L’ultima volta che ho parlato con voi attraverso questo Sito, amici miei carissimi, è stato più di un anno fa,
finito il tour nei teatri. In quell’occasione avevo sentito forte la necessità di ringraziarvi per
le tante emozioni provate con voi in quei posti che definire magici è quanto mai limitante.
Grazie a voi e a tutti gli altri amici convenuti ai concerti ho potuto valutare la certezza dell’emozione e di
quanto essa possa garantire e certificare il senso della bellezza e di quanto sia profondo il senso del
rimanere aggrappati, vocalmente, alla forza straordinaria delle chitarre di Carlo e da esse, poi,
catapultarsi nel vuoto con un volo a planare, improvviso e spontaneo pronto ad inanellare ogni nuova sonorità di Rocco, capace di gravitare palcoscenico e attenzione.
Vi avevo parlato anche dei miei progetti riguardanti l’anno appena trascorso, del nuovo disco di cover,
del romanzo, del nuovo libro di poesie e del particolarissimo libro di ricette e poi ancora della continuazione del tour,
della nuova “ Fanzine “ e dell’Incontro con voi.
Purtroppo non sono riuscito a portare a termine tutto questo perché ho capito che non tutte le cose
hanno gli stessi tempi e la richiesta di ogni progetto, forse, è legata strettamente al momento in cui lo si modella,
lo si approva, lo si convalida come appunto interiore da portare avanti con fermezza e positività.
Questo può assumere il significato, da parte del tempo, di una richiesta ulteriore di spazio
in cui raccogliere nuovi aggiustamenti selettivi e nuove tendenze passionali tali da promuovere
slittamenti continui nella ridistribuzione quotidiana delle necessità.
Io penso che molti di voi siano a conoscenza di quanta passione, determinazione, coscienza e
ricerca dell’emozione, bisogna sentire, come bisogno legittimo, nell’incarnare la golosità di ogni angolo musicale
per masticarne l’afflato e la magnifica umiltà espressiva, quella appartenente alla dimensione più interna
di una bella lacrima o al parallelo ingombro di un chiaroscuro sogno mattinale.
E allora le giornate diventano piccole, i pensieri catturano i minuti, le settimane son spade di plastica contro il tempo.
Tutto ciò che vorresti racchiude il partire.
Quella partenza capace di renderti ospite dell’esistenza e quindi più attento nel giudicare gli altri e
le cose riguardanti la vita stessa, ma, soprattutto, capace di renderti più sereno e riflessivo,
più silenzioso nel rendere libero lo scompartimento del cuore sensibile alla dignità di un’anima sana e
vogliosa di nuove percezioni.
Ecco che le scelte riassorbono il tempo rimescolandone le sensibilità.
E allora i giorni e le settimane diventano mesi che allungano lo sguardo su orizzonti ancora da definire.
Io sto cercando, ovviamente, di portare a termine ognuna delle espressioni artistiche suddette.
Posso dirvi che sono molto soddisfatto del lavoro fin qui realizzato. Altre cose ancora stanno maturando
di fianco alle precedenti e penso che tutte potrebbero sviluppare percorsi molto interessanti nel futuro più prossimo.
Poi, per quanto riguarda questo nostro Sito, questo nostro punto d’incontro verbale vorrei che
cambiassero un po’ di cose e che non si rimanesse legati solo ed esclusivamente alle mie uscite discografiche,
ai concerti, ai passaggi televisivi, radio etc. etc. ma che ci fosse la possibilità e la voglia di amplificare le argomentazioni, pur lasciando la mia attività artistica il punto focale del sito.
Mi piacerebbe che diventasse il centro dei nostri scambi culturali e opinionistici, il pub dei nostri pensieri
dove poter bere una birra freschissima e nel frattempo discutere di politica, religione, filosofia, musica,
poesia, pittura e quant’altro possa essere d’interesse comune.
Discutere per dare alla verità un tempo nuovo, fatto di proposte attente a capitalizzare quel nostro essere,
prima di tutto, persone e in quanto tali pronte a percepire l’essenza di un messaggio artistico e non solo,
capace di muovere e scaldare l’animo che ci rappresenta come ci rappresenta il dubbio,
che ci promuove come ci promuove l’imperfezione, che ci limita così come ci limita
l’approssimazione costruttiva del nostro altruismo pronto a giudicare attraverso un egoismo nascosto.
Io credo che il tempo sia maturo per affrontare tipi di problematiche dense di contrarietà, cariche di
caratteri diversi nel valorizzare punti di vista non necessariamente concordanti.
Ecco perché sono favorevole all’apertura completa di un sistema di schegge attive di pensiero pulito
dove le realtà di una verità sorridente e scorrevole possa regalare momenti di intensa motivazione emozionale.
Per pensiero pulito, ovviamente, intendo il modo di percepire l’emozione come una sensibilità del cuore
libera da stereotipi o da ricordi o da sentenze di un pregiudizio ingannevole.
L’abilità, non periferica ma centrale, viene dalla capacità e voglia di confronto con l’altro pensiero
capace di piovere ma anche di soleggiare il nostro parterre quotidiano.
Affrontare lo scambio di vedute con la leggerezza del respiro ma, anche, con la sensibilità obiettiva
di chi non santifica il proprio ragionamento ma lo immatricola con le tendenze del sentirsi comunità
e non solista in mezzo agli altri.
Sentirsi parte di un mondo è un dono importante e capirne l’essenza rappresenta un metodo
realizzativo della nostra coscienza.
Io sono pronto, amici miei, a raccontarmi a voi così come penso voi siate pronti a raccontarvi a me
con tutto l’amore che conta davvero e la capacità intuitiva di questo tempo.
