Filo diretto tra lo staff, Mango e i fans, notizie di primo piano e piccole curiosità.
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Amici carissimi, avevo proprio voglia di sentirvi, di parlarvi un po’ di me e quindi di questo mio nuovo disco in cui ho cercato di calarmi, con la spudoratezza del cuore, con la lealtà del vivere le sensazioni e la bellezza del suono e del suono della parola. In cui ho versato e vissuto tutto il sogno e l’emozione del pensare, con assoluto vigore, a quello stato d’animo pronto a schiudersi in prossimità del nuovo e del viscerale. Quel nuovo e viscerale che d’amore sa e d’amore vive assecondando il cuore e la mente; quel nuovo e viscerale, inteso come vantaggio nell’afferrare il sentimento e guidarlo, libero, in un percorso armonico naturale ma irriverente nei confronti della normalità.

Da venerdì saremo in radio col nuovo singolo” La terra degli aquiloni “.
Questo brano è dentro di me con l’atteggiamento del sacro e del profano insieme, come un’ossessione positiva prodigiosa nel suo essere luce sapiente in quel suo cadere d’amore, nel lasciare l’estasi del cuore su un accordo minore, quando un velo di malinconico affetto ne annaffia le profondità di un amore più grande e più vicino al senso della vita.
Quando quell’andare controtempo, nel risalire dal petto alla gola, ferma le sensazioni ad un passo dal dire, allora la necessità di chiedere un favore alla vita diventa la punta di diamante su cui cantare le passioni e farne emozione continua su cui coltivare nuova terra per nuovi aquiloni.

Adesso vi lascio, amici miei, con un abbraccio forte ma insolito, fatto di serenità racchiusa in una piccola favola a cui ho pensato chiudendo gli occhi, sdraiandomi sulla riva di un fiume, cercando di cogliere tutti i rumori più silenziosi, quelli che da una vita più intima volano verso una terra detta “degli aquiloni “.


Da piccolo mi piaceva lanciare sassi nel fiume...

