Sto ascoltando ripetutamente, questo nuovo lavoro,
è un piacevole tuffo nel passato, rielaborato da nuova coscienza.
I brani, si presentano come sculture restaurate, nel rispetto delle origini:
impreziositi, da sapiente e magistrale riadattamento, canoro e musicale,
riconducibile a notevoli e perfezionate innovazioni.
L'ascolto dell'intero CD, scorre gradevole, appassionante e molto interessante.
In genere non amo le cover, ma questa volta devo ricredermi, anche se in cuor mio e conoscendo l'Artista,
sapevo già, che avrei fatto ammenda, una volta ascoltato il cd.
Non amo particolarmente De Gregori e De Andrè,
"Acchiappanuvole" è decisamente riuscito a farmi apprezzare i rispettivi capolavori, mostrandomeli sotto un aspetto più fluido ed armonico.
"La donna cannone", la ritengo la nuvola più luminosa di questo cd, è ben strutturata, Pino, è riuscito a farla sua, improntandola superbamente da manghiana luce.
Lode, lode, lode al nuovo arrangiamento!
Un plauso và a "La canzone dell'amore perduto" bellissima la musica e l'interpretazione, nel finale Pino ci regala, la dolcezza malinconica e struggente, di un uomo, che và, alla ricerca del vero Amore.
La morbidezza di "Love", molto raffinata e piacevole all'ascolto, dona un senso di pienezza interiore, è una canzone che scalda il cuore, con dolcezza quasi sussurrata.
In "I migliori anni della nostra vita", Pino trasmette intensità emotiva, a differenza dell'autore, lascia trasparire il lato malinconico del tema e ne risalta i contenuti, solo attraverso la sua eccezionale voce e con il solo ausilio, del suono dalla chitarra.
Bellissima "Se perdo te", note acute e parallele a un volo sensoriale, in un tema di indefinita e prevalente inquietudine.
Straordinaria la musica di "Quando", riarrangiata elegantemente: sound accattivante, intimo, avvolgente, caldo...adorabile la magnifica interpretazione vocale.
"Ragazzo mio" diversa, sia dalla versione di Luigi Tenco, che da quella di Loredana Bertè, ha un ritmo incalzante ed amabile, scorre facile e gradevole nell'ascolto.
"Have you ever seen the rain", dell'intero CD, è la canzone che ha maggiormente subìto inflessioni, negli arrangiamenti. Privata dal ritmo originale e denudata dalla sua veste rockettara, ha assunto una dimensione più soft e rarefatta, spiazzando ogni previsione, di così rara bellezza.
"Senza pietà" la amo sempre di più, man mano che avanzo nell' ascolto, per il ritmo quasi febbrile, dolcemente ossessivo, prende e cattura l'attenzione.
"La stagione dell'amore" ed "Amore bello", duettate con i ispettivi autori, assumono toni decisamente più intriganti e predispongono l'animo, ad un ascolto più attento e partecipe. Nuova veste e nuova luminosità, donata con generosità, a brani di spessore, già ampiamente consolidato.
Ben fatta ed aggraziata, "La disciplina della terra", dove il piano forte, la fa da padrone e ne amplifica l'eleganza armonica.
"Dio mio no", canzone che subì la censura dell'epoca, viene scandita, da crescente ritmo di trascinanti chitarre elettriche, affiancati da una linea vocale, grintosa ed urlata nel finale."Luce (tramonti a nord est)" rimane quella che rispetta maggiormente l'originale, forse per l'evidente affinità vocale, con l'autrice.
Un altro capolavoro, da aggiungere allo scrigno delle preziosità di maggior valore.
Lory CS