Mango
finito il tour nei teatri. In quell’occasione avevo sentito forte la necessità di ringraziarvi per
le tante emozioni provate con voi in quei posti che definire magici è quanto mai limitante.
Grazie a voi e a tutti gli altri amici convenuti ai concerti ho potuto valutare la certezza dell’emozione e di
quanto essa possa garantire e certificare il senso della bellezza e di quanto sia profondo il senso del
rimanere aggrappati, vocalmente, alla forza straordinaria delle chitarre di Carlo e da esse, poi,
catapultarsi nel vuoto con un volo a planare, improvviso e spontaneo pronto ad inanellare ogni nuova sonorità di Rocco, capace di gravitare palcoscenico e attenzione.
Vi avevo parlato anche dei miei progetti riguardanti l’anno appena trascorso, del nuovo disco di cover,
del romanzo, del nuovo libro di poesie e del particolarissimo libro di ricette e poi ancora della continuazione del tour,
della nuova “ Fanzine “ e dell’Incontro con voi.
Purtroppo non sono riuscito a portare a termine tutto questo perché ho capito che non tutte le cose
hanno gli stessi tempi e la richiesta di ogni progetto, forse, è legata strettamente al momento in cui lo si modella,
lo si approva, lo si convalida come appunto interiore da portare avanti con fermezza e positività.
Questo può assumere il significato, da parte del tempo, di una richiesta ulteriore di spazio
in cui raccogliere nuovi aggiustamenti selettivi e nuove tendenze passionali tali da promuovere
slittamenti continui nella ridistribuzione quotidiana delle necessità.
Io penso che molti di voi siano a conoscenza di quanta passione, determinazione, coscienza e
ricerca dell’emozione, bisogna sentire, come bisogno legittimo, nell’incarnare la golosità di ogni angolo musicale
per masticarne l’afflato e la magnifica umiltà espressiva, quella appartenente alla dimensione più interna
di una bella lacrima o al parallelo ingombro di un chiaroscuro sogno mattinale.
E allora le giornate diventano piccole, i pensieri catturano i minuti, le settimane son spade di plastica contro il tempo.
Tutto ciò che vorresti racchiude il partire.
Quella partenza capace di renderti ospite dell’esistenza e quindi più attento nel giudicare gli altri e
le cose riguardanti la vita stessa, ma, soprattutto, capace di renderti più sereno e riflessivo,
più silenzioso nel rendere libero lo scompartimento del cuore sensibile alla dignità di un’anima sana e
vogliosa di nuove percezioni.
Ecco che le scelte riassorbono il tempo rimescolandone le sensibilità.
E allora i giorni e le settimane diventano mesi che allungano lo sguardo su orizzonti ancora da definire.
Io sto cercando, ovviamente, di portare a termine ognuna delle espressioni artistiche suddette.
Posso dirvi che sono molto soddisfatto del lavoro fin qui realizzato. Altre cose ancora stanno maturando
di fianco alle precedenti e penso che tutte potrebbero sviluppare percorsi molto interessanti nel futuro più prossimo.
Poi, per quanto riguarda questo nostro Sito, questo nostro punto d’incontro verbale vorrei che
cambiassero un po’ di cose e che non si rimanesse legati solo ed esclusivamente alle mie uscite discografiche,
ai concerti, ai passaggi televisivi, radio etc. etc. ma che ci fosse la possibilità e la voglia di amplificare le argomentazioni, pur lasciando la mia attività artistica il punto focale del sito.
Mi piacerebbe che diventasse il centro dei nostri scambi culturali e opinionistici, il pub dei nostri pensieri
dove poter bere una birra freschissima e nel frattempo discutere di politica, religione, filosofia, musica,
poesia, pittura e quant’altro possa essere d’interesse comune.
Discutere per dare alla verità un tempo nuovo, fatto di proposte attente a capitalizzare quel nostro essere,
prima di tutto, persone e in quanto tali pronte a percepire l’essenza di un messaggio artistico e non solo,
capace di muovere e scaldare l’animo che ci rappresenta come ci rappresenta il dubbio,
che ci promuove come ci promuove l’imperfezione, che ci limita così come ci limita
l’approssimazione costruttiva del nostro altruismo pronto a giudicare attraverso un egoismo nascosto.
Io credo che il tempo sia maturo per affrontare tipi di problematiche dense di contrarietà, cariche di
caratteri diversi nel valorizzare punti di vista non necessariamente concordanti.
Ecco perché sono favorevole all’apertura completa di un sistema di schegge attive di pensiero pulito
dove le realtà di una verità sorridente e scorrevole possa regalare momenti di intensa motivazione emozionale.
Per pensiero pulito, ovviamente, intendo il modo di percepire l’emozione come una sensibilità del cuore
libera da stereotipi o da ricordi o da sentenze di un pregiudizio ingannevole.
L’abilità, non periferica ma centrale, viene dalla capacità e voglia di confronto con l’altro pensiero
capace di piovere ma anche di soleggiare il nostro parterre quotidiano.
Affrontare lo scambio di vedute con la leggerezza del respiro ma, anche, con la sensibilità obiettiva
di chi non santifica il proprio ragionamento ma lo immatricola con le tendenze del sentirsi comunità
e non solista in mezzo agli altri.
Sentirsi parte di un mondo è un dono importante e capirne l’essenza rappresenta un metodo
realizzativo della nostra coscienza.
Io sono pronto, amici miei, a raccontarmi a voi così come penso voi siate pronti a raccontarvi a me
con tutto l’amore che conta davvero e la capacità intuitiva di questo tempo.
Mango