Da piccolo mi piaceva lanciare sassi nel fiume. E mi piaceva pensare che ognuno di quei piccoli sassi avesse voglia di arrivare al mare dove avrebbe trovato una piccola conchiglia in cui nascondersi. La conchiglia avrebbe adottato il sassolino e lo avrebbe portato lontano, lontano, fin dove il cullare delle onde sarebbe diventato così tenero da carezzare la piccola conchiglia col suo sassolino, come un amore mai sentito, come un amore appena nato, appena sistemato nel cuore.
La conchiglia avrebbe navigato, poi, per giorni e giorni avendo cura del proprio grembo, raccogliendo tutta la polvere di madreperla più sottile per farne coperte trasparenti in cui avvolgere il sassolino che, in tal modo, avrebbe cominciato a crescere. Ogni foglio di delicatissima madreperla che la conchiglia sarebbe riuscita a ricamare con l’andare e il tornare delle piccole onde sarebbe diventata mantello per ricoprire quella fragile gioia che le era arrivata da chissà dove.
La felicità della conchiglia era, ormai, come zucchero sul pane, come un ambiente carico di spazio, come una sinfonia chiusa in una stanza e appoggiata alle pareti della bellezza. Dall’amore immenso che la conchiglia portava al suo sassolino stava per nascere un’esperienza fatta di luce e armonia.
Stava trasformando un momento incerto e spigoloso della natura in un momento perfetto.
Quel piccolo grammo di pietra non poteva più stare nel guscio, la conchiglia aveva bisogno di partorirlo.
Allora cercò per giorni e giorni un posto che potesse accontentare questo suo desiderio, un posto che fosse fatto di farina di angeli, un posto tanto bianco da poter raccogliere tutto il calore del sole e rimandarlo in cielo a bruciare le stelle invidiose.
Ed eccolo! Il posto tanto cercato le si parava davanti. Una immensa distesa di ghiaccio che delicatamente copriva, lasciandola intravedere, una sottostante immensa distesa di quadrifoglio e valeriana che a giorni avrebbe regalato il suo verde più puro al respiro dell’aria.
La terra in cui gli aquiloni si radunano per sublimare i destini degli uomini e per assorbirne le vicinanze e gli allontanamenti convogliati dai fluidi dell’anima, affinché il senso abbia senso e le volontà possano affacciarsi alle finestre dell’amore, nell’esistenza della bellezza dell’essere vivi e veri condottieri del proprio rinascere quotidiano.
Questa terra era il cuore della terra: La terra degli aquiloni. Questa fu la sensazione che si addensò nella conchiglia vestendola di uno sguardo più raro e stupefatto e con un’ immensa voglia di anticipare sorrisi al cielo.
La conchiglia posò il suo guscio su questa meraviglia dove i colori erano in un continuo rincorrersi e l’altalenare di milioni di fili, tra lievissimi soffi di vento, produceva un canto sereno e delicatamente irresistibile, che, al solo guardare verso l’alto, addolciva il fiato dei sensi, ricamandone spazio d’amore e di carta velina tra i milioni di aquiloni arrivati da tutto il mondo e da tutto il tempo passato e prossimo a venire.
La conchiglia capì subito che questo era il suo posto, quello che stava cercando e allora iniziò a spalancare il guscio, quasi come uno sbadiglio senza mano davanti alla bocca; quasi come una bocca bisognosa di lingua tra labbra in cerca di baci.
Ogni aquilone tentava, nonostante la naturale fragile eleganza, di farsi spazio per poter osservare da una postazione migliore, il miracolo della natura che stava approssimandosi sotto i suoi occhi.
I fogli di madreperla più esterni si frantumarono in mille piccolissimi custodi, attenti a non creare il minimo disagio alla nascita della più lucente invenzione della natura.
Tutti gli aquiloni si accorsero della perla e, allora, iniziarono a danzare chiedendo ad ogni soffio di vento di spingere le loro ali il più possibile. Tutti i fili degli aquiloni carezzarono la conchiglia traducendone la gioia in volteggio, ma un aquilone soltanto, anziché danzare, si fermò in cielo per ammirare, con quanto più amore potesse far vibrare nelle sue ali, quel piccolo fiore di assoluta bellezza, una bellezza infinita.
L’aquilone fece scivolare il suo filo verso di lei, sfiorandola più volte con la delicatezza di un “ Ti voglio, perché ti amo “ . La perla capì di un amore immediato e non sorprendente; figlio di un piccolo sassolino che dentro di lei batteva bisognoso di emozioni in petto. Guardò ancora una volta la conchiglia e poi scivolò verso il filo che, distesosi a nido la raccolse abbracciandola forte, forte e con tutto l’affetto della terra la portò sul suo aquilone.
La piccola perla si rese conto subito di quanto fosse stata fortunata nell’aver incontrato l’amore del suo aquilone e pianse di gioia regalando al mare due piccole lacrime.
Da lì iniziarono il loro viaggio. Un viaggio che li avrebbe portati lontano, tra le fantasie più ardite e le asperità del conoscersi e dell’amarsi d’amore; nell’avventura di un sogno che si concretizza nel suo essere stato sognato e vissuto, consigliando alla vita il bisogno che più ci assomiglia, affinché si confronti con noi e ci conforti nel suo passare.
E un giorno, sorvolando un piccolo paese della Lucania, la perla e l’aquilone videro un bambino che lanciava piccoli sassi nel fiume.


Dedicato a tutti coloro che, come me, hanno bisogno di guardarsi dentro per chiedere un rinnovo continuo alla propria anima, bagnandosi di poesia ed emozione la gola e di stupore il cuore, senza bisogno di guardare le classifiche di vendita e il numero dei passaggi radiofonici.
posso ringraziarti in silenzio? ... con amore Caterina
Caro Pino, al momento non mi vengono altre parole che dire di quanto sia importante leggerti e di quanto questo possa valere, un valore immenso, perchè quando sai che una persona è importante per te, è sempre un'immensa felicità e un grande regalo che la vita ti può fare, reincontrarla, se non fisicamente, nei pensieri e nell'anima, che forse è ancora di più...
Un abbraccio, Dany
Ciao Pino, grazie per averci reso partecipi di questo tuo "insolito abbraccio".
Ogni volta che scrivi è come se aprissi uno spazio nuovo, uno spazio da non so dove, e lo colorassi con tonalità e sfumature sconosciute pronte ad essere interpretate e assaporate.
Mi lasci sempre disarmato ad ogni tua parola, inconsciamente precisa a toccare il cuore.
Grazie Pino per ciò che sei per me e per tutti noi...ti mando anche io un grandissimo abbraccio sperando di rivederti prestissimo!!!
Con affetto, Thomas!
Ed è sempre e solo AMORE X TE.........grazie<3
un bacio Annarosa
ritrovarti qui è sempre un dono senza pari ed è sempre una meraviglia spiazzante lasciare che le tue parole entrino nel cuore a farsi girotondo,a farsi solletico, a farsi sapore e abbraccio...dopo tanta bellezza il silenzio viene da se.....
grazie Pino per aver voluto essere qui,per aver voluto condividere queste tue vibrazioni del cuore,
non c'è cosa più bella se non condividere con te una terra di sogno concreto....questo sei,questo dai..
con il Bene di sempre...


