni ha scritto: c'e sempre qualcuno che rovina la nostra poesia.ma smettila di continuare a lamentarti su tutti!!!!



scusa ma con chi ce l'hai?

infatti con chi ce l'hai :roll: :roll:

niente. tutto ok,ciao angi
MANGO ha scritto: Amici carissimi, eccomi di nuovo a voi con un altro lavoro.
Non è passato molto tempo e la voglia di rimettermi in discussione è tornata. La voglia di confrontare il mio dire e non dire di oggi col vostro saluto al caffè, senza il quale ogni virtù sembra cane che dorme, è tornata. E’ tornata questa voglia come affetto rimasto, come legno sonoro di Stradivari. Quel riaffacciarmi al vostro balcone come un gatto voglioso di fusa, quel desiderio allargato di desiderio. Quell’aspettare l’attesa vincente, quella che sa di taxi non chiamato ma, al volo, fermato, capace di zittire ogni entrata in acqua rumorosa, rumorosa di tuffo sbagliato.
Eccomi a voi questa volta, senza vestiti, ma con coraggio vestito di fodere nuove, senza macchie sbiadite dal tempo, ma con sudori asciugati da vento contrario, come sapore cucinato da poco, un canto disteso dall’accento pulito, quasi un sogno girato di lato a sfiorare lo sguardo e l’ascolto che mi regalate.
Erano anni che desideravo realizzare un disco di covers ma ogni volta c’era un intoppo, qualcosa per cui dovevo cambiare idea. Un disco di covers è un po’ come saltare il gradino e decidere di dare peso maggiore a quello che è stato il tuo primo grande amore: cantare. Di colpo ti ritrovi a dover fare i conti con tutto quello che è la tua gola, con quelle note che son solo tue, con le espressioni che dagli occhi scivolano sulle labbra e dalle labbra alle mani e dalle mani al petto e dal petto al chiedersi quale momento hai saputo comprare all’emozione affinché la pelle ne trovasse il respiro. Quelle cose che appartengono solo a te, e che viste dall’alto o dal basso sai riconoscere ma, forse, viste di profilo, a volte, non sai più di chi sono, e allora hai bisogno di acclimatare un attimo i pensieri. Hai bisogno di capire quanto c’è di te nel cuore degli altri, di sfiorare una mano e candidarne l’odore a principe di una canzone. Trovare in un testo e in una musica non tua, quella bellezza che tu non hai saputo trovare per te; che non hai avuto voglia d’imbastire su di te; che non sei riuscito a raggiungere né a nuoto né in volo e neanche a piedi.
Trovare nel brano di un altro, quel popolo di sensazioni a cui sai di poter parlare, a cui sai, nello stesso tempo, di poter chiedere asilo del cuore; ai piedi del quale sai di poter deporre l’alloro che in te, nel frattempo, è cresciuto.
Ed eccole, queste quattordici canzoni poggiare la testa sulle nuvole e guardare il mondo dall’alto ad indicare le regole dell’emozione, a buttare uno sguardo negli angoli ombrosi, dove l’amore è come se si nascondesse.
Ed eccole, queste quattordici canzoni riprendersi lo sguardo e voltarlo al cielo indicando agli aquiloni come cadere perdendosi senza farsi male.
Ed eccomi, sono braccio già teso a seguirne l’ombrello che mi fa “ Acchiappanuvole”, eccomi modo più viscerale per guardare in alto e aspettare che la pioggia ricopra i nostri sorrisi e li porti con sé, dove i nostri segreti hanno voglia di ballare.
Ed eccolo questo “Acchiappanuvole”, un disco, per me, davvero importante, perché è un cerchio quasi completo, uno sguardo al passato col piglio di chi non ha mai smesso di guardare avanti, con la sapienza di chi cerca di essere consapevole che il proprio bagaglio equivale alla propria ricchezza ed è un disco cantato e suonato con la capacità di vivere questo momento come un sentimento e non come un passare di tempo.
Ho voluto, come obiettivo principale di “Acchiappanuvole”, tessere un filo che tenga insieme storie apparentemente lontane l’una dall’altra, seguendo la regola di emozionarmi per poter emozionare.
Come un vulcano scoppiarmi in gola e ogni flutto di lava scivolare sulle corde mie e battezzare ogni mia nota futura, mentre le mani contattano il cielo e gli occhi sanno già come ombrare le oasi del cuore, sorvolando il velluto che in me si accende.
E gambe silenziose come foreste, e piedi forti come porte di castagno, invadono di sudore e di voglia d’amore il canto dell’attimo nuovo.
E proprio nel canto dell’attimo nuovo, ecco “La canzone dell’amore perduto”, un sapore tra i sapori a rincorrere le mille e mille notti di San Lorenzo, cadute nella percezione del simbolo di un amore vissuto, tanto da dare pensiero nostalgico al solo poggiare di labbra a un passato.
Non è una canzone questa, questo è un vessillo dell’animo umano che grida in silenzio quel suo malinconico accento, trafugando sorriso e rimpianto come se le cose nostre, dell’uomo e del tempo, fossero appena, appena scavate negli anni e negli amori trascorsi. E invece sappiamo quanto abbiamo di nostro, nel nostro dolore cantato e in quello guardato negli occhi.
E nel nostro dolore cantato troviamo “ La disciplina della terra”, “ La donna cannone” e “I migliori anni della nostra vita”, canzoni che uccidono quello che in noi non ha senso, germogliando la luce che serve a capire. Come letti a castello proiettati al soffitto, dove il fiato è più caldo e si tinge di lana, traslocando respiro e pudore fin dove le mosche non possono urlare ma, solo guardare di lontano, quando sillabe intorno a vocali si toccano, e toccano il gesto più caro, quello di voi che ascoltate con cura e non fate rumore, costruendo in un nuovo silenzio un altare.
Da canzone a canzone non c’è pendenza ma solo percorso abbinato. Così “Love” e poi “Luce” e poi “Ragazzo mio” si confondono quasi, ma senza toccarsi. Le ho cercate da sempre queste canzoni ed il tempo mi ha detto di fare e disfare, di sentire e volare, di corrompere il cuore quando, senza di voi, si arrabbiava di rosso e non dava ragione all’intuito ma solo al sentito.
Questo intuito l’ho cercato anche in “Senza pietà”e “Se perdo te”, altri miracoli di canzone parola, altri luoghi della fatalità in cui la sensualità di Anna e Nicoletta si tramutava in orgoglio di donna, capace di difendere con un gesto, qualsiasi sensazione di battaglia persa. Io, invece, affidando alla mia interpretazione tutto il vigore e la rabbiosa poesia, cerco di risolverne l’angolo maschile.
E diventano spazio, queste canzoni, lo spazio che sento d’amare come un pomeriggio infinito, quello della voce di Claudio che incanta la mia in “Amore bello” e ne stupisce i riverberi; quello della voce di Franco che prende per mano ogni suono battezzandone l’angolo nuovo e “La stagione dell’amore” diventa curva del mare, dove il sentimento è tale per me, che il canto mio, alla fine, s’inerpica a toccare una nota mai toccata in passato, quasi come a voler fissare un punto più in alto da cui poter guardare più lontano, da cui potersi stupire senza farne stupore per gli altri,ma coscienza di sé. E “Dio mio no” non è più una canzone di Lucio ma una porta che si apre, un confine senza patria, una zona dell’uomo fatta di nuvole e baci, e la terra è un colore dell’anima dipinto dall’emozione, che si poggia all’orecchio sussurrandone il verbo.
E diventa spazio il mio guardarmi intorno. Sentire la presenza del silenzio che si poggia al mio pianoforte e il ricordo va indietro, fin dove lo spazio ricorda una canzone che cantavo da ragazzo.
Il cuore si arrampica, e gli occhi si chiudono in cerca di suono e le dita ne fanno contatto con la gola e le note hanno un senso, arriva “Have you ever seen the rain”, l’ultima nuvola di questo disco, quella con cui spunta una lacrima, forse quella che usava anche mio padre quando era felice.
E “Acchiappanuvole” mi sento.
E “Acchiappanuvole” voglio essere per sempre.
Rimango incantata, ipnotizzata ....riesci a farmi sognare anche solo seguendo la melodia delle tue parole !!
la tua voce, il tuo unico modo di interpretare..... le tue canzoni vengono fuori dalla tua anima ....
un' esplosione di sentimenti.... chiunque riesce a percepire.... il dolce brivido provocato dalla tua voce che accarezza i sensi
come una nuvola accarezza il sole prima di andare via e farlo risplendere !!!!!
ogni tua canzone o interpretazioe sono per me il cibo dell' anima !
ogni volta che " acchiapperai " una nuvola avrai acceso un sole che scaldera' i nostri cuori !!!
ti adoro sempre piu'
silvia
Mango