antonella
SEMPLICEMENTE .... GRAZIE PINO!!!
TU CHE MI SAI PRENDERE PER I CAPELLI E SAI FARMI VOLARE...... NELLA TERRA DEGLI AQUILONI!!!!
Se non avessi guardato le vecchie classifiche o non avessi ascoltato in radio un tempo le tue canzoni, forse oggi non starei qui a leggerti. Trovo giusto che molti fan si chiedano come mai un artista come te non passi in radio o non scali più le classifiche, in fondo credo che tutti vorrebbero vedere come te, l'aquilone, la sua perla e un nuovo bambino che lancia i sassi nel fiume tanto da potersi in lui riconoscere e immedesimare nuovamente come fosse quasi un nuovo amore. Oggi siamo di fronte ad un inversione musicale dunque anche culturale caro Mango sconvolgente e non credo che dire ai fan di non sentire il bisogno di guardare ad esempio le classifiche musicali o le playlist delle radio che ti vedono assente sia giusto. Chi ti cerca s’interroga, cerca le motivazioni di questa tua assenza, lotta affinché le cose cambino, lotta affinché la cultura e l’arte di questo paese che tu anche ben rappresenti non muoia. Quanto più al frutto di un atto creativo vengono attribuiti anche giudizi di valore tanto più esso diventa arte.
Allora buona vita al nuovo singolo, che le tue splendide parole giungano al cuore di più persone possibili è quello che ti auguro.
Ele77
E quel bambino di Lagonegro un giorno, lanciò nel fiume il sassolino della grande passione….
quel sassolino venne adottato dalla conchiglia fatata, la stessa che custodiva il segreto della musica e dell’Amore;
essa custodì il sassolino con grande gelosia e lo tenne con se, cullandolo nella gioia infinita:
divennero inseparabili, il sassolino cresceva attingendo dai segreti della conchiglia, ne faceva tesoro, ogni segreto corrispondeva ad un granello di magica polvere di pura madreperla…
Giorno dopo giorno, passarono gli anni e quel sassolino, oramai divenuto una bellissima perla,
avvolta dalla più preziosa madreperla carica di ogni virtù musicale,
sbarcò nella terra degli aquiloni, laddove ancora tutt’oggi (nonostante le amarezze della vita),
i sogni prendono quota e volano liberi di portare il cuore verso mete inaccessibili ed a volte indicibili….

La Musica: è passione, è Arte, è successo e soprattutto è EMOZIONE e non può essere limitata a giochi numerici, di classifiche indimostrabili e spesso improbabili….

Lory CS ^__^
Comunque sia....va' avanti fino al limite del cuore.
Da parte mia , voglio augurarti tantissima serenità.
A presto. sfera
E come sempre Grazie!




Mina
Ed io rimango sempre incantata nel leggerti, caro Pino.
Le tue parole arrivano là dove devono arrivare. sempre al momento giusto, in maniera sempre molto gentile e delicata...
perchè tu vivi di emozione e stupore, ed io con te.
E mi crogiolo in questo abbraccio virtuale, perchè ne colgo il calore, l'intensità e l'affetto
e soprattutto tanta serenità, quella che io ho percepito da subito, dai primi ascolti.
Sempre con infinito affetto.

Angela
Eccoti qui.... Mi ci volevi.
Come un temporale dagli occhi, come il fluire del fiume tra me e le Tue Note, come una vallata di sole nel cuore....
Grazie Pino, sei Unico !

Cosetta
Non so come fai ma riesci sempre a trovare in me le parole che sempre giocano a nascondino nella mia Anima.
Il tuo sentire e la capacità che hai di descrivere così bene ciò che nel cuore hai, trovano spazio dentro me ed è una sensazione dolcemente devastante che squarcia il petto mio.
Grazie mille!

Sempre in controtempo con te, ma mai su un accordo minore.

Maura
Leggendo e rileggendo la tua fiaba ho provato la prima impressione di quando ho ascoltato la prima volta il nuovo album: una botta di bellezza incontenibile che commuove e fa salire lacrime di gioia, di malinconia, di dolore sottile...

... pensare a quella perla sfiorata dal filo esile dell'aquilone e quei due destini, fatti di terra, di mare e d'aria che si uniscono, delicatamente e pieni di giorni e futuro...

... insomma, semplicemente blu!

Massimiliano
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