sono così "innamorata" di queste parole che rivederle qui, riportate con più luminossità (brava sussy!) è dinuovo stato un vento monsonico che mi ha preso e portato in alto...un pò come quel sasso lanciato nell'infinito da quel onimo nel vedo...... :oops:
grazie ancora,Pino, di questa pagina......

antonella

Ha il dono della comunicazione più di qualsiasi altro "cantante".
Penetra nell'anima e ci resta fino a confondere ed inebriare gli intimi messaggi!
Serve a vivere!!!
Grazie Pino

Liliana.d

Volevo fare i complimenti a Pino per il nuovo lavoro ...alcuni pezzi sono veramente perle da udito fine.
Volevo ringraziare Monia per i suoi interventi sempre molto toccanti (almeno per me) devi essere una persona molto speciale.

GRAZIE DA UN LUCANO DOC COME TE...CHE T'AVEVA TELEFONATO IN RADIO, TUTTO EMOZIONATO...RICORDI?

TVB!
SALVO :P

ricordo anch'io salvo :wink:
certo che eri proprio emozionato!... e poi con tutte le voci che ti giungevano in sottofondo non ti aiutavano di certo per concentrarti... :wink:
certo che fra te e cinzia :roll: ....che confusione,sarà perchè ti amo!? :lol: :wink: .......

ciao
antonella

grandisogni ha scritto: niente. tutto ok,ciao angi


CIAO!!! :wink:

Coccinella ha scritto: ricordo anch'io salvo :wink:
certo che eri proprio emozionato!... e poi con tutte le voci che ti giungevano in sottofondo non ti aiutavano di certo per concentrarti... :wink:
certo che fra te e cinzia :roll: ....che confusione,sarà perchè ti amo!? :lol: :wink: .......

ciao
antonella

..marò...mi devi credere, non riuscivo a spiccicare una parola, tanto ero emozionato...e Pino che mi diceva:...stai tranquillo Salvo..ed io che m'emozionavo ancora di più!... :D :lol:

si sentiva salvo......
come si fà a non emozionarsi :roll: e poi sentire Pino,la sua voce per telefono :oops: deve essere un'altra emozione unica :oops: :oops: di quelle emozioni che lasciano pietrificati :wink:

grazie pino perchè come sempre hai saputo emozionarmi con la tua voce :oops:
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